Parliamo sinceramente delle riviste ...

[MarcelloDalmazia]

Mi pare che come al solito quando si tratta di fare polemica tutti avanti in prima linea.....

Premetto che la mia lunga militanza nell' HIFI è cominciata proprio con la lettura dell'allora da poco nata Suono Stereo che è stata l'abbecedario di parecchi dei più anziani di noi. Ero a Napoli poco prima di Natale presso la ns. Filiale di una grande multinazionale delle TLC e casualmente passando davanti ad un edicola vidi in bella mostra questa rivista. Fresco di laurea in Ingegneria ma già assunto da questa multinazionale muovevo i primi passi , supportato dal fatto che allora ero ancora scapolo e vivevo con i miei e quindi con del denaro da spendere in generi voluttuari , nel comporre il primo impianto serio partendo da una fonovaligia ( di ottima qualità essendo una Voce del padrone inglese ) che mi aveva accompagnato negli anni passati.
Ovviamente la preparazione tecnica e comunque la passione per la musica , mio padre era il Medico del Teatro dell' Opera di Roma e mi aveva portato ad assistere alle rappresentazioni già all'età di 6 anni , mi hanno agevolato ma è stato proprio leggendo via via i numeri di questa rivista che ho potuto iniziare con un impianto discreto e senza rinunce eccessive alla qualità.
Da allora non ho mai smesso di comprare tutte le riviste che via via si sono succedute , sempre ovviamente con spirito critico ma costruttivo , e poi selezionando le più meritevoli. Ormai leggo solo Audio Review in quanto , volenti o nolenti , è la più completa ed esaustiva abbinando misure , solo ascolti mirati , articoli su tecniche di tutti i generi e avvalendosi di persone competenti.
E' stato criticato molto arbitrariamente proprio Marco Cicogna che conosco personalmente da più di 10 anni e ha una preparazione musicale e culturale che parecchi dovrebbero avere. Magari un bel vis-a-vis con lui smorzerebbe parecchio i toni......

Ho avuto occasione di avere in mano il secondo numero di AudioGallery , in quanto datomi in omaggio da Mauro Neri in occasione dell'ultimo Galà di Ricci e dedicato ai diffusori che ho letto con molto interesse a puro fine informativo. Lungi da me dallo spendere quelle cifre a più zeri , fra l'altro quando ho acquistato i miei componenti ho sempre dato la precedenza agli ascolti personali e mai fidandomi ciecamente di quanto letto sia in Italia che sulla rete per quanto riguarda l'estero.
Molte volte bisogna anche saper leggere "fra le righe" , ormai giudizi assoluti tipo "ammazzagiganti o toni simili non li usa più nessuno , forse in qualche forum poco serio o riviste tabloid d'informatica varia.
Che poi fossero riportate impressioni di ascolto di diffusori costosissimi non c'è certo da stupirsi : regolarmente su Quattroruote ad ogni numero compaiono prove di supercar , SUV o altro con cifre a 5 zeri e nessuno che si sia mai scandalizzato anzi forse sono pagine lette con avidità sognante sapendo che magari potranno essere acquistate solo come modellino 1/24.....
Concludo dicendo che continuerò ad acquistare AudioReview e magari numeri saltuari di altre riviste , un po' perché mi piace la carta stampata su cui riflettere piuttosto che fossilizzarsi ( e sguerciarsi......) davanti ad uno schermetto , e anche perché non tutto quello che viene dalla rete è affidabile anche se ormai ha compenetrato tutto il nostro modo di vivere , in certi casi e soggetti addirittura stravolgendolo.

Saluti a tutti
Massimo

Ma no Massimo, non si tratta di fare polemiche inutili, si tratta piuttosto di prendere coscienza di alcuni aspetti, e non accettare passivi alcune storture che sono sotto gli occhi di tutti. Ribadendo il concetto che cattive informazioni, o quantomeno informazioni Distorte, non fanno bene a questo settore sempre più per pochi Eletti, e non sempre per colpa nostra, lamentare certe storture sotto gli occhi di tutti, non fanno male a tutti noi...anzi ! Mi si permetta un piccolo paragone: leggendo altri Forum del settore, trovate lo stesso atteggiamento da parte di chi lo Dirige e lo frequenta...? A me sinceramente pare di no...e questo rispecchia l'andazzo delle varie Riviste, ci sarà sempre qualcuno più o meno Credibile.

[Haydn]

Mi sembra di parlare ai muri....
Provo di nuovo a farmi capire, così vediamo chi stà "da una parte" e chi "dall'altra" ...
Quando alcuni giornalisti scrivevano per fds, ho visto articoli dove cavi da 3000 euro la coppia da 3 metri di potenza (e c'è anche di peggio) venivano recensiti e, ovviamente, osannati... eggià: come fai ad ascoltare bene se non hai questi supercavi?
Ora mi ritrovo le stesse persone che scrivono su "nuove" (ma dai!) testate e con che spirito dovrei leggere i loro articoli? Dov'è la credibilità?
Io sto dalla parte di chi dice che spendere 3000 euro per una coppia di cavi è SBAGLIATO, senza se e senza ma ...
E lo stesso vale per chi fa critica musicale: se uno mi dice che un certo pezzo è "da riferimento", e poi io ed altri musicisti come me lo ascoltano e deduciamo che si tratta di una interpretazione mediocre (se non peggio), come faccio poi a fidarmi di questo recensore e di coloro che gli offrono gli spazi per scrivere?
Trovo davvero strana la scelta di continuare a farsi del male ...

[MAXXI]

Mi sembra di parlare ai muri....
Provo di nuovo a farmi capire, così vediamo chi stà "da una parte" e chi "dall'altra" ...
Quando alcuni giornalisti scrivevano per fds, ho visto articoli dove cavi da 3000 euro la coppia da 3 metri di potenza (e c'è anche di peggio) venivano recensiti e, ovviamente, osannati... eggià: come fai ad ascoltare bene se non hai questi supercavi?
Ora mi ritrovo le stesse persone che scrivono su "nuove" (ma dai!) testate e con che spirito dovrei leggere i loro articoli? Dov'è la credibilità?
Io sto dalla parte di chi dice che spendere 3000 euro per una coppia di cavi è SBAGLIATO, senza se e senza ma ...
E lo stesso vale per chi fa critica musicale: se uno mi dice che un certo pezzo è "da riferimento", e poi io ed altri musicisti come me lo ascoltano e deduciamo che si tratta di una interpretazione mediocre (se non peggio), come faccio poi a fidarmi di questo recensore e di coloro che gli offrono gli spazi per scrivere?
Trovo davvero strana la scelta di continuare a farsi del male ...

Caro collega , se parli di FDS e di cavi ultracostosi con me sfondi una porta aperta , dato che li ho "cassati" entrambi e su l'altro forum ho fatto battaglie feroci da "sordo" come hanno definito me ed altri in merito ai cavi oppure come "cavoscettico" in modo più elegante.

Andrea della Sala non mi ha mai inspirato molto , così come il tono generale della sua vecchia rivista. Sulla valutazione dei pezzi e loro esecuzione tanto di cappello alla tua esperienza di musicista ma ,come in tutte le cose , l' operato "umano" è soggetto a giudizi personali e variabilissimi a torto o a ragione. Io ho acquistato molte delle cose che ha recensito Cicogna e le ho trovate sempre valide da "non addetto ai lavori" come ti sei descritto. Questo dal punto di vista musicale , su quello tecnico sempre approvazione al 100%. Quindi non cambio una virgola su di lui.

Che ce voi fa ? Forse sarò diventato sordo veramente.......

Dato che già compro ( e comprerò....) AR non vedo perché comprare pure AudioGallery ; il fatto di averne avuto una copia in omaggio non significa che ne diventerò un lettore.

[krell2]

Compro Audioreview da una vita.
Ma la nuova rivista no!
Possono provare anche cavi da 10000$$
Basta...

[faber_57]

Lincetto ha ragione quando dice che chi fa la rivista lo fa per vendere. Però c'è una linea che a mio avviso non si deve oltrepassare se si vuole restare autorevoli.
Audio Review ha vissuto per anni una schizofrenia interna con pagine prettamente tecniche ed altre, diciamo così, di fantasia. Le pagine di fantasia sono in genere rimaste ad un livello almeno dignitoso; insomma, quando raramente mi capitava di leggere uno di quegli articoli mi arrabbiavo, ma nemmeno troppo. Anche negli incorniciati all'interno delle prove tecniche capitava spesso di assistere ad ascolti paranormali ma, visto che c'erano i grafici da guardare, uno poteva ignorarli e non farsi il sangue cattivo.
Questo faticoso equilibrio mi sembrava potesse reggere perchè ero erroneamente convinto che la vera anima di AR fosse quella tecnica. Poi spunta fuori 'sta nuova rivista che mi mette in imbarazzo solo perchè esiste. Che pensare? Che per correre dietro ad un mercato che evidentemente c'è hanno deciso di non far perdere autorevolezza alla rivista principale e di dare in pasto ai seguaci del sublime quello che loro agognano. Per me, tutto sommato, va bene così: AR continuerò a leggerla sperando che venga depurata del tutto dai miasmi prodotti dalle orecchie d'oro.

[MarcelloDalmazia]

L'unica rivista che acquisto è ANNUARIO DI SUONO...per il resto, ne faccio volentieri a meno.

[MAXXI]

L'unica rivista che acquisto è ANNUARIO DI SUONO...per il resto, ne faccio volentieri a meno.

Vediamo se indovino il motivo

Lo tieni vicino a te quando sei sui forum per bacchettare subito chi sgarra nel descrivere qualche componente.....

ormai dovresti aver raggiunto la pace dei sensi acustici per non indulgere a scimmie......oppure no ?

Ciaoo

[MarcelloDalmazia]

L'unica rivista che acquisto è ANNUARIO DI SUONO...per il resto, ne faccio volentieri a meno.

Vediamo se indovino il motivo

Lo tieni vicino a te quando sei sui forum per bacchettare subito chi sgarra nel descrivere qualche componente.....

ormai dovresti aver raggiunto la pace dei sensi acustici per non indulgere a scimmie......oppure no ?

Ciaoo

... ..non ti si può nascondere nulla...comunque pace dei sensi più che raggiunta...avessi incontrato prima UNISON-OPERA, di soldi ne avrei spesi davvero molti meno..

[Auditor]

Lincetto ha ragione quando dice che chi fa la rivista lo fa per vendere. Però c'è una linea che a mio avviso non si deve oltrepassare se si vuole restare autorevoli.
Audio Review ha vissuto per anni una schizofrenia interna con pagine prettamente tecniche ed altre, diciamo così, di fantasia. Le pagine di fantasia sono in genere rimaste ad un livello almeno dignitoso; insomma, quando raramente mi capitava di leggere uno di quegli articoli mi arrabbiavo, ma nemmeno troppo. Anche negli incorniciati all'interno delle prove tecniche capitava spesso di assistere ad ascolti paranormali ma, visto che c'erano i grafici da guardare, uno poteva ignorarli e non farsi il sangue cattivo.
Questo faticoso equilibrio mi sembrava potesse reggere perché ero erroneamente convinto che la vera anima di AR fosse quella tecnica. Poi spunta fuori 'sta nuova rivista che mi mette in imbarazzo solo perché esiste. Che pensare? Che per correre dietro ad un mercato che evidentemente c'è hanno deciso di non far perdere autorevolezza alla rivista principale e di dare in pasto ai seguaci del sublime quello che loro agognano. Per me, tutto sommato, va bene così: AR continuerò a leggerla sperando che venga depurata del tutto dai miasmi prodotti dalle orecchie d'oro.

Sono d'accordo. Certo una rivista non è un ente benefico, ma questo non significa che non possa esistere etica e correttezza nel commercio o nell'industria, anzi sono proprio settori dove ambiguità e malafede fanno i danni maggiori perchè dannegginao gli operatori migliori.

Non si può su una rivista adottare un approccio tecnico e oggettivo, con tanto di articoli di divulgazione, pagine di grafici ecc. e su un altra sostenere che le misure sono marginali e prezzo e contenuto tecnico possono essere parametri allegramente scorrelati fra loro.

Non è una questione di clientela diversa, ma di criteri di valutazione in aperta contraddizione. Anche quelli che provano le supercar usano gli stessi parametri quantitativi e se venisse fuori che una berlina di lusso non frena o non è insonorizzata bene le critiche non mancherebbero a prescindere da estetica e fascino.

[MAXXI]

Comunque il popolo degli audiofili ( o idiofili...... ) si è sempre diviso fra misuroni e ascoltoni che spesso fanno anche a botte...con alterne vicende. E se dovessimo leggere le recensioni estere sarebbero più i secondi forse perché si fidano dei dati di targa........

Chi deve far uscire una rivista nuova si accerta sempre se c'è mercato per essa , magari pure sbagliando , ma deve pure cominciare da qualche parte