Il primo ragionamento che dovrebbe fare un operatore che si presta a misurare è chiedersi cosa si sta misurando o cosa si vuole misurare.Carlo ha scritto: 04/09/2021, 17:00 A me interessa sapere quale capacità dovrebbe avere lo strumento per poter colmare qualunque condizione fisiologica dell'uomo
Quale risoluzione serve per lo strumento ?
Non esiste una forma di generalizzazione, ma un' accurata scelta dello strumento atto ad osservare.
Anche il tipo di segnale da utilizzare concorre alla causa dell'osservazione.
Se devo osservare un fenomeno macroscopico non ho bisogno di una risoluzione elevata, se invece devo osservare un fenomeno molto contenuto allora mi serve una risoluzione maggiore, nonché un elevata stabilità e ripetibilità della misura.
Le JND e le JDD le possiamo leggere.
Relativamente alle grandezze udibili per le variazioni del campo lineare una risoluzione +/- 0.1 dB basta e avanza.
Le frequenze per le quali risultiamo maggiormente sensibili (attorno i 2khz/4khz) possono subire scostamenti attorno lo 0.25 dB.
Se filtrate, ovvero eliminando la banda inferiore e superiore con un High pass e Los pass in casi estremi ed orecchio da pipistrello anche lo 0,1 dB può risultare udibile.
Non è comunque il caso dei segnali musicali a spettro intero.
Per quanto concerne le variazioni del campo non lineare, che sarebbero le distorsioni, osservare fino a -75dB è grasso che cola.
Per essere "sicuri" si può anche scendere a -80 dB.
Tradotto su una FFT, se l'apparecchio che misura produce un rumore interno di -125 dB con finestra a 65536 punti, superi abbondantemente le capacità del nostro udito.
Poi ci sarebbero anche strumenti che scendono oltre questi valori, ma non servono per stabilire se un fenomeno è udibile, servono per misurare e confrontare vari apparecchi con risoluzione molto alta...vedi ad esempio i DAC di ultima generazione, che non faticano a generare rumore interno attorno i -115/-120dB. (fino a -160dB su FFT)
Per dirla breve, non servono molte risorse per far competere uno strumento contro il nostro udito...al netto della percezione. (quest'ultima capace di compromettere tutto l'osservabile e l'osservato)