Entriamo nel merito dei coassiali.
Indiana Line Diva 261
La risposta impulsiva è quella tipica di un sistema a due vie con il tweeter in anticipo sul woofer. La risposta appare così perchè presa in asse tweeter. Se la misura fosse stata fatta in asse woofer avremmo visto i due picchi più vicini, coincidenti o addirittura il woofer avanzare il tweeter. Essendo un sistema a due vie con due altoparlanti esiste un asse lungo il quale la risposta impulsiva di woofer e tweeter sono allineate nel tempo.
KEF Q 550
si tratta di un due vie e mezza con coassiale. Qui la risposta all'impulso (presa sull'asse del coassiale) mostra un lieve ritardo tra tweeter e mid-woofer segno che le due sorgenti sono state allineate quasi perfettamente. Lo scopo del coassiale è proprio questo: allineare le sorgenti. La KEF lo ha fatto.
TAD ME 1
la risposta all'impulso della TAD mostra tre picchi separati per tweeter, medio e woofer. Questo coassiale non è preciso quanto il KEF. Va notato che, mentre con un due vie classico la risposta all'impulso può essere ottimizzata (scegliendo l'altezza del diffusore) e con il KEF la risposta impulsiva è ottimizzata, nel caso della TAD la risposta all'impulso rimane quella che è. Mi sarei aspettato una prestazione almeno a livello del coassiale KEF.
Margine di fase (in teoria perchè ci sono di mezzo i cross-over):
KEF Q 550: se non è nullo è molto vicino ad esserlo.
Indiana Line Diva 261: potrebbe essere nullo almeno lungo un asse.
TAD ME 1: non è nullo e non può essere annullato spostando il punto di ascolto o inclinando il diffusore.
Dispersione:
Un altoparlante coassiale o concentrico, che dir si voglia, di suo, presenta una la dispersione con elevata simmetria (per ragioni geometriche). In particolare la dispersione orizzontale e verticale sono uguali (e l'angolo diminuisce omogeneamente al crescere della frequenza). Ne segue che la potenza acustica emessa decresce con la frequenza. Alla fine la dispersione è determinata dalla forma del cabinet (diffrazione ai bordi) e dalla frequenza di taglio. Comunque il fatto di essere concentrico o coassiale non significa che le due sorgenti siano allineate
Nei sistemi convenzionali, scegliendo opportunamente il numero di vie e le frequenze di taglio, si può ottenere una dispersione regolare ma sicuramente più ampia.
Domanda da un milione di dollari:
Quanto è udibile l'allineamento nel tempo delle sorgenti?
Il "suono" di un sistema di altoparlanti è determinato da alcune qualità dette
primarie e da altre dette
secondarie. Le qualità primarie sono relative al suono diretto. Affinché le qualità secondarie diventino udibili, le qualità primarie devono essere ottime (i "difetti" non devono essere tali da mascherarle). In effetti si chiamano secondarie perchè possono essere mascherate dalle primarie. Per esempio se la distorsione è eccessiva qualsiasi altra qualità passa in secondo piano.
Per quanto riguarda la risposta impulsiva non dobbiamo dimenticare due cose:
(1) la riproduzione della musica avviene in un ambiente chiuso in presenza di un notevole campo riflesso che "maschera", almeno parzialmente, la risposta impulsiva propria del diffusore acustico.
(2) La diffrazione ai bordi, che dalle misure si vede poco ma è sempre presente, determina la dimensione fisica della sorgente ed è udibile.
Quando la diffrazione ai bordi è limitata e il campo riverberato non è predominante (ascolto ravvicinato) anche la risposta all'impulso dimostra la sua importanza. Personalmente credo che la diffrazione ai bordi abbia un peso almeno pari alla risposta impulsiva.
Per ultimo un esempio per le trombe:
In questi esempi il ritardo delle trombe rispetto al woofer è tale da determinare due picchi separati nella ETC. Non è cosa che si vede spesso. Tuttavia questo particolare non determina giudizi negativi all'ascolto (sebbene ci siano estimatori e detrattori di questi sistemi).
Comunque se comprate la rivista potete leggere tutte le prove e i commenti di ascolto.