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Re: ...a parità di misure un sistema può suonare in tanti mo

Inviato: 24/11/2017, 18:01
da Felix
MarioBon ha scritto:La testa artificiale serve, ad esempio, per misurare quello che viene percepito dalle due orecchie e ottenere la "risposta impulsiva della testa" ( http://www.mariobon.com/Glossario/___Udito/HRTF.pdf ). Il grado di correlazione tra quanto percepito a destra e sinistra dà la misura della spazialità percepita.
La risposta "al timpano" dipende dall'anatomia del padiglione auricolare e del condotto uditivo e quindi introduce ulteriori fattori variabili. Per questo chi progetta diffusori preferisce usare un microfono.
Per le misure in ambiente la testa artificiale sarebbe più indicata.
Dopo di che si va a discutere se non è meglio un manichino intero e su quale tipo di sedia deve essere posto....
Con le recchie all'altezza dei tweeter. :D

Re: ...a parità di misure un sistema può suonare in tanti mo

Inviato: 24/11/2017, 19:15
da fab0
Concordo sul fatto che una misura dica più e sia più affidabile di tante sensazioni e pareri.
Credo però che per leggere le misure ci voglia tanta esperienza e tanto buon senso. Quindi le misure "da sole" non sono comunque sufficienti.
Tanta esperienza e tanto buon senso ci vogliono comunque :)

Re: ...a parità di misure un sistema può suonare in tanti mo

Inviato: 25/11/2017, 13:13
da MarioBon
Le misure non vanno lette "da sole". Per esempio:

- risposta in frequenza in asse
- distorsione armonica e intermodulazione
- impedenza
- waterfall

vanno "sovrapposte" e lette assieme perché i difetti che si manifestano in corrispondenza delle stesse frequenze sono correlati.

L'altra cosa che rende difficoltosa la lettura delle misure specie nei diffusori con molti altoparlanti
è la distanza del microfono in relazione alla dimensione occupata dagli altoparlanti (sarebbero preferibili le misure a due metri dal diffusore). Non sempre, poi, l'asse privilegiato di radiazione corrisponde con l'asse del tweeter.