Il problema della demarcazione

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TomCapraro
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Re: Il problema della demarcazione

#11 Messaggio da TomCapraro »

Io credo che una cattiva registrazione fa "patta" tanto quanto un giudizio espresso male (da chi non è in grado di esprimerlo correttamente) su un impianto che suona (bene) una registrazione ben fatta.
Alla fine entrambe fanno dei "danni" :D
saluti, Tom
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Polin
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Re: Il problema della demarcazione

#12 Messaggio da Polin »

MarioBon ha scritto:
Auditor ha scritto:....

Per cui, appunto, ho la sensazione che la scienza ancora non abbia sviscerato a dovere questo punto, cioè quali sono gli aspetti a cui l'udito è più sensibile e quanto sensibile è.
sia per il "quanto" che per i "quali" c'è una complicazione in più: l'esperienza di ascolto.
Infatti credo che sia riduttivo parlare solo di udito!
Si dovrebbe provare a pensare ad una sorta di scienza della "osservazione"!
Saluti
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Ligo
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Re: Il problema della demarcazione

#13 Messaggio da Ligo »

L'argomento è molto interessante, io credo che la demarcazione tra ciò che è scientifico e ciò che non lo è sia ancora poco nota quando entra in gioco l'ascoltatore.
Pur trattandosi di un sistema complesso nel quale le diverse componenti interagiscono dinamicamente tra di loro a partire dalla sorgente per finire con l'ambiente, è senz'altro possibile stabilire oggettivamente quali siano le prestazioni di un impianto. Non è alla portata di tutti e neppure semplice ma è fattibile.
Non è invece scientificamente possibile determinare quali saranno le reazioni di diversi ascoltatori a fronte di un impianto con caratteristiche oggettivamente specificate. I test ABX, ad esempio, servono per sapere se in determinate condizioni degli ascoltatori percepiscono differenze limitatamente a un preciso contesto, non consentono di generalizzare e non portano alla creazione di modelli.
Io credo che questo sia il campo oggi più interessante da esplorare, molto più del trattamento del segnale che difficilmente potrà svelare qualcosa di nuovo limitatamente alle necessità di riproduzione di un segnale audio.
In questo universo ogni oggetto ordinale o è una banana o non è una banana.

Ciao. Fabio
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Felix
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Re: Il problema della demarcazione

#14 Messaggio da Felix »

Ci aggiungo anche estetica e gusto.
Sentivo proprio ieri una recente (2016) Passione secondo San Giovanni diretta da Peter Dijkstra. Andatevi a sentire gli sample... Sembra abbiano usato due microfoni a 30 metri dall'ensemble. Per alcuni questa potrebbe essere giudicata una pessima registrazione (zero tridimensionalità) ma altri potrebbero riconoscere l'esatto risultato che un ascoltatore ascolta in platea... Come possiamo dire se è una buona o cattiva registrazione?
Suono con mani e piedi...
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TomCapraro
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Re: Il problema della demarcazione

#15 Messaggio da TomCapraro »

Felix ha scritto:Ci aggiungo anche estetica e gusto.
Sentivo proprio ieri una recente (2016) Passione secondo San Giovanni diretta da Peter Dijkstra. Andatevi a sentire gli sample... Sembra abbiano usato due microfoni a 30 metri dall'ensemble. Per alcuni questa potrebbe essere giudicata una pessima registrazione (zero tridimensionalità) ma altri potrebbero riconoscere l'esatto risultato che un ascoltatore ascolta in platea... Come possiamo dire se è una buona o cattiva registrazione?
È un discorso che avevo affrontato chiamando in causa un rec live.
È cosi, se non si conosce l'evento (o come dovrebbe suonare uno strumento) l'interpretazione assume un carattere di fantasticheria, quindi dipendente dalla propria personale elaborazione.
P.s da dove si scaricano i sampler di cui parli?:)
saluti, Tom
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organist
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Re: Il problema della demarcazione

#16 Messaggio da organist »

Felix ha scritto:Ci aggiungo anche estetica e gusto.
Sentivo proprio ieri una recente (2016) Passione secondo San Giovanni diretta da Peter Dijkstra. Andatevi a sentire gli sample... Sembra abbiano usato due microfoni a 30 metri dall'ensemble. Per alcuni questa potrebbe essere giudicata una pessima registrazione (zero tridimensionalità) ma altri potrebbero riconoscere l'esatto risultato che un ascoltatore ascolta in platea... Come possiamo dire se è una buona o cattiva registrazione?
Questo é appunto molto interessante perche richiama la "filologia dell'ascolto".

Su questo punto i pareri possono essere piu o meno soggettivi, in quanto appunto condizionati da sensibilita artistica personale, educazione all'ascolto, non solo relative alla conoscenza "uditiva" dello strumento musicale, ma anche e sopratutto alla conoscenza di come suona quello strumento in quella determinata sala. Sono appunto scelte estetiche, anche mio parere.

È invece inopinabile che i mezzi tecnici, progettuali, di ingegno ad oggi (2017) disponibili, permettano di produrre un sistema elettroacustico ad "alta fedelta", piu di quanto non si poteva fare 50 anni fa.

Mi chiedo pero e domando, scusandomi se la domanda è scontata: quali sono i parametri elettroacustici da rispettare perche venga definita l'alta fedelta?
E sopratutto, questi parametri hanno dei range di valori standardizzati superati i quali non si puo piu parlare di alta fedelta?

Immagino, che i minimi valori non piu accettabili siano, ad esempio nel caso della distorsione, quelli che producano una variazione del segnale udibile.

Ebbene, esiste uno standard che definisca oltre quale soglia dei parametri elettroacustici non si possa o si possa parlare di alta fedelta?

Sarei anche curioso di sapere, nel caso questi standard esistano, se e come si sono evoluti nel tempo.

Grazie infinite
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MarioBon
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Re: Il problema della demarcazione

#17 Messaggio da MarioBon »

Le norme DIN, riprese dalla IEC, fissano dei limiti molto permissivi (tranne sull'impedenza elettrica dove sono molto stringenti e difficili da realizzare).
Quello che si può dire e questo: prendiamo per esempio la risposta in frequenza.
Una risposta in leggera salita o in leggera discesa può trovare i suoi estimatori (ed è anche abbastanza facile da compensare in ambiente). Sia l'una che l'altra non fanno fatica a rientrare nelle specifiche delle norme.
http://www.mariobon.com/Glossario/___Mi ... me_DIN.htm
Una risposta "a gradini" o con esaltazioni localizzate su certe frequenze (o buchi più o meno larghi) si manifesta con code e risonanze quindi la probabilità che sia meno gradita è più alta.
Più che la perfetta piattezza conta la regolarità. Lo stesso vale per il margine di fase.

La stessa cosa vale anche per la direttività: un due vie con un woofer da 12" abbinato ad un tweeter da 1" con taglio a 2000 Hz genera una marcata discontinuità nel campo riverberato (molto difficile da compensare). Un sistema tre vie con frequenze di taglio opportunamente scelte, invece, genera un campo riverberato (una risposta in potenza) più omogeneo con la frequenza e che si adatta meglio anche all'ambiente.
In generale variazioni lente sono meglio tollerate (e ritenute più gradevoli) delle variazioni brusche.
Fa eccezione la distorsione che è meglio mantenere bassa in assoluto.
Mario Bon http://www.mariobon.com
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Felix
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Re: Il problema della demarcazione

#18 Messaggio da Felix »

TomCapraro ha scritto:
Felix ha scritto:Ci aggiungo anche estetica e gusto.
Sentivo proprio ieri una recente (2016) Passione secondo San Giovanni diretta da Peter Dijkstra. Andatevi a sentire gli sample... Sembra abbiano usato due microfoni a 30 metri dall'ensemble. Per alcuni questa potrebbe essere giudicata una pessima registrazione (zero tridimensionalità) ma altri potrebbero riconoscere l'esatto risultato che un ascoltatore ascolta in platea... Come possiamo dire se è una buona o cattiva registrazione?
È un discorso che avevo affrontato chiamando in causa un rec live.
È cosi, se non si conosce l'evento (o come dovrebbe suonare uno strumento) l'interpretazione assume un carattere di fantasticheria, quindi dipendente dalla propria personale elaborazione.
P.s da dove si scaricano i sampler di cui parli?:)
Io ho sentito tutto il disco su Tidal ma qui c'è la versione "masterizzata per iTunes" https://itunes.apple.com/it/album/j-s-b ... 1073725597 sufficiente per farsi un'idea...
Suono con mani e piedi...
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TomCapraro
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Re: Il problema della demarcazione

#19 Messaggio da TomCapraro »

Felix ha scritto:Io ho sentito tutto il disco su Tidal ma qui c'è la versione "masterizzata per iTunes" https://itunes.apple.com/it/album/j-s-b ... 1073725597 sufficiente per farsi un'idea...
Pensavo si trattasse di un altra versione, questo splendido disco ce l'ho! (Concerto Köln & Peter Dijkstra)
E' un disco che ascolto molto spesso, da me (al volume "giusto") si assiste ad una riproduzione incredibilmente realistica e coinvolgente.
Mi fa piacere che in questo forum ci sia gente musicalmente "buongustaia" ;)
saluti, Tom
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Re: Il problema della demarcazione

#20 Messaggio da Felix »

TomCapraro ha scritto:
Felix ha scritto:Io ho sentito tutto il disco su Tidal ma qui c'è la versione "masterizzata per iTunes" https://itunes.apple.com/it/album/j-s-b ... 1073725597 sufficiente per farsi un'idea...
Pensavo si trattasse di un altra versione, questo splendido disco ce l'ho! (Concerto Köln & Peter Dijkstra)
E' un disco che ascolto molto spesso, da me (al volume "giusto") si assiste ad una riproduzione incredibilmente realistica e coinvolgente.
Mi fa piacere che in questo forum ci sia gente musicalmente "buongustaia" ;)
Esatto. Facendo una carrellata di Passioni mi ci sono imbattuto e ho dovuto alzare non poco il volume. Prova se riesci a confrontarlo con l'ultima San Giovanni di Kuijken con il Collegium Vocale Gent. Sono proprio due tecniche diverse di registrazione.
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