Audio_Italia

si beh, vien da se che se avesse l' impianto definitivo otterrebbe un risultato più accurato
suggerivo così per limitare la spesa, visto che non è proprio detto che lui centri il risultato al primo
tentativo o al quinto, chi lo sa
poi nel mio caso specifico ormai so già quando faccio un cross di prova poi cosa si modifica quando appronto
il definitivo con tutto saldato ecc ecc ma li con i congegni attivi non sono tanto pratico, anzi il contrario
dico solo che avere 5 o 6 macchine in cascata non è che aiuta, anzi, secondo me anche li come altrove se si
semplifica è comunque meglio
poi se si trova la quadra ambiente/filtri/ritardi/fasi ecc ecc allora dopo si può pensare a metterci sotto delle
macchine valide o più valide di prima.

simulazione per un woofer valida fino a 200 Hz su mezzo spazio

Condotto di accordo per 60 litri e fB=30 Hz => diametro 100 mm e lunghezza 210 mm
Condotto di accordo per 80 litri e fB=30 Hz => diametro 100 mm e lunghezza 130 mm

Si può trovare ispirazione anche da qui:
https://heissmann-acoustics.de/en/dxt-wave-fusion/
in particolare per la geometria del mobile e per la piastra amplificatrice (costa 500 €, ne servono due)
https://www.hypex.nl/products/amplifier ... namp-fa123

Vorrei affrontare la questione da una prospettiva leggermente diversa, in cui il budget non può essere in questa fase l'elemento assolutamente determinante. Ovviamente, per ottenere un risultato ora che possa fungere da solida base per futuri upgrade significativi, un minimo investimento iniziale è assolutamente necessario.

L'obiettivo primario è avere un sistema che accordi efficacemente driver diversi con l'ambiente d'ascolto, nella consapevolezza che, in questo specifico ambito (crossover digitale/DSP), ulteriori miglioramenti futuri sarebbero marginali. Questo approccio elimina molte incognite fin da subito.

Mentre per la multi-amplificazione ci sarà tempo per valutare attentamente costi e benefici delle varie opzioni, la scelta del sistema di crossover digitale/DSP potrebbe essere considerata già piuttosto definitiva, per una serie di ragioni facilmente intuibili.

Puntiamo a un sistema ad alte prestazioni e il più versatile possibile, anche in considerazione delle incertezze relative al resto della catena audio. Sappiamo inoltre che quest'area di intervento può influenzare la resa finale anche del 20% ambiente incluso.

La MOTU UltraLite MK5 si trova nuova a circa 680€, mentre il MiniDSP Flex Eight si aggira sugli 800€. Se, come sembra, la prima soluzione offre prestazioni e versatilità superiori, la scelta parrebbe praticamente obbligata. Per quanto riguarda l'amplificazioni, dispongo già di alcuni ampli, tra cui un Yamaha DSP-AZ1: una macchina da 30 kg, con potenza da vendere, in grado di gestire carichi da 4 a 16 Ohm, e che, a mio avviso, può competere con alcuni amplificatori integrati stereo di fascia medio-alta, anche recenti. Poi è questione di gusti.

A proposito, vi segnalo questa interessante discussione su ASR, che offre spunti di riflessione rilevanti:

https://www.audiosciencereview.com/foru ... oor.42383/

La differenza di prezzo di 120€ non è quindi il fattore determinante. Da quanto ho letto in giro sul web, in termini di prestazioni pure e flessibilità, la combinazione PC + MOTU MK5 sembra non avere molti rivali in quella fascia di prezzo. Certo poter utilizzare un DAC dalle prestazioni del mio smsl DO300 sarebbe ancora meglio.

La mia domanda, quindi, è se qualcuno di voi abbia già esperienza diretta con questa soluzione, anche se ho compreso che non è particolarmente diffusa.
Se fosse una questione puramente economica, la scelta sarebbe già fatta... ma preferisco sempre lasciare spazio a qualche ulteriore approfondimento.
Un grazie a tutti.

rollo ha scritto: 13/03/2025, 13:25
dico solo che avere 5 o 6 macchine in cascata non è che aiuta, anzi, secondo me anche li come altrove se si
semplifica è comunque meglio
poi se si trova la quadra ambiente/filtri/ritardi/fasi ecc ecc allora dopo si può pensare a metterci sotto delle
macchine valide o più valide di prima.

Oddio, in cascata c'è un computer, il crossover digitale, e poi il crossover pilota un finale per ogni via, quindi in cascata ci sono tre componenti come per un impianto classico sorgente/preampli/finale, solo che i finali sono uno per ogni via, ma non sono in cascata.

Poi è chiaro che mettere a punto un sistema multiamplificato con altoparlanti di sensibilità diverse e amplificatori di marche diverse, non lo fai senza fare delle misure. Ma se uno si prefigge un certo scopo si presume che ne abbia le capacità, altrimenti va a sbattere (in senso metaforico) anche se ha tanti soldi da spendere e tempo da sprecare.

Meglio un sistema semplice ben a punto (e per metterlo a punto, anche se semplice, serve comunque qualche misura, oppure si fa qualcosa che ha messo a punto qualcun altro e si va sul sicuro) piuttosto che un insieme di tanti pezzi che fanno rumore...

Ma vabè, comunque questo topic è molto interessante perchè Mario (admin) elargisce ottimi consigli che vanno bene per tutti quelli che leggono e hanno passione.

@MarioBon

Cosa ne pensi di quella simulazione del HW251N?
Pur ben consapevoli che esistono driver molto più performanti?

Valutando lo schema W-MTM-W,
mi sono posto il problema di cosa comporti un woofer molto vicino al pavimento, proprio per evitare che il diffusore diventi altissimo.
La principale preoccupazione è quindi l'interazione tra il suono diretto del woofer e la sua riflessione sul pavimento. Sappiamo che questa riflessione può causare una cancellazione (riduzione) di alcune frequenze, creando un "buco" nella risposta in frequenza. Questa cancellazione è più pronunciata a una frequenza la cui lunghezza d'onda è pari a quattro volte la distanza tra il centro del woofer e il pavimento.

Se il woofer è a 0,25m dal pavimento avremo:
Una frequenza di cancellazione Fc = (Velocità del suono) / (4 * Distanza woofer-pavimento) pari a:
Fc = 343 / (4 * 0.25) = 343 Hz che potrebbe risultare vicina alla frequenza di crossover con il MID.

Sarebbe conveniente portarla sotto la frequenza di crossover, ma implicherebbe un woofer molto alto con conseguente crescita dell'altezza cassa per rispettare la simmetria.

Si riesce a compensare questo buco di frequenza?
Grazie

P.S. Come ho già scritto mi sono attrezzato meglio per le misure grazie ad una Audient iD14MKII e microfono calibrato, sonarworks SounID Reference, con file di taratura, che è un sistema molto più accurato del precedente Setup basato su Behringer EMC8000 e Scheda UMC204HD

però se usi il wf 251 e il medio 160 penso che incrocerai verso i 200 / 250 massimo, quindi il problema probabilmente lo sfanghi.

rollo ha scritto: 13/03/2025, 23:13 però se usi il wf 251 e il medio 160 penso che incrocerai verso i 200 / 250 massimo, quindi il problema probabilmente lo sfanghi.

Si ma rimane il buco...

Ciao, potresti leggere gli articoli di Renato Giussani. In particolare, quello che riguarda i woofer molto vicini al pavimento.

Pippo Grasso ha scritto: 14/03/2025, 8:25 Ciao, potresti leggere gli articoli di Renato Giussani. In particolare, quello che riguarda i woofer molto vicini al pavimento.

Intanto ti ringrazio vivamente, mi avresti sottomano il link?