Audio_Italia

Faccio una premessa, negli ultimi tempi sono stati immessi in commercio svariati aggeggi che promettono di migliorare la connessione usb, si va da i separatori galvanici, passando per i purificatori e ai cavi con alimentazione separata (anche se sono sicuro che qualche altra cosa c'è).
La mia domanda è semplice, ma la connessione usb, fa così schifo?????

Fa più o meno schifo in funzione di come viene implementata nel device interessato. Così come l' HDMI e la "famigerata" SCART con cui abbiamo convissuto per tantissimo tempo.
Ho un semplicissimo HP 250 G4 con celeron e W10 e Foobar 2000. L'ho collegato con un cavo USB della Atlas (30 euro) al DAC AUNE S6 . Nessunissimo problema per far transitare i PCM fino a 32/352 e i DSD 128. L' Aune , che è un "signor" DAC made in china e costo sotto i 600 euro , mi fa godere al massimo la musica liquida , sia quella prodotta autarchicamente dai miei CD che quella comprata su HDtracks o altri siti riconosciuti. E' molto importante che meccanicamente la USB abbia strettissime tolleranze e che ovviamente non sia soggetta agli attacca-stacca frenetici di quelli che vogliono provare la "bontà" di cavi di costo spropositato per quello che devono fare. Tutto qua , meno c'è roba sul percorso digitale e meglio è.

facendo un sunto del sunto non approvi sti aggeggi che promettono di eliminare il rumore, lo jitter e problemi di alimentazione.
Eppure su questo video si avvertono delle differenze (non so se in meglio o in peggio ma si ascoltano delle differenze) https://www.youtube.com/watch?v=wMf8rkrypV0

Considera che ho un dac con la usb isolata e doppio clock e ad oggi non ho ancora provato nessuno di questi aggeggi "miracolosi".... però sembra ci siano audiofili "digitalizzati" che usano lunghi trenini fatti di "pennette" in cascata e ne lodano i risultati.

A prescindere dal fatto che la USB è stata creata principalmente come collegamento universale (Universal Serial Bus) fra periferiche informatiche, in campo audio, e nello specifico fra una sorgente e un dac, la connessione USB serve a trasportare un segnale che è il prodotto dell’unione dei tre canali (bitclock, wordclock e data) che compongono il segnale originale I2s. Dall’altra estremità del cavo, nel dac, vi è un ricevitore (Xmos, Amanero, Tenor ecc...) che scompone il segnale di nuovo nei tre canali I2s menzionati precedentemente e li manda verso la sezione di conversione.

Personalmente preferisco da tempo lavorare con la connessione I2s, mantendola quanto più “intatta”possibile, al massimo rendendola bilanciata, così da rendere possibili collegamenti fra apparecchi diversi.
Ciò non toglie che una buona implementazione USB, soprattutto nelle nuove realizzazioni (vedi Xmos 208), possa dare ottime prestazioni. Semplificando, in molti casi, anche la vita dell’audiofilo.

Pippo Basile ha scritto:Faccio una premessa, negli ultimi tempi sono stati immessi in commercio svariati aggeggi che promettono di migliorare la connessione usb, si va da i separatori galvanici, passando per i purificatori e ai cavi con alimentazione separata (anche se sono sicuro che qualche altra cosa c'è).
La mia domanda è semplice, ma la connessione usb, fa così schifo?????

Il discorso potrebbe arenarsi per parecchi post, meglio condensare in poche righe.
Nella 5V della usb (ma anche nel data signal) transita rumore.
Questo è legato al tipo di step/down che implementa la parte logica della motherboard.
Tale rumore, se elevato, disturba gli oscillatori che regolano il master clock generato nel dac, almeno quelli con protocollo asincrono.
Tale disturbo provoca, indirettamente, l'innalzamento dei valori di jitter, sia di tipo deterministico, sia di natura casuale.
Dunque se da una parte può accadere questo, dall'altra (dac) possiamo limitarlo tramite ricevitori con un buon isolamento galvanico.
Il tutto è abbastanza contestuale, quindi legato al tipo di pc, come ovviamente al tipo di dac...o meglio...ricevitore e struttura di isolamento.
C'è anche altro, alcuni dac utilizzano filtri digitali diversi a seconda di "dove si entra".
Non è affatto strano trovare filtri interpolated phase nell'ingresso usb, e filtri a fase lineare nell'ingresso spdif, il mio dac ne è il primo esempio. (Entrando dalla spdif si migliorano, nel mio caso, le prestazioni)

Essendoci molte variabili ci sarebbe da provare/testare, quindi scegliere la soluzione che garantisce le migliori performance.

TomCapraro ha scritto:

Pippo Basile ha scritto:Faccio una premessa, negli ultimi tempi sono stati immessi in commercio svariati aggeggi che promettono di migliorare la connessione usb, si va da i separatori galvanici, passando per i purificatori e ai cavi con alimentazione separata (anche se sono sicuro che qualche altra cosa c'è).
La mia domanda è semplice, ma la connessione usb, fa così schifo?????

Il discorso potrebbe arenarsi per parecchi post, meglio condensare in poche righe.
Nella 5V della usb (ma anche nel data signal) transita rumore.
Questo è legato al tipo di step/down che implementa la parte logica della motherboard.
Tale rumore, se elevato, disturba gli oscillatori che regolano il master clock generato nel dac, almeno quelli con protocollo asincrono.
Tale disturbo provoca, indirettamente, l'innalzamento dei valori di jitter, sia di tipo deterministico, sia di natura casuale.
Dunque se da una parte può accadere questo, dall'altra (dac) possiamo limitarlo tramite ricevitori con un buon isolamento galvanico.
Il tutto è abbastanza contestuale, quindi legato al tipo di pc, come ovviamente al tipo di dac...o meglio...ricevitore e struttura di isolamento.
C'è anche altro, alcuni dac utilizzano filtri digitali diversi a seconda di "dove si entra".
Non è affatto strano trovare filtri interpolated phase nell'ingresso usb, e filtri a fase lineare nell'ingresso spdif, il mio dac ne è il primo esempio. (Entrando dalla spdif si migliorano, nel mio caso, le prestazioni)

Essendoci molte variabili ci sarebbe da provare/testare, quindi scegliere la soluzione che garantisce le migliori performance.

Come dire, i problemi potrebbero esserci ma potremmo anche non accorgercene.

Potrebbero esserci e non accorgercene
Potrebbero esserci ed accorgercene
Potrebbero anche non esserci e non accorgercene
Potrebbero anche non esserci e percepirne la loro presenza (questa è la piu bella)

Nel data sheet del mio dac, sono indicate delle misure diverse a seconda che si utilizzi imgresso usb, coassiale oppure ottico.
I valori migliori sono riportati per gli ingressi coassiale e ottico.

Il motivo potrebbe essere proprio quello da te spiegato, Tom?

Qui il datasheet

https://nadelectronics.com/wp-content/u ... -Sheet.pdf


Attualmente utilizzo ingresso usb. Sarei tentato di comprare la schedina con uscita spdf da mettete nel raspberry, per vedere se ci sono differenze sensibili. Il costo è abbastanza basso, circa 30 euro, piu un cavo coassiale.

organist ha scritto:Nel data sheet del mio dac, sono indicate delle misure diverse a seconda che si utilizzi imgresso usb, coassiale oppure ottico.
I valori migliori sono riportati per gli ingressi coassiale e ottico.

Il motivo potrebbe essere proprio quello da te spiegato, Tom?

Qui il datasheet

https://nadelectronics.com/wp-content/u ... -Sheet.pdf


Attualmente utilizzo ingresso usb. Sarei tentato di comprare la schedina con uscita spdf da mettete nel raspberry, per vedere se ci sono differenze sensibili. Il costo è abbastanza basso, circa 30 euro, piu un cavo coassiale.

Considerando i valori di diafonia, risposta in frequenza e distorsione armonica dell'ingresso usb rispetto al coassiale potrebbe esserci anche qui una tipologia di filtraggio diverso.
Se così non fosse, significa che l'ingresso usb sarà incappato in qualche disturbo indotto in fase di misurazione, oppure una minore capacità di isolamento insita nell'architettura di questo ingresso.

A naso...prova l'ingresso coassiale.

TomCapraro ha scritto:Potrebbero esserci e non accorgercene
Potrebbero esserci ed accorgercene
Potrebbero anche non esserci e non accorgercene
Potrebbero anche non esserci e percepirne la loro presenza (questa è la piu bella)

Esattamente, ed è per questo che mi chiedo a cosa servano e se servano tante "cure di default" applicate a priori e senza nemmeno verificare che esista la "malattia".