In ambito audio esistono certamente dei costi non riducibili o "comprimibili", altri però che sono aggirabili o che possono essere abbattuti con il progresso tecnologico e le economie di scala.
Oggi, con l'ondata di costruttori cinesi, il mercato è invaso da elettroniche di linea (dai DAC ai pre phono) di costo contenuto e prestazioni elettriche eccellenti, come da prove di AudioScienceReview.
Ma quanto "poco" può costare un'elettronica e quanto si possono abbattere i prezzi prima di dover compromettere sulla qualità?
Cento euro per un DAC sono pochi?
All'epoca in cui il mercato dei DAC moderni (delta sigma) stava diventando maturo, e prima che vi fosse la riscoperta delle topologie R2R, si sono affermati alcuni prodotti che sono stati, per un bel po', standard nel loro segmento. Cito quelli che interessavano a me (uscite bilanciate e controllo volume):
- Audiolab M-DAC
- Cambridge Audio DACMagic Plus
- Asus Xonar Essence One
- TEAC UD-503
Questi prodotti si collocavano nel segmento tra i 400 e i 1000 euro circa. Faccio riferimento ad un paio che ho o ho avuto.
Lo Xonar Essence One è un DAC prodotto da Asus con una costruzione molto solida, telaio in alluminio, alimentazione interna lineare con trasformatore generoso, smontaggio a portata dell'utente, *nove* opamp DIP8 tutti su zoccoli, uscita cuffia dedicata con driver ad alta corrente. Il suo prezzo credo fosse tra i 400 e i 600 euro a seconda della variante (uscì la seconda versione con DSD, poi una versione con opamp Muses). Lo acquistai, a fine stock, a 300 euro da un grosso distributore di informatica.
Il TEAC UD-503 è un DAC della casa giapponese, anch'esso di costruzione molto solida, alimentazione lineare a bordo con doppio trafo toroidale, uscita cuffie con circuito dedicato, stadio pre linea con ingresso analogico, upsampling DSD a bordo. Il prezzo credo fosse intorno ai 1000 euro. Per un po' Lyrics Audio ne aveva uno stock a fine serie, venduti a 500 euro.
Ora immaginiamo di:
- eliminare i trasformatori in favore di alimentazione esterna (switching dedicato o generico alimentatore USB) avendo cura di filtrare adeguatamente l'alimentazione a bordo;
- non aver bisogno dell'uscita cuffia e degli ingressi di linea, etc;
- eliminare il controllo di volume analogico (no potenziometri, montaggio meccanico semplificato);
- eliminare gli opamp su zoccolo in favore di un più elevato grado di miniaturizzazione...
Cosa otteniamo? Un prodotto estremamente più compatto e leggero, ridotto di svariate volte il peso totale (abbattendo le spese di imballo/stoccaggio/trasporto). Non paghiamo i trasformatori (il cui costo più di tanto non può scendere), né uno chassis massiccio a supporto di una struttura pesante.
Ora immaginiamo che questo prodotto arrivi direttamente dal costruttore alla grande distribuzione organizzata (saltando importatore e negozio).
Ci sembra irrealistico che il costo di un prodotto possa ridursi alla metà, o addirittura ad un quinto rispetto alla concorrenza e al precedente status quo?
... 100 euro per un DAC sono pochi?
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