Bluenote ha scritto:
Tom, puoi approfondire questo passaggio ?
Ho appena verificato con REW che le risposte in frequenza dei due dac sono assolutamente identiche.
Quale misura può essere più indicativa per spiegare meglio le differenze ?
Beh, è caratteristica abbastanza nota quella di riscontrare piccole differenze tra dac, senza che queste si intravedino nella risposta in frequenza.
Le differenze scaturiscono da un interfacciamento diverso con il pre, oppure per una differente conformazione della fase, ad esempio delle inversioni di fase relativa che ne determina anche il timbro.
Altre volte si manifestano, per via dei filtri digitali, dei ritardi di gruppo.
Infine alcune alterazioni di tipo non lineare ai bassi livelli, ovvero in alcuni segmenti di ampiezza dove la ricostruzione dei filtri (passi di quantizzazione, coefficienti ect,..) risulta essere diversa.
Il DRC rimette in sesto tutte le componenti, creando un "modello" di segnale che verte nella massima linearità, sia come fase, sia come modulo dello spettro.
Quando un segnale assume l'eguaglianza tra modulo spettrale e relazione di fase suona semplicemente in modo indistinguibile.
Quando invece tra dac si presentano alterazioni di natura non lineare, le cosiddette distorsioni, allora in questo caso si continuerebbero a percepire delle differenze, anche con il migliore impiego del drc, che su questo tipo di alterazioni non può fare nulla.
C'è da dire che nei dac la distorsione (con segnale ad ampiezza compresa tra lo 0dBFS/-70dBFS) risulta essere "generalmente" bassa, ergo
se tra dac venisse mantenuta le porte per una riequilibrazione rimangono aperte.
p.s la prima "misura" indicatica (a volte definitiva) sarebbe la NTD, ovvero un null-test evoluto che inizia a focalizzare cosa e dove cercare.