mario061 ha scritto: 19/06/2020, 15:43
Anni fa, un amico mi ha invitato a casa sua per motivi che esulavano dall'aifai.
Ma arrivato a casa sua mi fece sedere sul divano e
mi fece sentire un brano, mi chiese poi di chiudere gli occhi, una volta fatto e riaperti mi fece riascoltare lo stesso brano. Sentita una differenza fra i due ascolti gli chiesi cosa aveva fatto, e siccome lui conosceva il mio scetticismo relativo al suono dei cavi, con questo stratagemma mi ha dimostrato che certe differenze possono esistere.
Mi sono fatto prestare il cavo e l'ho portato a casa mia, e ho notato che da me la differenza con mormali cavi di alim. non era cosi marcata come a casa sua. I due impianti stereo erano diversi e la sua casa era più vecchia della mia.
Quindi che possano sentirsi differenze per me è possibile, come è altrettanto possibile che succeda il contrario. L'importante è non farsi suggestionare. Di conseguenza, secondo me, chi sente differenze ma anche chi non le sente, ha ragione.
Ci sono tutti gli "ingredienti" per poter cadere, anche inconsciamente, nel fenomeno dell'autosuggestione.
Basta stoppare una qualunque riproduzione e riattivarla per percepire delle differenze...fosse lo stesso brano con gli stessi componenti. (cambia il momento, e noi in ogni istante diverso possiamo percepire sensazioni diverse)
Dunque per poter comprovare che un ascoltatore SENTA (che è ben diverso dal percepire) veramente delle differenze di prove (serie e con metodo) se ne dovrebbero fare.
Quella di cui parli è una comune sensazione dalla quale non si potrà capire se è stata sentita veramente una differenza...di certo è stata percepita...e sulla percezione, come hai scritto, tutti possono avere ragione.
Chi percepisce però non ha il diritto di comprovare un fenomeno come fisicamente cambiato, men che meno di comprovarlo come fenomeno udibile dall'essere umano...in special modo se prende per "sordi" gli altri.
Se si prende per sordo chi non percepisce differenze tra cavi cade inconfutabilmente nell'errore perchè richiama (sordità = udito) l'
apparato uditivo e non il complesso fenomeno della percezione, che vede la partecipazione di altri sensi quale la vista, il tatto ect...
A questo punto, se dobbiamo indagare con l'udito, la vista degli occhi va "disattivata".
Se invece vogliamo giocare con la percezione, basta guardare e tutto quanto fantasticherà il cervello lo prenderemo come sensazione "provata".
Chi percepisce differenze tra cavi (anche se alle misure risultano identici) provano una sensazione, e la elaborano come se fosse "realmente" oggettiva.
Se uniamo opportune misurazioni e test in cieco ne viene fuori un responso serio, oggettivo, ripetibile e comprovabile.
Le percezioni (e relative sensazioni) degli appassionati audiofili non portano da nessuna parte, tuttavia, con il dovuto rispetto, non bisogna criticarle ma...purtroppo accade il contrario in quanto quasi sempre una sensazione personale (percepita) viene spacciata per fenomeno comprovato, e anche in modo "aggressivo" e antipatico.