No, non sono partito con l'intento di neutralizzare l'apporto dei cavi.iano ha scritto:Infatti è da un po' che ci rifletto.
Ogni impianto e' un compromesso.
Ma non posso immaginare che tu abbia messo come priorità l'insensibilità ai cavi.
Posso immaginare sia un effetto secondario di altre tue priorità.
Parimenti posso immaginare un impianto sensibile si cavi perché altre priorità hanno prevalso.
Raccontaci come stanno le cose nel tuo impianto.
E' stata una "conseguenza" figlia di alcuni accorgimenti.
Come sempre sostenuto, ritengo del tutto risibile l'incidenza dei cavi a livello di alterazioni della parte lineare, possiamo infatti osservarlo palesemente alle misure. (o se vogliamo con ascolti mirati)
Le variazioni si raggruppano entro uno scarto decisamente basso, spesso ai limiti dell'udibilità (occhio ai termini, perchè parlerò di udibilità e non percettibilità che sono due cose complementari ma molto diverse) e in moltissimi casi anche inudibili.
L'incidenza dei cavi ha importanza su altri fenomeni, quelli appena menzionati prima da Mario, ovvero: i disturbi irradiati e indotti.
Questi possono sopraggiungere per "contatto fisico" (groviglio di cavi) ma anche no in quanto via etere si possono captare disturbi a radiofrequenza capaci di intermodulare durante la fase di preamplificazione e successiva amplificazione, in soldoni "se" tutti i cavi fossero ben schermati (al 100%) la loro incidenza si ridurrebbe talmente di tanto che verrebbero (ri)considerati come "accessorio trascurabile". (ripeto "se" schermati tutti al 100%).
Razionalmente parlando non si dovrebbe eccedere in modo sconsiderato sui valori RLC, poichè alcuni valori (ad esempio un elevata capacità) potrebbero causare anche degli effetti spiacevoli sullo stesso componente a cui sono collegati. (cavi lunghi ad alta capacità possono perfino innescare fenomeni di autoscillazione e portare l'elettronica, in questo caso l'ampli, all'autodistruzione.)
Non ci vogliono tecniche stellari o spaziali per creare una coppia di cavi con valori RLC abbastanza bassi uniti ad una buona schermatura.
Da me, per la zona in cui vivo, e per gli accorgimenti fatti i cavi fanno talmente poco che non si nota affatto la loro sostituzione.
1) non ho (fortunatamente) antenne trasmittenti nei paraggi.
2) non ho (fortunatamente) alte cariche di disturbi EMI nella rete Enel.
3) ho (fortunatamente) una linea elettrica che garantisce elevata stabilità, 237 volt fissi.
4) non c'è (fortunatamente) nei paraggi un area coperta da numerosi impianti fotovoltaici (gli inverter inietterebbero parecchie spurie)
5) ho realizzato una linea per l'audio dedicata
6) ho posizionato i cavi in modo da evitare il contatto fisico
7) la sorgente utilizza un trasformatore esterno a doppio-isolamento ed alimenta una pico-PSU a 12 volt
8) l'impianto di TERRA è strutturato con un cavo da 16mm2 e 3 (tre) paletti da 200cm posizionati a stella su terreno umido.
9) utilizzo anche il DRC, quindi capace di replicare (sulla parte lineare) qualsiasi variazione introdotta da qualsiasi cavo esistente sulla terra, sia presente, sia di futura "progettazione".
Sul DRC non va fatta confusione, questo NON annullerebbe "automaticamente" le differenze tra cavi, bensi se (per ipotesi) ci fossero...le renderebbe (settandolo opportunamente) innocue azzerandole del tutto.