Componenti da server per la musica liquida

[Interference]

Si vede talvolta proporre sistemi per la musica liquida basati su hardware concepito per i server (schede madri, CPU, RAM)

Si può considerare che le componenti ad uso server siano sottoposte a controlli di qualità più stringenti di quelle "consumer", che permettono di operare 24h/24h con bassi tassi di guasto. A proposito: non è detto che i tassi di affidabilità si mantengano quando il sistema viene acceso e spento quotidianamente, per l'utilizzo.

Non tutte le caratteristiche offerte in tali prodotti sono, d'altra parte, necessariamente desiderabili.

Il caso dual-CPU
Esiste un costruttore (se li ritrovo, ci dedico un post) che offre sistemi dual socket, ovvero con due CPU sulla stessa scheda madre. Queste configurazioni erano molto popolari (anche in alcune workstation professionali di alta fascia) quando la tecnologia delle CPU non permetteva di integrare più di un certo numero di core su un singolo processore. Oggi le singole CPU dal costo più che umano arrivano a 16 core e quelle più costose su piattaforme hardware specialistiche anche a 64 e più.

Insomma, quando un costruttore propone "dual socket" è molto plausibile trovarsi di fronte ad hardware datato, con numeri "impressionanti" ma molto poco efficiente.

La memoria ECC
I sistemi server usano memoria ECC. Questa prevede un meccanismo di controllo e correzione errori che permette di mitigare eventuali problemi dovuti alla corruzione di singoli bit. L'origine di questi errori è attribuita tipicamente ai raggi cosmici.

I server tengono in memoria grandi quantità di dati per lungo tempo (per esempio come cache di un sistema di archiviazione) e quindi aumenta il rischio di problemi dovuti a un singolo bit corrotto. In ambito audio, dove i dati "transitano" solamente, la rarità di questi errori non dovrebbe destare preoccupazioni.

Out of band management
Con questa locuzione si identificano sistemi come IPMI che integrano, a bordo della scheda madre, un microprocessore dedicato e non escludibile che permette di controllare e monitorare l'hardware del sistema in modo del tutto indipendente dal sistema operativo.

Questi sistemi non sono disattivabili e possono consumare, da soli, da 5 a 10 W di potenza. Chi segue la scuola di pensiero per cui le attività "non necessarie" del PC vanno ridotte al minimo dovrebbe evitare sistemi con controller di questo tipo.