... esistono gli amplificatori digitali?
Inviato: 16/02/2025, 15:02
Occasionalmente, si fa confusione tra il concetto di classe D e quello di amplificatore digitale.
Questo equivoco ha probabilmente due ragioni:
- il fatto che la classe D lavori ad impulsi (cioè, i finali operino su livelli discreti);
- il fatto che 'D' sia, incidentalmente, l'iniziale di digitale.
Come abbiamo visto negli altri thread in cui abbiamo parlato di classe D, tradizionalmente questa architettura di amplificazione è puramente analogica.
La tecnica usata è la PWM, pulse-width modulation, modulazione della larghezza degli impulsi. La "larghezza" (intesa come durata temporale) assume un insieme continuo di valori, in altre parole è analogica.
Tradizionalmente, i classe D sono puramente analogici.
In merito ai Tripath (commercialmente identificati come classe T, ma a tutti gli effetti amplificatori in classe D) si è detto che utilizzassero tecniche mutuate dal campo del digital signal processing (DSP), nell'anello di feedback. Questo non rende un amplificatore "digitale" di per sé, ma rappresenta una possibile applicazione del digitale alla classe D.
(segue...)
Questo equivoco ha probabilmente due ragioni:
- il fatto che la classe D lavori ad impulsi (cioè, i finali operino su livelli discreti);
- il fatto che 'D' sia, incidentalmente, l'iniziale di digitale.
Come abbiamo visto negli altri thread in cui abbiamo parlato di classe D, tradizionalmente questa architettura di amplificazione è puramente analogica.
La tecnica usata è la PWM, pulse-width modulation, modulazione della larghezza degli impulsi. La "larghezza" (intesa come durata temporale) assume un insieme continuo di valori, in altre parole è analogica.
Tradizionalmente, i classe D sono puramente analogici.
In merito ai Tripath (commercialmente identificati come classe T, ma a tutti gli effetti amplificatori in classe D) si è detto che utilizzassero tecniche mutuate dal campo del digital signal processing (DSP), nell'anello di feedback. Questo non rende un amplificatore "digitale" di per sé, ma rappresenta una possibile applicazione del digitale alla classe D.
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