
...è vero, l'apparato uditivo attenua le riflessioni di circa 10 dB ma questo vale solo per le riflessioni che giungono dalla stessa direzione del suono diretto (entro il tempo di integrazione che, per musica e parlato è diverso). La differenza non è poca (vds Toole) perchè questo fenomeno riguarda, in pratica, solo la riverberazione contenuta nella registrazione non quella dell'ambiente. In questo modo l'apparato uditivo aumentata la intelligibilità del messaggio. Il suono riflesso è quello che giunge all'ascoltatore dopo aver subito almeno una riflessione (su ostacoli o superfici più o meno grandi).
Per quanto riguarda il suono diretto questo è lo stesso in qualsiasi ambiente (in camera anecoica, all'aperto, a casa...). Il suono diretto è, per definizione, quello che giunge all'ascoltatore, senza aver subito riflessioni, direttamente dalla sorgente. I sistemi di misura a cominciare dal Gating System della B&K fino ai sistemi MLSSA e Clio (che "isolano" il suono diretto tramite una finestra temporale idonea) si basano su questa evideza. In presenza di riflessioni (di un campo riverberato) il suono diretto viene "mascherato" dalle riflessioni stesse.
Quando si alimenta un diffusore con rumore rosa questo, a differenza della musica, non contiene "riverberazione" quindi "il fatto non sussiste".