
...l'inversione di due armoniche non cambia il risultato dell'analisi spettrale....
Lo dirò con parole mie senza "copiare dai libri" (qualcuno ci spiegherà da dove si dovrebbe copiare...).
Lo spettro di un segnale si ottiene sviluppando il segnale in serie di Fourier. Si usa la serie e non la trasformata perchè l'analizzatore di spettro, come strumento, tratta il segmento di segnale acquisito come se fosse un periodo di un segnale periodico. Lo spettro che ne ricava lo strumento è complesso: ha un parte reale e una parte immaginaria. Volendo, però, si può rappresentare uno spettro come modulo e fase o come prodotto dell'inviluppo per la fase istantanea (segnale analitico). Dato che tutti i suoni iniziano nel silenzio e finiscono nel silenzio e sono a media nulla sono sempre rappresentabili da un segnale analitico. A parte come si vuole rappresentare lo spettro non si deve confondere lo spettro con il suo modulo. La trasformarta (o la serie di Fourier) ha un senso perchè è unica (e questo è un teorema che si trova nei libri o anche qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Trasformata_di_Fourier)
Se la rappresentazione di una funzione in serie di Fourier è unica significa che, eseguendo qualsiasi operazione che alteri lo spettro, si ottengono funzioni antitrasfomate (nel dominio del tempo) diverse. "Diverse" significa "non uguali". Quindi l'inversione o anche l'alterazione della fase di una singola armonica produce spettri diversi e quindi segnali diversi e quindi analisi spettrali diverse (udibili o non udibili qui non interessa).
Bisogna capire che "spettro" e "modulo dello spettro" non sono la stessa cosa.
Questa non è Elettroacustica e nemmeno Teoria dei Segnali, dei Sistemi o delle Reti: da quando sono stati formalizzati gli spazi vettoriali questa è Teoria degli Insiemi (quella che insegnao a partire dalle elementari): due insiemi che contengono gli stessi elementi sono lo stesso insieme (primo assioma di Zermelo).
Per contro due insiemi che contengono elementi diversi non sono lo stesso insieme.
Lo spettro di un segnale è l'insieme delle sue componenti complesse.
Due numeri complessi sono uguali se sono rispettivemente uguali le loro parti reali ed immaginarie.
Quindi è sufficiente dare una ripassata alla Teoria degli Insiemi ed in particolare alle strutture note come gruppi (una operazione) ed anelli (due operazioni) per arrivare alle strutture algebriche (tre operazioni). Gli spazi vettoriali sono strutture algebriche quindi questo sforzo è necessario.
P.S. nel documento che ho linkato viene utilizzata la parola "omomorfismo": le trasformazioni tra ingresso e uscita operate dai sistemi lineari sono omomorfismi. Per il resto i pasaggi algebrici non sono complicati.