Ci sono riviste che classificano i prodotti prima per prezzo e poi per prestazioni. Altre, invece, valutano separatamente la qualità della riproduzione e le caratteristiche "voluttuarie".TomCapraro ha scritto:... e non funziona nemmeno la diceria immaginaria del "suona bene per quello che costa" poichè limiterebbe erroneamente la prestazione al prezzo.
Trovo più giusto questo secondo modo (Stereoplay tedesco) perchè prima di tutto viene la qualità della riproduzione poi, se uno vuole un oggetto tempestato di diamenti, se può se lo compra.
In generale il rapporto qualità/prezzo è ingannevole:
- un oggetto che suona bene, ricoperto di zaffiri e rubini, ha un rapporto qualità/prezzo basso.
- un oggetto che suona male ma costa 10 euro ha un rapporto qualtà prezzo eccezionale.