Grazie per le risposte, e mi scuso per il ritardo (continuano a non arrivarmi le notifiche ai nuovi messaggi, credo sia un baco; devo controllare manualmente).
Detto questo... un attimo:D
Si sta riperdendo il filo logico della discussione.
Io non metto in dubbio che per ognuno una determinata musica trasmetta un messaggio, e che questo cambi ovviamente da persona a persona.
Non è l'oggetto della discussione, mi interessa fino ad un certo punto (o meglio, è una fase successiva di analisi).
Mi ripeto: quello che a me interessa analizzare è (per un singolo individuo) quanto sia replicabile questo "messaggio" tra ascolto e ascolto.
Se il produttore vuole dire "Pollo" e io percepisco "Gallina", non mi interessa il "di quanto e come sono andato fuori strada" da percepire "Pollo" con "Gallina".
Quello lo do per scontato: mi vuole trasmettere "Gallina" Poi magari in futuro cambio idea, ma è un altro discorso.
Quello su cui mi interessa ragionare è che se prendo il suo prodotto (brano) e lo ascolto su impianti diversi, esso sarà sempre "Gallina" o su ognuno avrò sfumature diverse? "Gallina piume corte", "Gallina collo leggermente più lungo", "Gallina senza un dito"?
Se prendo come "target" di ascolto sistemi Monitor e professionali, l'idea è di avvicinarsi sempre di più al concetto di "Gallina" senza sfumature (ovvero, il "Pollo" che intendeva lui). Anche se non sarà MAI identico a "Pollo" (rimane una cosa piuttosto astratta).
Se uso dei sistemi "loudspeakers", dove aggiungere del colore è lecito e anche personalizzato dal fruitore medio, sto dando un "tocco mio" alla "Gallina", oppure è solo il modo di ascoltarlo che cambia, e la percezione "Gallina" rimane inalterata/senza sfumature?
Prendendo entrambi i target: quello che vivo io (parlando sempre come timbro e la sua percezione, che è la parte più ostica da analizzare ;il pitch per esempio lo "percepisco" sempre uguale su ogni sistema di riproduzione) è la stessa percezione del timbro ottenuta tramite modalità diverse (più/meno gratificanti; e qui si entra nel concetto di Qualità dell'impianto), OPPURE (per colpa dell'impianto che intacca/modifica/shape il suono come elemento fisico) ho delle percezioni diverse?
Esempio:
https://www.youtube.com/watch?v=kAjaRvp ... be&t=1m46s
I timbri che percepite nelle varie parti musicali sono:
A. identici, cioè il cervello vi fa percepire lo stesso timbro anche se il suono fisico che arriva all'orecchio cambia
B. diversi, perché cambia il suono fisico, quindi la percezione
QUESTO è il succo di tutto il discorso. Io sono molto indeciso, facendomi questa domanda, su cosa in realtà percepisco
MarioBon ha scritto:Per esempio. La dinamica (la differenza tra pianissimo e fortissimo) viene specificata nella partitura ed è ritenuta importante dal compositore.
Visto che hai scritto una cosa inerente, analizziamolo con il mio "dubbio": se la dinamica è importante per il compositore, allora questo "messaggio" sarà diverso ad ogni riproduzione (perché il setup ha tempi di reazione/dinamica diverse. Vedi un setup con transienti morbidi rispetto a uno con transienti duri); oppure il cervello compensa la dinamica in base alla dinamica "globale" dell'impianto e ti da lo stesso messaggio? (anche se la dinamica "fisica" riprodotta è cambiata).
Questo è dove voglio andare a parare
Non se la dinamica che percepisci tu è diversa dalla mia...
MarioBon ha scritto:
La tonalità, il tempo (ritmo) la scelta dei timbri (e tutto il resto) sono gli elementi di un linguaggio e concorrono a formare il messaggio.
Se cambiano (anche a parità di rapporti di altezza tra le note) il messaggio cambia.
Un timbro cambia da setup a setup secondo te? (messa in maniera ancora più basilare)