per il "riempimento" di un buco: quando arriva una riflessione in controfase questa potrebbe annullare completamente il segnale. In tal caso il sistema non può compensare nemmeno applicando un guadagno infinito. Quindi il "buco" deve essere "riempito" utilizzando le riflessioni dalle altre pareti (che per fortuna sono 6). In generale ci possono essere situazioni particolarmente sfortunate dove un "buco" non è correggibile (sempre in generale):
Per l'attenuazione di un picco:
La situazione è un po' più complicata perché il sistema deve attenuare il segnale in modo che abbia la giusta ampiezza combinandosi con la riflessione e venga annullato quando il suono diretto si estingue. In questo caso, comunque l'amplificatore produce un segnale di ampiezza pari alla metà almeno per un buon tratto (sto considerando solo una riflessione di ampiezza pari al suono diretto):
Prima traccia: segnale senza correzione
Seconda traccia: riflessione senza correzione
Terza traccia: segnale corretto in uscita dall'amplificatore
Quarta traccia: riflessione del segnale corretto
Quinta traccia: suono diretto+ riflesso. Riproduce quasi correttamente il burst ma resta da correggere un pezzo di riflessione. Ad ogni correzione l'ampiezza del residuo diminuisce finché diventa non udibile.
Prendiamo questi disegni per quello che sono: servono come indicazione qualitativa di quello che succede.
Il sistema calcola una opportuna funzione di trasferimento (che non è semplicemente l'inversa della funzione di trasferimento dell'ambiente) quindi tutte queste correzioni le applica con una unica convoluzione nel domino del tempo (dove l'effetto della distorsione non lineare è molto meno determinante di quanto avviene in una deconvoluzione nel dominio della frequenza).