Re: Sopravvalutati...Sottovalutati.
Inviato: 29/01/2017, 19:58
L'high-end... la parte sbagliata dell'Hifi
HiFi, sorgenti, amplificatori, altoparlanti, musica
https://audioitalia.mondoforum.com/
Non sono affatto d'accordo, ma tant'è......bergat ha scritto:L'high-end... la parte sbagliata dell'Hifi
Beh! Sarà anche considerato lusso ma certi prodotti sono ben riusciti. Come suonano? Come sempre la sentenza è nell'orecchio di colui che acquista al di la del blasone.Lemmy ha scritto:Beh ho amici non audiofili,che di ampli e diffusori non capiscono niente,che però conoscono il noto costruttore a occhioni blu!..quindi qualche marchio é riuscito a ritagliarsi uno spazio nel mercato del lusso!
Si certo,non volevo criticare il marchio...mi ha solo sorpreso il fatto che sia conosciuto fuori dal nostro ambiente!Mauro ha scritto:Beh! Sarà anche considerato lusso ma certi prodotti sono ben riusciti. Come suonano? Come sempre la sentenza è nell'orecchio di colui che acquista al di la del blasone.Lemmy ha scritto:Beh ho amici non audiofili,che di ampli e diffusori non capiscono niente,che però conoscono il noto costruttore a occhioni blu!..quindi qualche marchio é riuscito a ritagliarsi uno spazio nel mercato del lusso!
FLY...flydanny ha scritto:Mah....che dire?
Trovo (ma non è la prima volta) abbastanza privi di misura ed equilibrio gli interventi centrati su esclusive considerazioni di prezzo.
E' di tutta evidenza che un integrato come il D'Agostino (ascoltato a lungo ed in condizioni controllate) sia una presa per i fondelli (il prezzo intendo) ma da qui a fare sempre uno stesso minestrone omogeneizzato, dicendo che, la quasi totalità degli apparecchi, generalmente stranieri e segnatamente americani e giapponesi, costano dieci volte quello che valgono, ce ne corre.
Un apparecchio è fatto di tante cose, progettazione, distribuzione, magazzini ricambi, assistenza e (perchè no) innovazione.
Tutte cose che creano un "appeal" che tanti prodotti se pur confrontabili o direttamente equiparabili come prestazioni, non hanno.
C'è poco da fare.
A parità di cilindrata e di prestazioni una Seat non sarà mai una BMW, anche e soprattutto perchè quando quest'ultima costruiva vetture di classe ed innovative, la prima nemmeno esisteva.
Queste cose creano una evidente differenza di percezione del prodotto, piaccia o non piaccia.
Che poi sia assurdo pagare certe cifre per accaparrarsi la macchina da musica di grido, ne convengo, (il D'Agostino sempre per fare l'esempio citato) tuttavia è ovvio che a parità di prestazioni, l'interesse ed il fascino che susciterà, sempre per fare un esempio, un Mark Levinson piuttosto che un Jeff Rowland dei tempi d'oro o un Accuphase, non potra' mai essere quello di un Lector o di un AM Audio.
Bisogna farsene una ragione.
I motivi sono molti e tutti chiarissimi.
Non vi sono ragioni puramente qualitative alla base, ma anche ragioni di cuore, di storia e di tradizione, che sono poi i motivi per cui i grandi marchi (salvo cadute di stile) conservano il loro fascino mentre molti altri seppur buoni inseguono.
Questa la mia personale valutazione.
Sayonara
EDO RC24 ha scritto:FLY...flydanny ha scritto:Mah....che dire?
Trovo (ma non è la prima volta) abbastanza privi di misura ed equilibrio gli interventi centrati su esclusive considerazioni di prezzo.
E' di tutta evidenza che un integrato come il D'Agostino (ascoltato a lungo ed in condizioni controllate) sia una presa per i fondelli (il prezzo intendo) ma da qui a fare sempre uno stesso minestrone omogeneizzato, dicendo che, la quasi totalità degli apparecchi, generalmente stranieri e segnatamente americani e giapponesi, costano dieci volte quello che valgono, ce ne corre.
Un apparecchio è fatto di tante cose, progettazione, distribuzione, magazzini ricambi, assistenza e (perchè no) innovazione.
Tutte cose che creano un "appeal" che tanti prodotti se pur confrontabili o direttamente equiparabili come prestazioni, non hanno.
C'è poco da fare.
A parità di cilindrata e di prestazioni una Seat non sarà mai una BMW, anche e soprattutto perchè quando quest'ultima costruiva vetture di classe ed innovative, la prima nemmeno esisteva.
Queste cose creano una evidente differenza di percezione del prodotto, piaccia o non piaccia.
Che poi sia assurdo pagare certe cifre per accaparrarsi la macchina da musica di grido, ne convengo, (il D'Agostino sempre per fare l'esempio citato) tuttavia è ovvio che a parità di prestazioni, l'interesse ed il fascino che susciterà, sempre per fare un esempio, un Mark Levinson piuttosto che un Jeff Rowland dei tempi d'oro o un Accuphase, non potra' mai essere quello di un Lector o di un AM Audio.
Bisogna farsene una ragione.
I motivi sono molti e tutti chiarissimi.
Non vi sono ragioni puramente qualitative alla base, ma anche ragioni di cuore, di storia e di tradizione, che sono poi i motivi per cui i grandi marchi (salvo cadute di stile) conservano il loro fascino mentre molti altri seppur buoni inseguono.
Questa la mia personale valutazione.
Sayonara
spiegami come mai le tecnologie audio profess che sono da fantascienza tipo il protocollo dante audio che viaggia in internet se prodotto da powersoft ha un costo giusto se marchiato da jmmy manner audio .... nome inventato.. costa 3 0 4 volte di più perchè è un marchio hi end..
stò parlando di tecnologia attuale..e non di un circuito analogico che amplifica un segnale..vedi D'Agostino..
questo è la prova evidente che c'è una grande se non enorme speculazione..
sibry ha scritto:forse non si può parlare di "marca sotto/sovra valutata, ma bensi di qualche apparecchio ben prciso?
Perle sono state fatte da più di qualcuno, ma magari proprio chi ha costruito delle perle magari costruì anche della bigiotteria di poco pregio (e tanto costo...)