Audio_Italia

Il clipping della cresta del segnale, se sporadico, non si avverte.
Se invece si sommano picchi tosati entro una finestra densa almeno 100ms, allora si considera integrabile dal nostro udito.

Altro metodo molto selettivo è quello di utilizzare i toni burst CEA 2010.
Overlay dei segnali a vari step di volume, centrati alla frequenza in cui il diffusore raggiunge il minimo d'impedenza.
Si può osservare sia il limite dell'amplificatore con i propri diffusori, come pure sostituendo l'amplificatore.
L'ampiezza massima determinerà la potenza di picco, il dominio del tempo determinerà cosa succede in prossimità del clipping.
p.s l'esempio postato riguarda l'output clippato di un DAC, nel caso degli amplificatori si perde anche la coerenza nel dominio del tempo. (ancora peggio nel momento in cui si attivano le protezioni)
Per esperienza diretta, piu del 50% degli impianti hifi domestici funziona in condizioni di clipping o li vicino...

TomCapraro ha scritto: 22/08/2022, 16:56

MarioBon ha scritto: 22/08/2022, 11:55 Oscilloscopio, basta visualizzare il clipping di un'onda sinusoidale o meglio quadra così si vede anche lo slew rate. Se un ampli ammette una tensione di uscita di 40 Volt con 1 Volt in ingresso, per mandarlo in clipping profondo si applicano in ingresso 2 volt. Queste non sono misure nelle "effettive condizioni d'uso" nel senso che non si dovrebbe mai portare l'ampli a clippare specie in modo profondo però servono perché si clippa più di quanto si creda.
Dato che un altoparlante farebbe troppo rumore si può usare un carico con un andamento simile ad un altoparlante.

Una volta, discutendo con un costruttore di ampli, questo mi diceva che testava i suoi mettendo come carico un condensatore da 2uf/250 volt e passava un onda quadra a 2khz.
Tra vari ampli le differenze venivano palesate in modo estremo.

io mettevo 33uF in parallelo all'uscita dell'ampli. Se non cambiava niente era OK. La Martin Logan presenta una impedenza che equivale a 47uF con in serie 0.5 Ohm.

TomCapraro ha scritto: 22/08/2022, 17:04

Coltr@ne ha scritto: 22/08/2022, 17:00 CD+ampli+diffusori, le distorsioni di ognuno si sommano? con che formula? Mi vien da dire che la maggior distorsione l' abbia il diffusore, in questo caso la distorsione del ampli o del cd perdono importanza?

Il componente che distorce maggiormente è il diffusore...ovvio...
Durante i vari passaggi interstadio può succedere che le componenti della distorsione creano a sua volta ulteriori distorsioni da intermodulazione.
Affinchè ci si possa rendere conto, prelevare il segnale ai morsetti del diffusore equivale a fare un quadro completo della situazione, almeno per quanto concerne la catena di elettroniche.

può succedere che un ampli a valvole distorca più di un sistema di altoparlanti. Con gli ampli a stato solido di solito distorce più l'altoparlante.
Quando l'ampli clippa le parti si invertono e infatti il clipping dell'amplificatore si sente distintamente.

Coltr@ne ha scritto: 22/08/2022, 17:00 CD+ampli+diffusori, le distorsioni di ognuno si sommano? con che formula? Mi vien da dire che la maggior distorsione l' abbia il diffusore, in questo caso la distorsione del ampli o del cd perdono importanza?

La distorsione non si somma ma aumenta in modo non facilmente prevedibile. In particolare aumenta la distorsione per intermodulazione.

MarioBon ha scritto: 24/08/2022, 16:46 può succedere che un ampli a valvole distorca più di un sistema di altoparlanti. Con gli ampli a stato solido di solito distorce più l'altoparlante.
Quando l'ampli clippa le parti si invertono e infatti il clipping dell'amplificatore si sente distintamente.

già...è un dettaglio che ho tralasciato.
In effetti può capitare eccome. (peraltro visto anche di presenza ad una manifestazione con Giulio Cesare Ricci)