Seminario Virtuale di Psicoacustica: Localizzazione (cc)
Inviato: 09/07/2017, 17:12
L'apparato uditivo ha la capacità di localizzare una sorgente sonora.
In questo caso "localizzare" significa "capire da che direzione proviene il suono".
Dato che questa operazione costa fatica, se la sorgente è visibile, la localizzazione viene fatta con la vista.
Come prima cosa, quindi, dobbiamo parlare della localizzazione quando la sergente non è visibile.
Ora dobbiamo distinguere la localizzazione di una sorgente che emette suoni continui (stazionari) o suoni transitori.
Lo spettro di un suono continuo è costante (nel senso che non cambia nel tempo).
In questo caso l'apparato uditivo ha due possibiità per localizzare la sorgente:
- valutare la differenza di fase del suono che raggiunge le due orecchie
- valutare la differenza di intensità del suono che raggiunge le due orecchie.
(l'orecchio più lontano riceve un suono più attenuato)
Le orecchie sono poste ai lati della testa ad una distanza (media) di circa 17 centimetri.
17 centimetri è la lunghezza d'onda a 2000 Hz circa.
Ne segue che, per frequenze molto basse, la differenza di fase è troppo piccola per essere valutata, a frequenze più alte la determinazione della differenza di fase diventa incerta (perché potrebbe essere un multiplo di 360°).
Per le frequenze alte (sopra 1000-2000 Hz) l'apparato uditivo, non potendo confidare sulla fase, si affida alla attenuazione con cui il suono si presenta alle due orecchie. Per frequenze tra 500 e 2000 Hz si affida alla differenza di fase, per frequenze inferiori a 500 Hz semplicemente non ha strumenti per effettuare la localizzazione.
Tutto ciò vale per suoni in regime stazionario (che in natura sono piuttosto rari).
In questo caso "localizzare" significa "capire da che direzione proviene il suono".
Dato che questa operazione costa fatica, se la sorgente è visibile, la localizzazione viene fatta con la vista.
Come prima cosa, quindi, dobbiamo parlare della localizzazione quando la sergente non è visibile.
Ora dobbiamo distinguere la localizzazione di una sorgente che emette suoni continui (stazionari) o suoni transitori.
Lo spettro di un suono continuo è costante (nel senso che non cambia nel tempo).
In questo caso l'apparato uditivo ha due possibiità per localizzare la sorgente:
- valutare la differenza di fase del suono che raggiunge le due orecchie
- valutare la differenza di intensità del suono che raggiunge le due orecchie.
(l'orecchio più lontano riceve un suono più attenuato)
Le orecchie sono poste ai lati della testa ad una distanza (media) di circa 17 centimetri.
17 centimetri è la lunghezza d'onda a 2000 Hz circa.
Ne segue che, per frequenze molto basse, la differenza di fase è troppo piccola per essere valutata, a frequenze più alte la determinazione della differenza di fase diventa incerta (perché potrebbe essere un multiplo di 360°).
Per le frequenze alte (sopra 1000-2000 Hz) l'apparato uditivo, non potendo confidare sulla fase, si affida alla attenuazione con cui il suono si presenta alle due orecchie. Per frequenze tra 500 e 2000 Hz si affida alla differenza di fase, per frequenze inferiori a 500 Hz semplicemente non ha strumenti per effettuare la localizzazione.
Tutto ciò vale per suoni in regime stazionario (che in natura sono piuttosto rari).