Amplificatori classe D. Teoria ed esperienze.
- Ligo
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Amplificatori classe D. Teoria ed esperienze.
Sono molto soddisfatto del mio vecchio finale PASS, potente e raffinato, ma sicuramente non è un oggetto né leggero né invisibile e l'idea di sostituirlo con un apparato meno invasivo mi stuzzica sempre. Un'amplificazione in classe D sarebbe il candidato ideale da questo punto di vista.
In passato ho avuto modo di ascoltare qualche ampli in classe D:
- Due mono della Wired for sound da 1000W che pilotavano delle ottime dynaudio da stand. Il risultato complessivo era buono ma qualche dubbio mi aveva lasciato la gamma alta, che aveva la tendenza a strillare e mostrava qualche vetrosità.
- Due mono Nuforce che pilotavano delle Wilson Benesch. Anche qui la gamma alta non mi aveva convinto e in generale il risultato era di un suono molto asciutto, troppo per i miei gusti.
Mi piacerebbe sapere quali sono dal punta di vista tecnico pro e contro di questa classe di amplificazioni, se ci sono delle accortezze particolari negli abbinamenti per farli rendere al meglio e, naturalmente, se avete esperienze dirette con ampli in classe D.
In passato ho avuto modo di ascoltare qualche ampli in classe D:
- Due mono della Wired for sound da 1000W che pilotavano delle ottime dynaudio da stand. Il risultato complessivo era buono ma qualche dubbio mi aveva lasciato la gamma alta, che aveva la tendenza a strillare e mostrava qualche vetrosità.
- Due mono Nuforce che pilotavano delle Wilson Benesch. Anche qui la gamma alta non mi aveva convinto e in generale il risultato era di un suono molto asciutto, troppo per i miei gusti.
Mi piacerebbe sapere quali sono dal punta di vista tecnico pro e contro di questa classe di amplificazioni, se ci sono delle accortezze particolari negli abbinamenti per farli rendere al meglio e, naturalmente, se avete esperienze dirette con ampli in classe D.
In questo universo ogni oggetto ordinale o è una banana o non è una banana.
Ciao. Fabio
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Re: Amplificatori classe D. Teoria ed esperienze.
comincia a considerare questi:
http://www.mariobon.com/Articoli_storic ... ASSE_D.PDF
http://www.mariobon.com/Articoli_storic ... ASSE_D.PDF <-
uno dei problemi dei classe D è la sensibilità rispetto al carico che si manifesta anche a frequenze relativamente basse.
Jeff Roland ha prodotto un amplificatore con moduli Ice Power con alimentazione regolata che si dice funzioni molto bene (e non costa poco).
http://jeffrowlandgroup.com/kb/question ... tionid=529
Evidentemente il risultato non dipende solo dal modulo utilizzato ma anche da come viene utilizzato.
http://www.mariobon.com/Articoli_storic ... ASSE_D.PDF
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uno dei problemi dei classe D è la sensibilità rispetto al carico che si manifesta anche a frequenze relativamente basse.
Jeff Roland ha prodotto un amplificatore con moduli Ice Power con alimentazione regolata che si dice funzioni molto bene (e non costa poco).
http://jeffrowlandgroup.com/kb/question ... tionid=529
Evidentemente il risultato non dipende solo dal modulo utilizzato ma anche da come viene utilizzato.
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- Ligo
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Re: Amplificatori classe D. Teoria ed esperienze.
Ho scorso gli articoli che ho trovato molto interessanti anche se alcune trattazioni tecniche vanno oltre le mie competenze. In pratica, oltre alla realizzazione, le caratteristiche dei diffusori diventano ancora più determinanti per le prestazioni finali che con gli amplificatori tradizionali.
Vedo però che sono articoli risalenti a 10 anni fa, immagino che ora siano stati compiuti passi avanti nella risoluzione dei principali problemi. In particolare ho letto che "l'ultima frontiera" della classe D è rappresentata dai moduli nCore.
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Re: Amplificatori classe D. Teoria ed esperienze.
Certamente sono articoli datati ma rappresentano le problematiche di questa tecnologia. Sicuramente oggi gli amplificatori in classe D saranno migliorati ma non ho visto tante realizzazioni (come quella di Jeff Roland per esempio) mi sembra che gli amplificatori "digitali" siano confinati ai sub woofer o comunque alle basse frequenze. Anche per questo ci sarà un motivo.Ligo ha scritto:Ho scorso gli articoli che ho trovato molto interessanti anche se alcune trattazioni tecniche vanno oltre le mie competenze. In pratica, oltre alla realizzazione, le caratteristiche dei diffusori diventano ancora più determinanti per le prestazioni finali che con gli amplificatori tradizionali.
Vedo però che sono articoli risalenti a 10 anni fa, immagino che ora siano stati compiuti passi avanti nella risoluzione dei principali problemi. In particolare ho letto che "l'ultima frontiera" della classe D è rappresentata dai moduli nCore.
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Re: Amplificatori classe D. Teoria ed esperienze.
Ligo ha scritto:Ho scorso gli articoli che ho trovato molto interessanti anche se alcune trattazioni tecniche vanno oltre le mie competenze. In pratica, oltre alla realizzazione, le caratteristiche dei diffusori diventano ancora più determinanti per le prestazioni finali che con gli amplificatori tradizionali.
Vedo però che sono articoli risalenti a 10 anni fa, immagino che ora siano stati compiuti passi avanti nella risoluzione dei principali problemi. In particolare ho letto che "l'ultima frontiera" della classe D è rappresentata dai moduli nCore.
l ultima frontiera della tecnologia in classe d sono i powersoft..con la loro tecnologia propietaria e un loro sistema che prelevando il segnale digitale su connessione ethernet entra nel dsp e poi in digitale pilota direttamente gli stadi di potenza..senza alcuna conversione D\A se non nel pilotaggio degli altop. ovviamete
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Re: Amplificatori classe D. Teoria ed esperienze.
Di tutti quelli ascoltati fino ad oggi, ritenuti anche Top di gamma, non mi hanno convinto...ne esce un suono troppo Digitale e molto poco " naturale"...per i miei gusti...chiaro.
La musica ci insegna la cosa più importante che esista: saper ascoltare.
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Re: Amplificatori classe D. Teoria ed esperienze.
Niente di più "casalingo"?EDO RC24 ha scritto:Ligo ha scritto:Ho scorso gli articoli che ho trovato molto interessanti anche se alcune trattazioni tecniche vanno oltre le mie competenze. In pratica, oltre alla realizzazione, le caratteristiche dei diffusori diventano ancora più determinanti per le prestazioni finali che con gli amplificatori tradizionali.
Vedo però che sono articoli risalenti a 10 anni fa, immagino che ora siano stati compiuti passi avanti nella risoluzione dei principali problemi. In particolare ho letto che "l'ultima frontiera" della classe D è rappresentata dai moduli nCore.
l ultima frontiera della tecnologia in classe d sono i powersoft..con la loro tecnologia propietaria e un loro sistema che prelevando il segnale digitale su connessione ethernet entra nel dsp e poi in digitale pilota direttamente gli stadi di potenza..senza alcuna conversione D\A se non nel pilotaggio degli altop. ovviamete

A parte gli scherzi, è vero che la classe D fatica a entrare negli ambiti HiFi come dice Bon ma e anche vero che i pregiudizi in questo settore sono tanti e non è scontato che succeda a causa di inferiorità reale.
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Ciao. Fabio
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Re: Amplificatori classe D. Teoria ed esperienze.
ciao ligo
per quanto la powersoft abbia recentemente studiato dei pacchetti o kit per costruttori professionisti o amatori evoluti la commercializzazione dei loro prodotti rimane legata al mondo pro
nel senso che sono di difficile reperibilità su scala amatoriale.. Gianpiero Majandi li utilizza e puoi ascoltarl da lui per farti un idea..
per quanto riguarda i moduli in classe d commerciali io conosco bene la serie tripath e a confronto diretto con un finale lineare che ho il suono se può sembrare piu freddo del classe d secondo mè ha molta risoluzione in più nello scandire i piani sonori cioè c'è molta piu nitidezza tra i vari strumenti e voci..
quancuno ha ipotizzato che i classe d tendano a equalizzare io non ne sono convinto..secondo mè sono più risolventi dei lineari..
per quanto la powersoft abbia recentemente studiato dei pacchetti o kit per costruttori professionisti o amatori evoluti la commercializzazione dei loro prodotti rimane legata al mondo pro
nel senso che sono di difficile reperibilità su scala amatoriale.. Gianpiero Majandi li utilizza e puoi ascoltarl da lui per farti un idea..
per quanto riguarda i moduli in classe d commerciali io conosco bene la serie tripath e a confronto diretto con un finale lineare che ho il suono se può sembrare piu freddo del classe d secondo mè ha molta risoluzione in più nello scandire i piani sonori cioè c'è molta piu nitidezza tra i vari strumenti e voci..
quancuno ha ipotizzato che i classe d tendano a equalizzare io non ne sono convinto..secondo mè sono più risolventi dei lineari..
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Re: Amplificatori classe D. Teoria ed esperienze.
Come sempre bisognerebbe provare nel proprio impianto per giudicare, il problema è come fare.EDO RC24 ha scritto:ciao ligo
per quanto la powersoft abbia recentemente studiato dei pacchetti o kit per costruttori professionisti o amatori evoluti la commercializzazione dei loro prodotti rimane legata al mondo pro
nel senso che sono di difficile reperibilità su scala amatoriale.. Gianpiero Majandi li utilizza e puoi ascoltarl da lui per farti un idea..
per quanto riguarda i moduli in classe d commerciali io conosco bene la serie tripath e a confronto diretto con un finale lineare che ho il suono se può sembrare piu freddo del classe d secondo mè ha molta risoluzione in più nello scandire i piani sonori cioè c'è molta piu nitidezza tra i vari strumenti e voci..
quancuno ha ipotizzato che i classe d tendano a equalizzare io non ne sono convinto..secondo mè sono più risolventi dei lineari..
Io avevo adocchiato questi: https://www.nordacoustics.co.uk/ che mi sembra siano realizzati con un occhio ai gusti degli appassionati "casalinghi" ma non riuscirò mai a provarli.
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- gianventu
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Re: Amplificatori classe D. Teoria ed esperienze.
Ci penso anche io da un pò di tempo alla classe D...Anche Audio research aveva in listino integrati con, se non sbaglio, tecnologia proprietaria. Ma ora non sono più in produzione. Come ricorda giustamente Mario, Jeff Rowland ne ha tessuto le lodi, sostenendo che sono la nuova frontiera delle amplificazioni.
In giro ho trovato molti giudizi positivi anche su questi:
http://www.ghentaudio.com
Il problema è sicuramente la difficoltà di poterli ascoltare.
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http://www.ghentaudio.com
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