NIMALONE65 ha scritto:Qui bisogna allora mettersi d'accordo !
La mia semplicissima domanda è perché misurate ?
O meglio misurate per puro esercizio gogliardico oppure avete uno scopo ?
Nel caso abbiate uno , esso è correlato in qualche maniera a far ascoltare meglio la musi all'uomo ?
È se avendo l'uomo memoria , per autosuggestione o per altri motivi l'uomo percepisce ciò che vuole ascoltare ,,che misurate a fare ?
È poi una curiosità : ma perché non vi basta di trovare un modo molto capace di riprodurre la musica in modo molto simile all'evento reale ?
Immagino tu abbia un'automobile, o sappia di che oggetto si tratta. Immagino anche che tu sappia che molti modelli di automobili, differenti tra loro a livello tecnico ed estetico, possono avere le medesime prestazioni (velocità massima, accelerazione 0-100 km/h, spazi di frenata, massima accelerazione laterale e via discorrendo).
Sull'accelerazione 0-100 km/h una Bentley Brooklands R del 1998 e una Smart Brabus si equivalgono.
Secondo te la sensazione al volante è la medesima per entrambe?
Spero che la logica ti porti a rispondere no. Bene, siamo al punto: le misure servono a
caratterizzare un apparato per le funzioni che deve svolgere. Non ti possono dire quali sono le sensazioni (percezioni?) che questo apparato genera, essendo le sensazioni (percezioni?) soggettive. Sicuramente c'è chi preferisce la Smart Brabus, e noi gliela lasciamo preferire.
Torniamo però all'utilità (perché indubbiamente hanno un'utilità) delle misure. Parlo di diffusori, che sono gli oggetti con cui sono più a mio agio tecnicamente. Le misure sui diffusori servono a capire:
- che ambito di frequenze il diffusore può riprodurre;
- a che pressione sonora;
- con che distorsioni;
- con che angolo solido di copertura al variare della frequenza;
- come caricano l'amplificatore che dovrà pilotarle.
Tutte queste misure servono a
caratterizzare
tecnicamente
l'apparato
e non a caso vanno eseguite secondo precise metodologie standard.
Non ti dicono come suona, da sole non te lo diranno mai. Tuttavia ti aiutano (se sai come fare) a capire un po' di cose per farlo funzionare nel migliore dei modi. Ad esempio:
- ti fanno capire che oltre un certo livello di potenza applicata a certe frequenze il diffusore distorce in modo intollerabile;
- ti fanno capire che certi tipi di diffusori si adattano meglio di altri ad ambienti fortemente riverberanti o con proporzioni/dimensioni lontane dall'ottimale (dalle foto del tuo impianto direi che ne sai qualcosa);
- ti fanno capire come posizionarli in ambiente;
- ti fanno capire quali amplificatori sono adatti a pilotarli.
Come ben sai un corretto interfacciamento tra componenti è
conditio sine qua non per la buona composizione di un sistema audio (del quale, ti ricordo, fa parte anche l'ambiente, che
suona forte almeno quanto il tuo impianto e normalmente suona molto peggio). Vuoi ammettere che la base di un buon suono sia il corretto interfacciamento tra componenti (ambiente compreso) e che solo le misure possono darti la possibilità di eseguirlo?
In sintesi: le misure non ti diranno mai come suona, ma quantomeno - se le sai interpretare correttamente e trarne le dovute indicazioni - ti permetteranno di non commettere errori nella composizione del sistema. Un sistema con pochi errori di interfacciamento difficilmente suona male. Anzi, normalmente sistemi modesti ben interfacciati (anche e soprattutto con l'ambiente) offrono un piacere d'ascolto e un grado di verosimiglianza nella riproduzione sonora ben superiori a quelli forniti da sistemi composti da apparati costosissimi assemblati a caso.
Infine riprendo una tua affermazione:
NIMALONE65 ha scritto:E poi una curiosità : ma perché non vi basta di trovare un modo molto capace di riprodurre la musica in modo molto simile all'evento reale ?
Hai detto di essere medico, no? Perché non ti basta di trovare un modo molto capace di guarire la gente senza tirarti dietro tutta quella inutile (frase ovviamente ironica) ricerca scientifica in campo medico? Un bel mascherone rituale e via, che ci vuole?
