Milano High Fidelity
Inviato: 08/10/2017, 23:28
Oggi sono stato al Milano High Fidelty e prima di tutto voglio ringraziare Zaini, che poco a poco ha saputo creare una fiera importante con molti importanti espositori. Questo fa sicuramente bene alla nostra passione.
Non voglio entrare nel merito degli impianti perché è difficile farsi un'opinione ascoltando in una fiera, anche se naturalmente alcuni mi sono piaciuti più di altri e altri ancora non mi sono piaciuti affatto. Mi chiedo però come sia possibile che ci siano allestitori che investono tempo, energie, sfoderano impianti da decine di migliaia di euro e non si curano minimamente del luogo ove suoneranno. Infatti, nelle poche sale trattate il suono era decisamente migliore che in altre, magari più pretenziose ma nelle quali l'ambiente la faceva da padrone in senso negativo, rendendo spesso inascoltabili impianti che probabilmente con più accortezza avrebbero ben figurato. Frequenze medio alte e alte trapananti a causa di ambienti molto riflettenti, bassi dilaganti, lunghissimi, fuori controllo, riverberi, con tutte le conseguenza del caso su focalizzazione, soundstage e immagine.
Come al solito non è mancata la maleducazione di diversi visitatori, convinti evidentemente che le sale siano il luogo più adatto per fare salotto o sfoggio di altissima sensibilità audiofila, elargendo così continui e bizzarri commenti ad alta voce, e di alcuni espositori, che pensano che il modo migliore per attirare le persone sia tenere le porte aperte con la musica a tutto volume e gli ampli a tutto clipping.
Alla fine, però, due nomi li voglio proprio fare:
Norma, che ha predisposto una sala trattata con sessioni su prenotazione a porte chiuse e numero limitato, mettendo così i partecipanti nelle condizioni migliori per valutare l'impianto proposto. A mio parere buono.
La sala con Avalon, nella quale si dimostra che anche in un ambiente piccolo si può ascoltare bene grazie ad un trattamento adeguato.
Dimenticavo: interessante la sessione di Bolduc sulle tecniche di registrazione, che mi ha fatto capire diverse cose. Purtroppo mi sono perso quella di Lincetto ma per fortuna avevo avuto il piacere di ascoltarlo in altre occasioni.
Non voglio entrare nel merito degli impianti perché è difficile farsi un'opinione ascoltando in una fiera, anche se naturalmente alcuni mi sono piaciuti più di altri e altri ancora non mi sono piaciuti affatto. Mi chiedo però come sia possibile che ci siano allestitori che investono tempo, energie, sfoderano impianti da decine di migliaia di euro e non si curano minimamente del luogo ove suoneranno. Infatti, nelle poche sale trattate il suono era decisamente migliore che in altre, magari più pretenziose ma nelle quali l'ambiente la faceva da padrone in senso negativo, rendendo spesso inascoltabili impianti che probabilmente con più accortezza avrebbero ben figurato. Frequenze medio alte e alte trapananti a causa di ambienti molto riflettenti, bassi dilaganti, lunghissimi, fuori controllo, riverberi, con tutte le conseguenza del caso su focalizzazione, soundstage e immagine.
Come al solito non è mancata la maleducazione di diversi visitatori, convinti evidentemente che le sale siano il luogo più adatto per fare salotto o sfoggio di altissima sensibilità audiofila, elargendo così continui e bizzarri commenti ad alta voce, e di alcuni espositori, che pensano che il modo migliore per attirare le persone sia tenere le porte aperte con la musica a tutto volume e gli ampli a tutto clipping.
Alla fine, però, due nomi li voglio proprio fare:
Norma, che ha predisposto una sala trattata con sessioni su prenotazione a porte chiuse e numero limitato, mettendo così i partecipanti nelle condizioni migliori per valutare l'impianto proposto. A mio parere buono.
La sala con Avalon, nella quale si dimostra che anche in un ambiente piccolo si può ascoltare bene grazie ad un trattamento adeguato.
Dimenticavo: interessante la sessione di Bolduc sulle tecniche di registrazione, che mi ha fatto capire diverse cose. Purtroppo mi sono perso quella di Lincetto ma per fortuna avevo avuto il piacere di ascoltarlo in altre occasioni.