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Che io sappia si tende ad avere le stesse vie sugli stessi ampli. Almeno per questioni di scalabilità della potenza. Forse anche per qualche ciocco sul crosstalk di varia natura.
Banalmente anche per rapporto 1:1 tra numero finali e numero di vie

fab0 ha scritto:Che io sappia si tende ad avere le stesse vie sugli stessi ampli. Almeno per questioni di scalabilità della potenza. Forse anche per qualche ciocco sul crosstalk di varia natura.
Banalmente anche per rapporto 1:1 tra numero finali e numero di vie

Ma l'ipotesi di Teo è con amplificatori identici. Se non ho capito male quattro ampli stero per due casse a 4 vie.

MarioBon ha scritto:

fab0 ha scritto:Che io sappia si tende ad avere le stesse vie sugli stessi ampli. Almeno per questioni di scalabilità della potenza. Forse anche per qualche ciocco sul crosstalk di varia natura.
Banalmente anche per rapporto 1:1 tra numero finali e numero di vie

Ma l'ipotesi di Teo è con amplificatori identici. Se non ho capito male quattro ampli stero per due casse a 4 vie.

Si, Mario, è così!
Ma il mio non è un problema "tecnico": io ho ben quattro Behringer EP4000, che, a causa della presenza quotidiana in casa mia di due nipotini (che al posto delle mani, sembrano avere dei "tentacoli" ) ho pensato bene di sistemare in due mobili (ben aerati) con sportelli muniti di serratura, disposti ai lati del mobile che sostiene il televisore.
La soluzione in questione ha il solo scopo di ridurre al massimo la lunghezza dei cavi di potenza.

Leggo che i tuoi ampli erogano 550 Watt su 8 ohm con un fattore di smorzamento maggiore di 300. Quindi l'impedenza di uscita è minore di 0.026 ohm. Consiglio quindi di usare cavi con due conduttore AWG 10 (9,8...). Vista la potenza esuberante non vedo particolari problemi ad utilizzare una configurazione piuttosto che un'altra. Sistema le cose nel modo più "comodo" e ordinato. Il criterio di minimizzare la lunghezza dei cavi è più che corretto.

MarioBon ha scritto:Leggo che i tuoi ampli erogano 550 Watt su 8 ohm con un fattore di smorzamento maggiore di 300. Quindi l'impedenza di uscita è minore di 0.026 ohm. Consiglio quindi di usare cavi con due conduttore AWG 10 (9,8...). Vista la potenza esuberante non vedo particolari problemi ad utilizzare una configurazione piuttosto che un'altra. Sistema le cose nel modo più "comodo" e ordinato. Il criterio di minimizzare la lunghezza dei cavi è più che corretto.

Tipo?

TeoMarini ha scritto:

MarioBon ha scritto:Leggo che i tuoi ampli erogano 550 Watt su 8 ohm con un fattore di smorzamento maggiore di 300. Quindi l'impedenza di uscita è minore di 0.026 ohm. Consiglio quindi di usare cavi con due conduttore AWG 10 (9,8...). Vista la potenza esuberante non vedo particolari problemi ad utilizzare una configurazione piuttosto che un'altra. Sistema le cose nel modo più "comodo" e ordinato. Il criterio di minimizzare la lunghezza dei cavi è più che corretto.

Tipo?

tipo questo che un cavo a bassa capacità venduto al metro (AWG 10, guaina priva di alogeni)
http://www.vandenhul.com/products/cable ... e-270.html
Ma ce ne possono essere anche altri.

MarioBon ha scritto:

TeoMarini ha scritto:

MarioBon ha scritto:Leggo che i tuoi ampli erogano 550 Watt su 8 ohm con un fattore di smorzamento maggiore di 300. Quindi l'impedenza di uscita è minore di 0.026 ohm. Consiglio quindi di usare cavi con due conduttore AWG 10 (9,8...). Vista la potenza esuberante non vedo particolari problemi ad utilizzare una configurazione piuttosto che un'altra. Sistema le cose nel modo più "comodo" e ordinato. Il criterio di minimizzare la lunghezza dei cavi è più che corretto.

Tipo?

tipo questo che un cavo a bassa capacità venduto al metro (AWG 10, guaina priva di alogeni)
http://www.vandenhul.com/products/cable ... e-270.html
Ma ce ne possono essere anche altri.

Grazie!

fossi in Teo mi preoccuperei della corretta gestione del feedback.
So bene che questo aspetto generalmente è considerato come una sorta di stregoneria, ma io ritengo che si manifesti concretamente, e un impianto in multiamplificazione lascia qualche margine di manovra per ottimizzare al meglio.
Ritengo che il feedback risale il segnale come un salmone. Parte dai trasduttori (che ricordo funzionano in due direzioni) e arrivano allo stadio finale dell'ampli, contaminando tutto il percorso che è nel dominio analogico, alimentazione inclusa.
Poiché il feedback proveniente dalle basse frequenze ha una natura completamente diversa da quello delle alte frequenze, è opportuno mantenerli più possibile separati.
Quindi, per rispondere a Teo, suggerisco vivamente di assegnare un ampli a ciascuna via, visto che usa ampli di grandi doti di erogazione, ma soprattutto ampli che hanno l'alimentazione in comune R e L.
In questo modo il feedback proveniente da trasduttori "macilenti" come i woofer non andrà a interferire sul segnale dedicato alle vie superiori, che viceversa produrranno un feedback "più veloce" difficilmente gestibile dalle vie basse.
Allo stesso scopo suggerisco anche l'uso dei filtri digitali in luogo di quelli analogici (attivi), perché sono in grado di mettere un muro al feedback (che è analogico) inserendo nel percorso del segnale un tratto nel dominio digitale.

E' noto che un segnale iniettato nell'uscita di un amplificatori di potenza può presentarsi al suo ingresso e poi di seguito, teoricamente, fino alla sorgente. Caso mai c'è da discutere (o meglio da fare due calcoli) sulla sua ampiezza che dipende, tra le altre cose, dalla presenze e quantità della retraozione (presente su ogni stadio che attraversa il segnale).
Nel 1981-1982 la rivista SUONO pubblicò un paio di articoli:

http://www.mariobon.com/Articoli_storic ... faccia.pdf

Alessandro Cioni ha scritto:fossi in Teo mi preoccuperei della corretta gestione del feedback.
So bene che questo aspetto generalmente è considerato come una sorta di stregoneria, ma io ritengo che si manifesti concretamente, e un impianto in multiamplificazione lascia qualche margine di manovra per ottimizzare al meglio.
Ritengo che il feedback risale il segnale come un salmone. Parte dai trasduttori (che ricordo funzionano in due direzioni) e arrivano allo stadio finale dell'ampli, contaminando tutto il percorso che è nel dominio analogico, alimentazione inclusa.
Poiché il feedback proveniente dalle basse frequenze ha una natura completamente diversa da quello delle alte frequenze, è opportuno mantenerli più possibile separati.
Quindi, per rispondere a Teo, suggerisco vivamente di assegnare un ampli a ciascuna via, visto che usa ampli di grandi doti di erogazione, ma soprattutto ampli che hanno l'alimentazione in comune R e L.
In questo modo il feedback proveniente da trasduttori "macilenti" come i woofer non andrà a interferire sul segnale dedicato alle vie superiori, che viceversa produrranno un feedback "più veloce" difficilmente gestibile dalle vie basse.
Allo stesso scopo suggerisco anche l'uso dei filtri digitali in luogo di quelli analogici (attivi), perché sono in grado di mettere un muro al feedback (che è analogico) inserendo nel percorso del segnale un tratto nel dominio digitale.

Alessandro,
io gestisco il tutto con con JRiver su un vecchio MacMini con Win7 e scheda audio a quattro canali (ho sia una M-Audio Firewire 410 che una Profire 610).
Che cosa dovrei fare di più?
Ciao!