Cancellato un 3D se ne apre un altro ma la sostanza non cambia:
http://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/v ... 57ec137c51
vi si legge:
A parte il fatto che, data l'omogeneità del tempo, è sempre possibile fissare un riferimento temporale e a parte anche il fatto che, nel riconoscimento del timbro, quello che interessa è la fase relativa per la quale il riferiento temporale non serve...e a parte anche il fatto che il riconoscimento del timbro è una cosa mentre la discriminazione della direzione di provenienza di un suono è un'altra....Fabrizio Calabrese ha scritto:
... alle alte frequenze, vale a dire a frequenze in cui l'ascolto (binaurale) è necessariamente insensibile alla fase.
Diversamente -alle frequenze più basse, dove la fase relativa tra quel che perviene alle due orecchie gioca un ruolo importante per la localizzazione.....
la sensibilità alla fase (dell'apparato uditivo umano) è concentrata alle frequenze medie (tra 500 e 2000 Hz) dove la lunghezza d'onda è paragonabile alla distanza media tra le orecchie (17 centimetri). 17 cm corrisponde alla lunghezza d'onda a circa 2000 Hz. Alle "alte frequenze" (oltre 2000 Hz) l'apparato uditivo non valuta la differenza di fase (che non è univoca) ma la differenza di livello tra i suoni che giungono alle orecchie.
Alle frequenze inferiori a 500 Hz sia la differenza di fase che la differenza di livello sono troppo piccole (per l'apparato uditivo umano) e la direzione di provenienza del suono diventa difficile da stabilire.
Quello che si deduce da questo post è che (forse) il sig. Calabrese ha fatto un po' di confusione tra alte e basse frequenze (magari si correggerà) ma che certamente confonde la fase assoluta con la fase relativa e "mescola" il ruolo della fase nel riconoscimento del timbro con il ruolo che ha la fase nel riconoscimento della direzione di provenienza del suono.
Nella determinazione della provenienza del suono conta la differenza di fase tra i suoni che giungono alle orecchie.
Nella determinazione del timbro conta la fase relativa tra le armoniche (o righe spettrali).
Non è la stessa cosa.
Dal momento che il sig. Calabrese ha dimostrato di confondere il modulo dello spettro con (tutto) lo spettro (costituito da module e fase) è normale aspetarsi che confonda la fase relativa (di cui sembra ignorare l'esistenza) con la fase assoluta (della quale non può avere un'idea chiara ignorando la fase relativa).
Per quanto riguarda la differenza di timbro che possono presentare due suoni che hanno lo stesso spettro in modulo, invito il sig. Fabrizio Calabrese ad ascoltare lo stesso brano musicale (per esempio la canzone di Marinella) due volte: prima in modo normale e poi all'indietro. Come potrà egli stesso verificare che il modulo dello spettro rimane uguale, la forma d'onda (invertendo l'asse temporale) rimane uguale ma il "suono" è diverso. In particolare non si capiscono più le parole (segno che l'alterazione delle relazioni di fase incide anche sulla intelligibilità). E' un caso estremo ma succede.
Se si vuole risprmiare l'esperimento basta che vada a vedersi una delle proprietà della trasformata di Fourier (inversione dell'asse temporale <=> inversione dell'asse della frequenza).
per esempio se legge qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Trasformata_di_Fourier
tra le proprietà troverà questa:
che non dovrebbe avere difficoltà a leggere ed interpretare (e che dovrebbe già sapere).