Audio_Italia

Cosa dovrà garantire all'ascolto?

Per me una serie di cose.

Massima trasparenza, nessun velo che ci separa da quel senso di partecipazione all'evento, nel senso che si dovrà avvertire la componente ambientale (ovviamente con ottime registrazioni) del luogo in cui sono presenti gli esecutori.
Dinamica, fluida, senza indurimento.
Massima estensione in frequenza, facilità di raggiungere l'estremo registro basso con sufficiente energia.
Le voci debbono apparire con grande senso "umano", quindi estese, naturali, " toracee".
Dovrà tenerci attaccati, stimolarci ad ascoltare, perché dovrà suscitare emozione, coinvolgimento e piacere.
Non dovrà richiedere (questa è pesante) interventi per poterlo migliorare, visto che ad ogni ascolto ci sorprende.

Bene,

Da dove iniziamo?
Dall'ambiente?

Penso che ognuno debba iniziare da quello che ha in casa.
Intanto iniziare dai diffusori e dalla sinergia di questi con l'ambiente.
Oppure?

TomCapraro ha scritto:Cosa dovrà garantire all'ascolto?

A mio parere, contrariamente a ciò che in genere viene raccontato da alcuni recensori e spesso anche dalle riviste del settore, gli anelli più critici (tenendo presente che ormai a livello di elettroniche si è già ad un grado di qualità e caratteristiche che eccedono persino le necessità più disparate) sarebbero :l'alfa e l'omega cioè
il segnale e i diffusori in rapporto all'ambiente a cui poi sarebbero adattati.
Per l'osservatore/ascoltatore ci vorrebbe un capitolo a parte...

Alberto ha scritto:Bene,

Da dove iniziamo?
Dall'ambiente?

Penso che ognuno debba iniziare da quello che ha in casa.
Intanto iniziare dai diffusori e dalla sinergia di questi con l'ambiente.
Oppure?

la normativa edilizia non prevede una sinergia acustica con sorgenti audio e, di fatto, le sinergie degli ambienti con sorgenti audio esistono solo nei casi di auditorum o sale di registrazione quindi casi specifici.

Io inizierei dall'interazione tra diffusori e ambiente, per linearizzare la risposta e ottimizzare l'impulso, e svincolarsi dalla sostituzione casuale di oggetti per modificare il suono.
Poi dal complesso diffusori/finale, per ottenere la giusta estensione di gamma, il giusto spl - compatibilmente con le possibilità di alzare il volume specifica della situazione abitativa - con basse (possibilmente inudibili) distorsioni, e la dispersione in linea col progetto acustico che si desidera.

Sono d'accordo con Tom per via delle caratteristiche che deve avere e per arrivare a ciò, anch'io parto dai diffusori. Se è un impianto ad alte prestazioni suppongo, o almeno io lo intendo così, si utilizzeranno diffusori di una certa dimensione e prestazioni. Se si vuole che un diffusore cosi, si integri facilmente con l'ambiente, senza dover fare troppi interventi, deve essere lui per primo facile da collocare in ambiente. Naturalmente ciò accade solo se c'è un buon progetto alle loro spalle.
Altra caratteristica, irrinunciabile, è che devono essere facili da pilotare, nel senso di non essere obbligati ad utilizzare una centrale atomica per farli funzionare decentemente.
Secondo me se si arriva a questo come dice il proverbio ''chi ben incomincia è a meta del lavoro''
Ciaoooooooo

la fonte della nostra passione, cioè la REGISTRAZIONE? se ne parla poco eppure... è come se nel campo fotografico si parlasse solo della qualita' delle ottiche, degli automatismi, etc., ma poi come risoluzione dei sensori si stesse fermi agli anni '80...

silvio.m ha scritto:la fonte della nostra passione, cioè la REGISTRAZIONE? se ne parla poco eppure... è come se nel campo fotografico si parlasse solo della qualita' delle ottiche, degli automatismi, etc., ma poi come risoluzione dei sensori si stesse fermi agli anni '80...

purtroppo la qualità della registrazione non la puoi sempre scegliere. Ci sono cose belle ma registrate male e così le devi ascoltare. L'impianto si prepara per rendere al meglio le buone registrazioni. Trovo anch'io che sia giusto partire dall'ambiente (1) e dai diffusori acustici (2). Il resto a seguire. Se l'ambiente è troppo problematico meglio le cuffie.

Ecco, Mario ha ricordato la cosa principale: preparare l'impianto per rendere al meglio le buone registrazioni.
Le prestazioni elettriche, elettroacustiche ed acustiche concorrono affinché si possa ottenere, in relazione al tipo di locale, una maggior possibile congruenza tra segnale registrato e segnale riprodotto.
Più si restringe l'errore, e più l'impianto restituirà una prestazione di elevato livello.

Appurato che si inizia dell'interazione diffusori - ambiente, da dove si inizia?
Tom a te la parola