Audio_Italia

Salve a tutti,
Sono un nuovo membro del forum e ringrazio per avermi permesso di entrare a farne parte.
Scrivo questo post per una perplessità.
Ho avuto modo di fare 3 prove di ascolto in 3 diversi negozi inerenti alla valutazione dei prodotti Unison Research (integrati e sorgenti).
Risparmio le lodi ai prodotti che sono già state abbondantemente, e giustamente, cantate.
Deciso per l’acquisto del CD DUE ed avviata una ricerca sul web di eventuali prodotti in offerta, mi sono imbattuto in un pdf, il quale riportava una recensione della rivista Suono, la quale cita testualmente “ …anche se lo stadio di uscita valvolare evidenzia una distorsione armonica importante. ” .

Mi sono chiesto, é mai possibile che prodotti di tale competenza, completezza e ricercatezza, che hanno il loro punto forte proprio nella caratteristica valvolare, possano uscire di fabbrica con importante distorsione armonica?
Qual’è la possibilità che questa misura sia un vezzo di chi scrive la recensione e non una reale mancanza?
Le diverse ore di ascolto in cui ho utilizzato unità demo mi hanno fatto solo che innamorare di queste elettroniche e non credo che lo stadio di uscita a valvole sia così disastroso come si evince dalla recensione.

Spero che il dott. Bon possa fare luce su questa perplessità

P.S. ho già lasciato l’acconto per la prenotazione dell’unità.

Daniele Pagliari

Buon giorno e benvenuto nel club. Potresti mettere un link alla recensione? Dall'immagine non si riesce a leggere nulla.

Siamo un po' curiosi noi appassionati audio: ci lamentiamo sempre delle recensioni sempre estremamente positive dei recensori delle riviste, ed una volta che c'è non tanto un giudizio, ma una misurazione di laboratorio fatta con tutti i crismi scientifici, si spera, che non ci aggrada, protestiamo.

Eventualmente, se si hanno le competenze, si potrebbero mettere in discussione le modalità in cui sono state condotte le prove.

Ciao

Evandro

Le valvole hanno una caratteristica piacevole a livello percettivo ma presentano prestazioni non all'altezza per quanto riguarda le misure. Quello che si chiede alle valvole è di presentare un tasso di distorsione armonica che aumenta in modo proporzionale all'ampiezza del segnale. In questo modo la distorsione della valvola si confonde con la distorsione aurale dell'orecchio.
Questa è una osservazione che vale in generale per tutti gli amplificatori a valvole (compreso il buffer di uscita del CD2).
Il CD2 presenta due opzioni:
- uscia a valvole
- uscita a stato solido
si sceglie quella che piace di più. Le misure con il buffer di uscita a stato solido sono migliori.
Consiglio di leggere la prova pubblicata da Audio Review n 375 del 2016.

Egregio dott. Bon

La ringrazio per la sua completa, precisa ed esaustiva risposta .
Ogni volta che leggo un suo intervento-commento, mi chiedo come mai non abbia assegnata una cattedra in università.
Da (molto recente) ex studente posso affermare che il suo metodo di spiegare i concetti, è incomparabilmente funzionale; di certo usciranno dai corsi di laurea molto più propensi ad un reale apprendimento.

A questo link il pdf della rivista della sopracitata prova :
https://we.tl/t-L1kBNcRVPF

grazie per la prova (che mi mancava)
Grazie anche per i complimenti.

Sono O.T. ma mi associo ai complimenti al dott Bon per la sua chiarezza espositiva

MarioBon ha scritto: 08/02/2022, 18:22 grazie per la prova (che mi mancava)
Grazie anche per i complimenti.

Gentilezza, disponibilità, chiarezza, passione. Sono queste caratteristiche che animano il piacere del discutere .

D.P.

L'ho avuto e quindi parlo per esperienza diretta...il CD2 resta tra i migliori da me posseduti, tornassi indietro me lo terrei stretto...macchina stupenda e molto versatile, infatti funziona a meraviglia anche come DAC.

MarcelloDalmazia ha scritto: 14/02/2022, 10:47 L'ho avuto e quindi parlo per esperienza diretta...il CD2 resta tra i migliori da me posseduti, tornassi indietro me lo terrei stretto...macchina stupenda e molto versatile, infatti funziona a meraviglia anche come DAC.

Buonasera Marcello,
La ringrazio per il suo intervento.
Mi serve su un piatto d'argento una domanda che volevo porre.

Premesso che essendo neofita non ho un preparazione assodata e competente, spesso mi capita di incappare nel " di più è meglio".

Mi spiego : il CD DUE viene definito come DAC di altissimo livello; se si dovesse prendere in esame il singolo chip ESS 9018 K2M vediamo che dal sito del produttore, si posiziona non di certo ai vertici della classificazione dei chip performanti o di alto livello.

Ora io non so come si costruisce un DAC e quali sono i criteri progettuali per farne uno, ma ascoltandolo per diverse ore in modalità CD .......che dire....... confermo ciò che lei descrive;
poi però, girandosi intorno nel mondo della riprodurre musicale, si trovano dispositivi che usano 2 chip per canale, sino anche a 16 chip x canale di conversione.

Ora ciò che mi chiedo è, dove si posiziona la linea che separa il prodotto di qualità dal prodotto di marketing???

Perché ho potuto constatare che un DAC di altissimo livello con meccanica CD da 3500€ , le suona di santa ragione a meccaniche di lettura di 5 volte il suo prezzo.

D.P.

ing.daniele ha scritto: 17/02/2022, 22:23

MarcelloDalmazia ha scritto: 14/02/2022, 10:47 L'ho avuto e quindi parlo per esperienza diretta...il CD2 resta tra i migliori da me posseduti, tornassi indietro me lo terrei stretto...macchina stupenda e molto versatile, infatti funziona a meraviglia anche come DAC.

Buonasera Marcello,
La ringrazio per il suo intervento.
Mi serve su un piatto d'argento una domanda che volevo porre.

Premesso che essendo neofita non ho un preparazione assodata e competente, spesso mi capita di incappare nel " di più è meglio".

Mi spiego : il CD DUE viene definito come DAC di altissimo livello; se si dovesse prendere in esame il singolo chip ESS 9018 K2M vediamo che dal sito del produttore, si posiziona non di certo ai vertici della classificazione dei chip performanti o di alto livello.

Ora io non so come si costruisce un DAC e quali sono i criteri progettuali per farne uno, ma ascoltandolo per diverse ore in modalità CD .......che dire....... confermo ciò che lei descrive;
poi però, girandosi intorno nel mondo della riprodurre musicale, si trovano dispositivi che usano 2 chip per canale, sino anche a 16 chip x canale di conversione.

Ora ciò che mi chiedo è, dove si posiziona la linea che separa il prodotto di qualità dal prodotto di marketing???

Perché ho potuto constatare che un DAC di altissimo livello con meccanica CD da 3500€ , le suona di santa ragione a meccaniche di lettura di 5 volte il suo prezzo.

D.P.

Buongiorno, di questa stupenda elettronica ne parlai abbondantemente con il povero Giovanni Nasta, mi disse che per mettere a punto quel Lett.CD non si è risparmiato praticamente su nulla. La Meccanica è di derivazione LINN e tutti i componenti sono quanto di meglio poteva offrire il mercato. Per il povero Giovanni ( che * la abbia in gloria) le elettroniche non dovevano avere prezzi da non considerarsi alla portata di tutti mantenendo uno standard qualitativo altissimo. Purtroppo questo "strano" meraviglioso mondo, vive di tanta fuffa e poca sostanza, Giovanni era l'esatto opposto, TANTA SOSTANZA a prezzi RAGIONEVOLI.

PS. Un mio Amico Avvocato possessore di un Accuphase DP 700 dopo averlo paragonato per diversi giorni con il CD2 ,vendette l'Accuphase senza esitare un momento. A provare il tutto non fummo meno di 4/5 appassionati con diversi tipi di Musica, non c'era storia, il CD2 vinceva su tutti i parametri.