
Antelope 10MX. Possibile punto di partenza o di arrivo per le nostre considerazioni.
Il ruolo principale del clock nella conversione D/A (ma anche in quella A/D) è assicurare che l'intervallo di tempo tra due campioni consecutivi sia sempre lo stesso. La deviazione da questa condizione ideale si chiama jitter e in una certa misura affligge tutti i sistemi di conversione reali.
Il jitter è, nei fatti, un errore nel tempo relativo tra i campioni.
Una traslazione temporale che riguarda tutti i campioni in misura eguale si chiama latenza (o ritardo). Tutti i sistemi di processamento digitale introducono una latenza. Spesso è trascurabile ma non sempre. Nel caso dei computer, che nella maggior parte dei casi non sono sistemi "realtime", la latenza può diventare elevata (decine di millisecondi).
Se si usa un computer per registrare mentre si suona, e si vuole ascoltare ciò che si sta registrando, il sistema deve garantire una latenza sufficientemente bassa da evitare che chi ascolta percepisca il "distacco" tra ciò che suona e ciò che si sente. Questo se si vuole ascoltare il flusso digitale acquisito. Per aggirare il problema intefacce audio forniscono un "direct monitor" analogico, ma è una soluzione che non è praticabile se si vuole ascoltare il mix digitale di più ingressi, o se si usa il PC per simulare effetti.
Per questo motivo nell'audio professionale si usano architetture audio software che minimizzano la latenza e che permettono di monitorarla (ASIO su Windows, JACK su Linux).
Se si ha un sistema audio/video e l'audio passa per un DSP è possibile che l'audio accumuli un ritardo rispetto al video, che si deve eventualmente correggere nelle impostazioni del sistema video.
I filtri FIR come quelli usati dal DRC possono essere (nel dominio matematico del segnale) non-causali, nel senso che l'output del filtro per il campione 'i' dipenderà da campioni sia precedenti e successivi al campione 'i'. Per rendere questo filtro realizzabile e quindi causale nel dominio fisico occorre ritardare il segnale: bisogna aspettare tutti i campioni successivi a 'i' su cui agisce la convoluzione del segnale (possono essere tanti, a seconda del numero di "tap" del filtro) e solo poi potrà essere calcolato il valore "filtrato" del campione 'i'.
Detto ciò, la latenza non implica jitter né un degrado della resa sonora.
Per un PC, uno streamer o simile, lavorare ad alta latenza è più facile e richiede meno attività della CPU.
(segue...)