Tom, noi tutti ascoltiamo dal punto in cui rileviamo i valori delle misureTomCapraro ha scritto:...... anche se circoscrivibile ovviamente al punto di rilevazione.
......io non sono di quelli che vanno in giro per la stanza quando ascolto un brano
Tom, noi tutti ascoltiamo dal punto in cui rileviamo i valori delle misureTomCapraro ha scritto:...... anche se circoscrivibile ovviamente al punto di rilevazione.
Attenzione: ottenere il valore di RT60 (che comunque non è l'unico parametro di cui tener conto) di un ambiente serve come base per progettare un trattamento acustico che abbia una certa utilità, oppure per definire correttamente i parametri acustici che ne derivano. Il valore di RT60 si ottiene come ho spiegato prima, con i metodi stabiliti dalle norme tecniche.giordy ha scritto:Tom, noi tutti ascoltiamo dal punto in cui rileviamo i valori delle misureTomCapraro ha scritto:...... anche se circoscrivibile ovviamente al punto di rilevazione.
......io non sono di quelli che vanno in giro per la stanza quando ascolto un brano
Questa, per esempio, è una cosa che sconoscevo! Ed è molto interessante!GianpieroMajandi ha scritto:Attenzione: ottenere il valore di RT60 (che comunque non è l'unico parametro di cui tener conto) di un ambiente serve come base per progettare un trattamento acustico che abbia una certa utilità, oppure per definire correttamente i parametri acustici che ne derivano. Il valore di RT60 si ottiene come ho spiegato prima, con i metodi stabiliti dalle norme tecniche.giordy ha scritto:Tom, noi tutti ascoltiamo dal punto in cui rileviamo i valori delle misureTomCapraro ha scritto:...... anche se circoscrivibile ovviamente al punto di rilevazione.
......io non sono di quelli che vanno in giro per la stanza quando ascolto un brano
Perciò il valore rilevato al punto di ascolto, usando come sorgenti i diffusori dell'impianto, è un valore rilevato in quel punto e con quella metodica, ma non è il valore di RT60 dell'ambiente: ogni singola stanza di RT60 ne ha uno e uno solo, non può averne mille. Proprio per questa ragione si utilizza la metodologia dei rilevamenti multipli. L'acustica non è una materia difficile, ma se si vogliono ottenere risultati affidabili i rilevamenti devono essere condotti con precisione. Secondo la norma tecnica che regola la materia, appunto.
Se si vuole fare diversamente, c'è una soluzione: basta non definire RT60 il valore che si ottiene, perché il metodo non garantisce la ripetibilità del risultato e quel che si rileva non è il valore univoco di RT60 che caratterizza lo specifico ambiente.
Quoto!TomCapraro ha scritto:Si, concordo sul fatto che il valore ottenuto di RT60 rilevato nel punto ascolto (utilizzando la sorgente diffusore convenzionale) non è considerabile come assoluto.
E' un valore relativo che associato ad altre analisi fornisce delle buone indicazioni.
"Solitamente" se nel punto ascolto i valori di ETC, "RT60", waterfall, risposta impulso, Step response e risposta in frequenza vengono circoscritti entro valori ottimali, ne consegue un ascolto ben oltre la media, con caratteristiche che vanno dall'intelligibilità, all'articolazione, all'equilibrio tonale e...reattività ai transienti.
Se ottieni una ricostruzione stereofonica larga quanto la stanza in 12 mq e con la pianta ad "L", vuol dire che hai già fatto un ottimo lavoro (e seguendo le indicazioni di Mario non poteva essere altrimenti).Palfe ha scritto:Certo, insonorizzare facendo le misure del caso, probabilmente è un'altra cosa, io ho lavorato ad orecchio, la resa è sicuramente migliorabile, ma, a parte l’immagine laterale limitata dalle dimensioni della stanza, mi ritengo molto soddisfatto…
Non voglio entrare in analisi che, a questa distanza e senza misure, lasciano il tempo che trovano. Dirò solo una cosa: nel momento in cui si esalta una banda di frequenze le altre risultano attenuate. Nel momento in cui si mettono in evidenza dei dettagli se ne mascherano degli altri.Palfe ha scritto:Mario, Giampiero e chiunque abbia voglia di rispondere, vi pongo un quesito:
la parete al lato del diffusore è trattata con pannelli 50*50 di piramidale da 10 cm., se da questa parete io elimino il pannello (uno) posto dietro il diffusore (rispetto al punto d’ascolto), arretrato di 50 cm. rispetto al tweeter e posto sempre a 50 cm al di sopra di esso, ottengo un suono un po' più arioso e dettagliato con un allargamento della scena sonora, però, dopo un ascolto prolungato, mi rendo conto che si perde corpo, spessore e il suono risulta più esile.
Sacrificando un po’ la scena, preferisco inserire il pannello che restituisce più presenza facendo sentire, per intenderci, l’orchestra che ti “investe” con maggiore potenza…
Ora ragionando, senza il pannello, in quel punto, le varie frequenze saranno riflesse dal muro e giustificano la maggior ariosità, ma perché si perde lo spessore del suono, perché non percepisco lo stesso corpo (quindi ciò che già avevo) con, in aggiunta, per semplificare, un suono più arioso e dettagliato dato dalle frequenze che prima erano assorbite e ora sono riflesse?
Io me lo spiego con una sorta di rielaborazione, fatta dal cervello, dei vari parametri, ma chiedo lumi a voi…
Grazie
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