Il mio dac, il mio impianto.
Inviato: 09/05/2017, 12:39
Eccomi dopo 3 anni di lavoro finalmente a rilassarmi, godermi il risultato e presentare quanto è stato fatto.
Spiego in breve. Chi mi ha seguito sui vari forum sa che la mia visione dell'hi fi è incentrata sull'artigianale e molto poco sul commerciale. Seguendo questa linea ho cercato il rapporto diretto e personale con tecnici e progettisti. Ho commissionato lo sviluppo di progetti nel ruolo di committente ad un tecnico o progettista che pensa e realizza materialmente un certo apparecchio o un certo sistema secondo una filosofia concordata e perseguendo un certo risultato.
E' noto quanto io sia stato critico col mercato ufficiale e il suo sistema (di vendita, di marketing, etc.). In base a questa visione Il mio impianto è stato in parte fatto su misura e su commissione e in parte modificando prodotti commerciali.
Ho sempre avuto la presunzione o l'illusione di poter finalmente creare un sistema di alto livello che non riuscivo ad ascoltare da nessuna parte, fiere e negozi erano sempre una delusione. Impianti di amici, si alcuni pregi ma i difetti avevano la meglio. Ora credo di avere la risposta e posso dire che l'audio consente anche questo piccolo (ma esaltante) miracolo. Singoli determinati e dediti alla causa (ovviamente con competenze adeguate) possono fare meglio di grandi aziende affermate.
Veniamo alla macchina di cui voglio parlare e alla persona che l'ha realizzata, parlo di un dac e di Salvatore Micale che ne è l'autore.
Partì tutto dal primo "bulgaro" 3 anni fa, non era per me ma che ascoltai diverse volte a casa mia con vari confronti. Era un buon dac ma nulla di piu. Altri avrebbero lasciato perdere, e cercato altrove, ma io chissà perchè no. Forse semplicemente credevo nella persona o forse intuivo che da un rapporto umano solido e dalla affinità delle idee e del sentire può nascere sempre qualcosa di importante. Cosi partì la serie di dac in cui tanto abbiamo sperimentato e provato, comprato e scartato, sempre con assoluta comunanza di idee sulla filosofia di base. E cioè: se una registrazione è scarsa deve suonare male, massima e direi ossessiva ricerca della trasparenza, neutralità e naturalezza, uso delle misure come bussola fondamentale in ogni fase dello sviluppo e della costruzione anche le piu minute, minimalismo sul segnale e massimalismo sull'alimentazione ed uso di tutte le armi a disposizione al di là del costo (componentistica migliore a disposizione).
Il dac nei vari passaggi si è sempre basato su chip AK (4490 e 97) nelle varie implementazioni cinesi o bulgare e sul ricevitore USB Xmos.
In tutti i passaggi si modificava anche funzionalmente la macchina sempre facendo salire l'asticella della qualità in dettaglio e trasparenza.
Abbiamo nel percorso perseguito e realizzato: un accoppiamento corretto dell'uscita dac al mio finale che è il GM 400, l'ultimo capolavoro di Gianni Mariani, una regolazione volume digitale operante nel chip dac (senza perdita di qualità con NTD a conforto) e con regolazione sul telaio della macchina, un'architettura multidac con n dac ed uscite analogiche a banda intera con regolazione volume simultanea, aperto alla multiamplificazione nelle sue varie declinazioni. Insomma una macchina digitale completa e versatile con già con uno sguardo al futuro. (in attesa dell'implementazione di un dsp su alcune uscite)
Anche il muting ora rende la macchina perfettamente affidabile in ogni frangente di utilizzo mentre all'inizio ci ha fatto penare.
La cosa simpatica è che ovviamente volevamo andare in senso opposto a quello che si fa usualmente e cioè mettere stadi di guadagno sovrabbondanti per poi attenuare. La presenza di un ampli ad alta sensibilità ci ha consenito di togliere ogni guadagno prima del finale, ma non era ancora sufficiente, perchè l'uscita del chip dac è comunque troppo alta per pilotare il finale allora abbiamo dovuto non solo non innalzare ma anche attenuare l'uscita dal chip dac.......... (io vedo i pre inesorabilmente destinati ai mercatini del vintage).
Per quanto riguarda i commenti piu tecnici lascio poi la parola a Salvatore se lo vorrà. Solo 2 parole su quello che è il metodo usato nello sviluppo e che secondo me determina il vero vantaggio competitivo di questo dac rispetto ai prodotti commerciali. Si sono utilizzate una serie di misure tradizionali e la fantastica e innovativa NTD (ringrazio Tom per il meraviglioso e utilissimo lavoro fatto) che sono state usate in ogni confronto o fase di sviluppo e soprattutto dell'assemblaggio dei vari componenti con particolare attenzione ai piani di massa e ai disturbi veicolati dai componenti. E con questo non dico che le impressioni d'ascolto non siano state presi in grande considerazione, ma dico che abbiamo grande fiducia nelle misure (tradizionali e non) e che un uso attento e pervasivo determina un supporto e un indirizzo insostituibile durante il percorso di sviluppo.
Devo anche dire che in questo periodo ho visto Salvatore crescere nelle capacità e nelle conoscenze molto molto rapidamente. Ha acquisito abilità e sicurezza nella gestione delle problematiche teoriche e pratiche, che lo hanno portato per esempio con l'ultima versione a progettare e realizzare quasi tutti i PCB.
Come suona il dac? semplicemente come non ho mai sentito nessun dac e nessun impianto. Pulizia, dettaglio, trasparenza, energia velocità, ricchezza armonica, naturalezza, pulizia ed energia in basso, modulazione come mai mi è capitato di ascoltare.
Io resto un profano dopo questo percorso, sostanzialmente un ignorante della materia, ma posso consolarmi sapendo di aver contribuito a realizzare una macchina eccezionale che senza di me probabilmente non ci sarebbe.
Spiego in breve. Chi mi ha seguito sui vari forum sa che la mia visione dell'hi fi è incentrata sull'artigianale e molto poco sul commerciale. Seguendo questa linea ho cercato il rapporto diretto e personale con tecnici e progettisti. Ho commissionato lo sviluppo di progetti nel ruolo di committente ad un tecnico o progettista che pensa e realizza materialmente un certo apparecchio o un certo sistema secondo una filosofia concordata e perseguendo un certo risultato.
E' noto quanto io sia stato critico col mercato ufficiale e il suo sistema (di vendita, di marketing, etc.). In base a questa visione Il mio impianto è stato in parte fatto su misura e su commissione e in parte modificando prodotti commerciali.
Ho sempre avuto la presunzione o l'illusione di poter finalmente creare un sistema di alto livello che non riuscivo ad ascoltare da nessuna parte, fiere e negozi erano sempre una delusione. Impianti di amici, si alcuni pregi ma i difetti avevano la meglio. Ora credo di avere la risposta e posso dire che l'audio consente anche questo piccolo (ma esaltante) miracolo. Singoli determinati e dediti alla causa (ovviamente con competenze adeguate) possono fare meglio di grandi aziende affermate.
Veniamo alla macchina di cui voglio parlare e alla persona che l'ha realizzata, parlo di un dac e di Salvatore Micale che ne è l'autore.
Partì tutto dal primo "bulgaro" 3 anni fa, non era per me ma che ascoltai diverse volte a casa mia con vari confronti. Era un buon dac ma nulla di piu. Altri avrebbero lasciato perdere, e cercato altrove, ma io chissà perchè no. Forse semplicemente credevo nella persona o forse intuivo che da un rapporto umano solido e dalla affinità delle idee e del sentire può nascere sempre qualcosa di importante. Cosi partì la serie di dac in cui tanto abbiamo sperimentato e provato, comprato e scartato, sempre con assoluta comunanza di idee sulla filosofia di base. E cioè: se una registrazione è scarsa deve suonare male, massima e direi ossessiva ricerca della trasparenza, neutralità e naturalezza, uso delle misure come bussola fondamentale in ogni fase dello sviluppo e della costruzione anche le piu minute, minimalismo sul segnale e massimalismo sull'alimentazione ed uso di tutte le armi a disposizione al di là del costo (componentistica migliore a disposizione).
Il dac nei vari passaggi si è sempre basato su chip AK (4490 e 97) nelle varie implementazioni cinesi o bulgare e sul ricevitore USB Xmos.
In tutti i passaggi si modificava anche funzionalmente la macchina sempre facendo salire l'asticella della qualità in dettaglio e trasparenza.
Abbiamo nel percorso perseguito e realizzato: un accoppiamento corretto dell'uscita dac al mio finale che è il GM 400, l'ultimo capolavoro di Gianni Mariani, una regolazione volume digitale operante nel chip dac (senza perdita di qualità con NTD a conforto) e con regolazione sul telaio della macchina, un'architettura multidac con n dac ed uscite analogiche a banda intera con regolazione volume simultanea, aperto alla multiamplificazione nelle sue varie declinazioni. Insomma una macchina digitale completa e versatile con già con uno sguardo al futuro. (in attesa dell'implementazione di un dsp su alcune uscite)
Anche il muting ora rende la macchina perfettamente affidabile in ogni frangente di utilizzo mentre all'inizio ci ha fatto penare.
La cosa simpatica è che ovviamente volevamo andare in senso opposto a quello che si fa usualmente e cioè mettere stadi di guadagno sovrabbondanti per poi attenuare. La presenza di un ampli ad alta sensibilità ci ha consenito di togliere ogni guadagno prima del finale, ma non era ancora sufficiente, perchè l'uscita del chip dac è comunque troppo alta per pilotare il finale allora abbiamo dovuto non solo non innalzare ma anche attenuare l'uscita dal chip dac.......... (io vedo i pre inesorabilmente destinati ai mercatini del vintage).
Per quanto riguarda i commenti piu tecnici lascio poi la parola a Salvatore se lo vorrà. Solo 2 parole su quello che è il metodo usato nello sviluppo e che secondo me determina il vero vantaggio competitivo di questo dac rispetto ai prodotti commerciali. Si sono utilizzate una serie di misure tradizionali e la fantastica e innovativa NTD (ringrazio Tom per il meraviglioso e utilissimo lavoro fatto) che sono state usate in ogni confronto o fase di sviluppo e soprattutto dell'assemblaggio dei vari componenti con particolare attenzione ai piani di massa e ai disturbi veicolati dai componenti. E con questo non dico che le impressioni d'ascolto non siano state presi in grande considerazione, ma dico che abbiamo grande fiducia nelle misure (tradizionali e non) e che un uso attento e pervasivo determina un supporto e un indirizzo insostituibile durante il percorso di sviluppo.
Devo anche dire che in questo periodo ho visto Salvatore crescere nelle capacità e nelle conoscenze molto molto rapidamente. Ha acquisito abilità e sicurezza nella gestione delle problematiche teoriche e pratiche, che lo hanno portato per esempio con l'ultima versione a progettare e realizzare quasi tutti i PCB.
Come suona il dac? semplicemente come non ho mai sentito nessun dac e nessun impianto. Pulizia, dettaglio, trasparenza, energia velocità, ricchezza armonica, naturalezza, pulizia ed energia in basso, modulazione come mai mi è capitato di ascoltare.
Io resto un profano dopo questo percorso, sostanzialmente un ignorante della materia, ma posso consolarmi sapendo di aver contribuito a realizzare una macchina eccezionale che senza di me probabilmente non ci sarebbe.