Non basta guardare solo la riposta in frequenza, si deve guardare anche la risposta a impulso dove il PCM ha vari problemi quando passa attraverso un sigma-delta (R2R sono altra cosa).
Il DSD ha un cosa molto interessante, fondamentalmente non serve il DAC basta il filtro passa basso.
...la trasformazione da PCM a DSD peggiora il segnale ?
- hal999
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Re: ...la trasformazione da PCM a DSD peggiora il segnale ?
in effetti è stato fatto per quello. L'unica cosa che si richiede (in fase di conversione da analogico in DSD) è che lo slew rate della rampa sia maggiore dello slew rate del segnale da convertire per cui basta un filtro passa basso in ingresso del convertitore (che limita lo slew rate) e un filtro passa basso per la ricostruzione del segnale (in realtà servirebbe un integratore). In sostanza questi filtri sono di ordine inferiore agli anti alias e possono essere a fase minima.hal999 ha scritto:Non basta guardare solo la riposta in frequenza, si deve guardare anche la risposta a impulso dove il PCM ha vari problemi quando passa attraverso un sigma-delta (R2R sono altra cosa).
Il DSD ha un cosa molto interessante, fondamentalmente non serve il DAC basta il filtro passa basso.
Invece che l'incertezza sull'ampiezza (dovuta al numero finito di bit) c'è una incertezza sul tempo.
Per ridurre questo fenomeno si deve aumentare il più possibile la frequenza del clock.
La conversione da PCM a DSD può avvenire senza errori se il clock del DSD è un multiplo esatto della frequenza di campionamento del PCM. La conversione da DSD a PCM mi sembra, teoricamente, più problematica.
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Re: ...la trasformazione da PCM a DSD peggiora il segnale ?
L'impulso della musica registrata, l'impulso del diffusore, l'impulso acustico sono praticamente nvolte piu lenti(ssimi) di qualsiasi fenomeno relativo al pre/post ringing.
Alla fine si sentirà palesemente più la differenza di RiF che di pre/post ringing.
In pratica, se venisse riprodotta dalla sorgente una Delta di Dirac, perfetta quindi sul piano del ringing, non ce ne accorgeremmo.
Alla fine si sentirà palesemente più la differenza di RiF che di pre/post ringing.
In pratica, se venisse riprodotta dalla sorgente una Delta di Dirac, perfetta quindi sul piano del ringing, non ce ne accorgeremmo.
saluti, Tom
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Re: ...la trasformazione da PCM a DSD peggiora il segnale ?
Che l'effetto post/pre ringing può essere poco udibile sono d'accordo, però qui parliamo di discorsi teoretici. Anche l'aumento del rumore nel DSD sopra i 20 kHz è inaudibile e con il DSD128 lo porti oltre i 40 kHz.
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Re: ...la trasformazione da PCM a DSD peggiora il segnale ?
Attenzione, il rumore fuori banda udibile ha sufficiente ampiezza da innescare potenziali intermodulazioni e/o autoscillazioni.hal999 ha scritto:Che l'effetto post/pre ringing può essere poco udibile sono d'accordo, però qui parliamo di discorsi teoretici. Anche l'aumento del rumore nel DSD sopra i 20 kHz è inaudibile e con il DSD128 lo porti oltre i 40 kHz.
Su alcuni pre-finali è accaduto.
saluti, Tom
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Re: ...la trasformazione da PCM a DSD peggiora il segnale ?
Va be se la roba è fatta male è un altro discorso.TomCapraro ha scritto:Attenzione, il rumore fuori banda udibile ha sufficiente ampiezza da innescare potenziali intermodulazioni e/o autoscillazioni.hal999 ha scritto:Che l'effetto post/pre ringing può essere poco udibile sono d'accordo, però qui parliamo di discorsi teoretici. Anche l'aumento del rumore nel DSD sopra i 20 kHz è inaudibile e con il DSD128 lo porti oltre i 40 kHz.
Su alcuni pre-finali è accaduto.
Comunque se guardi qui http://archimago.blogspot.it/2013/09/me ... pling.html la differenza a 20 kHz è minima.
Come ha già scritto bibo01 dipende anche da encoder http://archimago.blogspot.it/2014/04/an ... oders.html
- TomCapraro
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Re: ...la trasformazione da PCM a DSD peggiora il segnale ?
Ma almeno siete d'accordo sul fatto, per me incontrovertibile, che la trasformazione da pcm a dsd non fa altro che peggiorare un formato nativo che non presenta rumore?
Quale vantaggio ci sarebbe trasformando il pcm in dsd?
La risposta all'impulso peggiora
La risposta in frequenza peggiora
Il rumore (anche se fuori banda) peggiora
Quale vantaggio ci sarebbe trasformando il pcm in dsd?
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Re: ...la trasformazione da PCM a DSD peggiora il segnale ?
Non ho mai letto tests affidabili che dimostrassero vantaggi misurabili/udibili di DSD rispetto a PCM, il vantaggio credo sia quello di accontentare chi ritiene che DSD sia migliore ma si ritrova con materiale PCM a causa della disponibilità di gran lunga maggiore di titoli in questo formato.TomCapraro ha scritto:Ma almeno siete d'accordo sul fatto, per me incontrovertibile, che la trasformazione da pcm a dsd non fa altro che peggiorare un formato nativo che non presenta rumore?
Quale vantaggio ci sarebbe trasformando il pcm in dsd?
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Re: ...la trasformazione da PCM a DSD peggiora il segnale ?
Quoto Edo... se è vero che l'effetto ottico è presente anche dal vivo oltre che al cinema mi sembra ragionevole pensare che un ipotetico processo come quello menzionato sarebbe peggiorativoEDO RC24 ha scritto:la ruota di una carrozza a una certa velocità da l effetto stroboscopico..e sembra che giri al contrario..se poi i raggi sono dipinti di bianco..è ancora più evidente..bibo01 ha scritto:Permettimi di riportare un'analogia ottica fatta dal mio amico Edward Hsu.TomCapraro ha scritto:Ti riferisci agli artefatti prodotti dal campionamento a 44.1khz ? ovvero al "nervosismo" (con rotazioni di fase) che scaturisce nei pressi del brickwall ?
Quello che mi chiedo è: se già è presente un artefatto nel PCM, e questo coinvolge anche una parte retrostante della classica frequenza di 22050hz, come si può eliminare ?
Il segnale acquisito a 44.1khz PCM è già determinato per cui non può esserci più un azione "attiva" che sposta il rumore oltre la banda udibile, questa azione avverrebbe soltanto durante un acquisizione di campionamento in real time, con frequenze maggiori e/o appunto tramite il DSD.
Razionalmente penso che un PCM determinato non lo si può più migliorare, al massimo modificare, ma conservando purtroppo le caratteristiche di non linearità (distorsioni) insite nel campionamento stesso.
"Siamo al cinema a guardare un western. Tutti i movimenti di cowboy e cavalli sono perfetti, realistici e fluidi. Poi una carrozza a cavalli entra nella scena e noi tutti vediamo i raggi delle ruote del carro andare all'indietro! Questo è un artefatto ottico di campionamento."
In definitiva si parla di aliasing. Dato che matematicamente si può predire quando e dove l'aliasing avviene, non è poi così impossibile che qualcuno riesca a mettere su un processo in grado di mitigare gli effetti di tale aliasing.
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