In linea di principio la differenza tra due formati diversi dipende dalla capacità di convertire e riconvertire correttamente il segnale.
E' evidente che se un segnale ha una banda passante di 50kHz non può essere convertito a 16/44.1 dove la banda passante massima è di 22050 Hz.
Allo stesso modo, se il rapporto segnale rumore di un segnale è maggiore di 90 dB, non dovrà essere convertito a 16/44.1 che presenta un rapporto S/N più basso. Fino a che il rumore di quantizzazione non è udibile, tutto funziona.
Detto questo, cioè deciso il tipo di formato più adatto, il convertitore deve fare il suo lavoro senza introdurre difetti.
Ne segue che è possibile realizzare una ottima registrazione a 16/44.1 se la banda passante del segnale è inferiore a 22050 Hz e il rapporto S/N del segnale è inferiore a 90 dB.
Infatti esistono ottimi CD così come esistono ottimi file in alta risoluzione, ottimi SACD, ecc.
Poi ci sono le registrazioni mal fatte dove il risultato è sempre scarso indipendentemente dal formato scelto per riprodurle.
Considerando la capacità dei diffusori acustici di riprodurre segnali oltre i 20KHz e la capacità dell'udito umano di percepirli, considerato il rapporto S/N di un CD registrato sfruttando tutto il campo dinamico permesso, non vedrei grandi necessità di formati più performanti se non per un aspetto: in una sinfonia ci sono i fortissimo ma anche i pianissimo quindi, in certe occasioni, 16 bit potrebbero essere insufficienti.
Nei Carmina Burana di Telarc c'è un brano dove il valore di picco arriva a 1561 campioni sui 32767 disponibili. (traccia 16

). Anche così non si percepisce rumore di alcun tipo. In questo caso, forse, una conversione a 24 bit metterebbe in luce qualche differenza.
Con la musica pop, rock e Jazz questa necessità è molto più rara. Del resto, per quanto scarsa fiducia si possa avere nella Philips e nella Sony, quando hanno scelto la conversione 16/44.1 qualche considerazione e qualche prova l'avranno fatta.
Resto dell'idea che, se c'è un punto debole nel formato 16/44.1, questo sia imputabile ai filtri anti-alias e di ricostruzione. In effetti cambiando il filtro di ricostruzione (per es. con il CD2) qualche cosa si sente. Ma va anche detto che, cambiando il tipo di controreazione dell'amplificatore (Unico 150) la differenza è più marcata. Parliamo quindi di sfumature spesso soggettive.
Più di tutto conta il "manico" di chi confeziona i supporti: una buona registrazione fa "suonare meglio" anche il citofono di casa.
P.S. durante la presentazione di CD2+Unison_150+Grand_Callas tenutasi Roma da StereoMuch fu eseguito il fine tuning (con pubblico) dell'impianto cambiando i filtri di ricostruzione del CD2 e la controreazione del 150 e i presenti selezionarono una soluzione rispetto alle altre.