Altoparlanti Pilotati in corrente

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Altoparlanti Pilotati in corrente

#1 Messaggio da MarioBon »

Corretto il 23 ottobre 2024
Premessa: un elemento si dice "non lineare" quando la sua caratteristca dipende dall'ampiezza dello stimolo. Questa definizione è assolutamente generale.
Immagine
Per esempio l'equivalente meccanico della sospensione interna di un altoparlante (spider) è un condensatore. Dato che l'elasticità dello spider dipende dallo spostamento anche la capacità che lo rappresenta acquista una caratteristica non lineare. Ne segue che l'impedenza elettrica di un altoparlante, che dipende dalle sue componenti meccaniche ed elettriche, dipende dalla tensione applicata ai suoi morsetti e non è lineare.

Pilotare un altoparlante in tensione vuol dire collegarlo ad un amplificatore che si comporta come un generatore di tensione ovvero con impedenza di uscita bassa ovvero con fattore di smorzamento alto (idealmente infinito).
La risposta in frequenza dell'altoparlante è dominata dal fattore di merito totale Qt generalmente minore di 0.7 (risposta sovrasmorzata). Gli amplificatori a stato solido in commercio sono tutti amplificatori di tensione.

Pilotare un altoparlante in corrente vuol dire collegarlo ad un amplificatore che si comporta come un generatore di corrente ovvero con impedenza di uscita alta ovvero con fattore di smorzamento basso (idealmente nullo).
La risposta in frequenza dell'altoparlante è dominata dal fattore di merito meccanico Qms generalmente maggiore di 2 (risposta sottosmorzata). Va detto che migliore è l'altoparlante tanto più Qms è alto (anche più di 10). In corrispondenza della frequenza di risonanza si forma un picco molto marcato.

I monotriodi sigle ended (valvole) non (o poco) controreazionati hanno fattore di smorzamento anche minore di due e si collocano a metà strada tra i generatore di tensione e di corrente. In sostanza sommano i difetti di tutti e due.

Vantaggi del pilotaggio in corrente:

la forza che muove l'altoparlante dinamico a bobina mobile dipende dalla forza BLi dove
- B è il campo magnetico nel traferro
- L la lunghezza del filo della bobina (che consideriamo costante)
- i la corrente che circola nella bobina (i=Vin/Z).

La corrente i è determinata dalla tensione applicata ai morsetti dell'altoparlante divisa per l'impedenza elettrica Z dell'altoparlante stesso (i=Vin/Z). Ora il campo B non è costante (causa di distorsione) e, come detto, anche l'impedenza elettrica non è lineare. Ne segue che la forza BLi soffre della non linearità di B e di i.
Nel pilotaggio in corrente i è indipendente da Z e la forza risente solo della non linearità di B.
Qui si può fare la prima considerazione: il pilotaggio in corrente è particolarmente vantaggioso con gli altoparlanti Underhang dove la bobina mobile è più bassa del traferro (B è praticamente costante). Conviene usare il pilotaggio in corrente con altoparlanti underhang (soluzione usato più per i midrange che per i woofer).
Se l'amplificatore è fatto come si deve non risente della tensione prodotta dall'altoparlante (forza controelettromotrice) ma questo è vero anche per un amplificatore di tensione ben fatto.

Gli anelli di demodulazione:

Le cause di distorsione nell'altoparlante dinamico a bobina mobile sono:
- le sospensioni ed il campo magnetico (considerate in precedenza)
- le rotture del cono (per ka>1 dove k=numero d'onda e a=raggio del pistone - variazioni di massa)
- le variazioni di Le e del flusso di Le con lo spostamento (Le è l'nduttanza della bobina mobile)

Per limitare o anche annullare le variazioni di Le si usano
- i cappucci di rame sul polo centrale (gamma media)
- gli anelli di rame o alluminio attorno al polo centrale (sopra e sotto al traferro - utili anche in gamma bassa)
- circuiti magnetici particolari (traferro a T o con bobine aggiuntive)

Si veda per esempio i motori SD (Scanspeak) ed Excel (Seas) ma anche la serie XXL di Peerless e i woofer JBL. Gli anelli di demodulazione sono usati da tutti i produttori. Eighteen Sound produce due modelli di medi con impedenza costante (10NDA610). E' raro trovare anelli di demodulazione nei subwoofer professionali (perchè una Le elevata aiuta a controllare la risposta in frequenza).

Dato che la presenza di cappucci di rame e anelli di demodulazione riduce (da 3 a dieci volte) la distorsione sia in gamma media che bassa, il pilotaggio in corrente, con gli altoparlanti che li adottano, perde parte della sua ragione di essere.
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Re: Altoparlanti Pilotati in corrente

#2 Messaggio da MarioBon »

Amplificatori in corrente:

Per realizzare un amplificatore in corrente basta modificare un amplificatore in tensione (stabile) come mostrato in figura. L'amplificatore modificato rimane stabile (anche perchè il guadagno ad anello aperto diminusce).
Immagine
La corrente attraverso R è resa costante dalla controreazione. Dato che R è piccola la corrente che percorre le resistenza in reazione è trascurabile e la corrente che attraversa l'altoparlante è la stessa che attraversa R. La caduta di tensione ai capi di R, purtroppo, riduce l'escursione ai capi dell'altoparlante e dissipa potenza per niente. R deve essere piccola (un Ohm o meno). Se dovesse risultare instabile si può collegare una rete di Zobel in parallelo all'altoparlante. Più difficile modificare un ampli a valvole ma qualche OTL, sul mercato, si trova (a caro prezzo).

Nell'amplificatore in corrente la tensione ai capi dell'altoparlante è data dal prodotto della corrente che lo attraversa moltiplicata per la sua impedenza elettrica. L'impedenza dell'altoparlante va da un minimo di 2 Ohm ad un massimo alla risonanza anche diverse decine di Ohm. L'ampiezza del picco nella risposta in frequenza vale 20log(Qms). Per Qms=2 vale 6 dB. Q può superare 10 che porta un picco di 20 dB nella risposta. Ne segue che l'amplificatore deve avere una escursione in tensione notevole. Ne segue anche che serve una equalizzazione per correggere il sottosmorzamento causato da Qms maggiore di uno. Nel piltaggio in corrente conviene usare altoparlanti a bassa impedenza.

Amplificatore in corrente e cross-over

I cross-over per il pilotggio in tensione sfruttano i partitori di tensione.
I cross-over per il pilotggio in corrente sfruttano i partitori di corrente.
La figura che segue mostra un esempio di filtro passa basso del primo e del secondo ordine
Immagine
Come si vede in figura (a sinistra) la corrente che scorre nell'altoparlante è pari alla corrente totale meno la corrente che scorre nel condensatore e si trascina dietro le non linearità del condensatore stesso. Se si deve impiegare un filtro passivo con un amplificatore in corrente o si usa componentistica passiva di ottima qualità o è meglio rinunciare al pilotaggio in corrente.
L'ACE-BASS è il sistema brevettato da Audio Pro che unisce il pilotaggio in corrente (con impedenza negativa) e la correzione dei parametri dell'altoparlante con reflex e push-pull acustico. Difficile fare di meglio. Fortunatamente è tutto pubblicato e si può rifare.

Conclusione:

è innegabile che il pilotaggio in corrente presenti dei vantaggi rispetto al pilotaggio in tensione. Tali vantaggi si traducono nella riduzione della distorsione causata dalla non linearità dell'impedenza elettrica. Il pilotaggio in corrente migliora un altoparlante con forte variazione di Le e del flusso di Le. In sostanza migliora gli altoparlanti di scarsa qualità. Il vantaggio è effettivo quando:

- non si usano filtri passivi (ovvero nei sistemi attivi)
- con altoparlanti underhang (che si possono usare anche con il pilotaggio in tensione)
- con altoparlanti a bassa impedenza (nel pilotaggio in tensione si preferisce alta impedenza).

Ci sono anche svantaggi:
- serve un ampli in corrente (ce ne sono pochi...)
- l'escursione in tensione è limitata
- si deve equalizzare la risposta dell'altoparlante nell'intorno della risonanza (o compensare l'impedenza)

Nota: compensare l'impedenza cancella buona parte dei vantaggi.

Vista la qualità degli altoparlanti moderni piuttosto che adottare il pilotaggio in corrente per migliorare un altoparlante scarso conviene usare un altoparlante di qualità (magari underhang con anelli di demodulazione) in multiamplificazione attiva con pilotaggio in tensione. Non sarebbe male applicare un DRC (evitando di utilizzare troppi subwoofer).
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Re: Altoparlanti Pilotati in corrente

#3 Messaggio da MarioBon »

10NMBA520 medio basso (da 120 Hz in su) di Eighten Sound
Immagine
La risposta si corregge con una rete RL parallelo in serie ed è sfruttabile fino a 800 Hz (omnidirezionale)
o fino a circa 1500 Hz.

woofer SB in ceramica SB17CAC35-8 con impedenza quasi costante.
Immagine

Gli altoparlanti isodinamici e l'AMT di Heil presentano impedenza elettrica praticamente costante.
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Re: Altoparlanti Pilotati in corrente

#4 Messaggio da NomeUtente »

Come richiesto da Mario (the admin) mi sposto sul 3ad.

A omaggio linko: https://www.current-drive.info/projects ... er-project

Ci sono anche i papers di MILLS & HAWKSFORD. Da cercare con Google.

Mo' un caffe' per iniziare la giornata... ci leggeremo piu' tardi.
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Re: Altoparlanti Pilotati in corrente

#5 Messaggio da MarioBon »

Pilotaggio in corrente e compressione termica.

La compressione termica è causata dal riscaldamento della resistenza della bobina mobile che, a sua volta, produce la diminuzione dell'SPL prodotto.
Nei woofer professionali veniva specificata con tre misure:

compressione a un decino della potenza AES ( tipicamente 0.6-0.8 dB)
compressione a metò della potenza AES ( tipicamente 1-2 dB)
compressione alla potenza AES ( fino a 6 dB, raramente oltre)

si veda per esempio Eighteen Sound 5W430 e 15NLW9300.
https://www.dibirama.it/images/ingrandi ... /5W430.PDF
Power Compression @-10dB => 0,8 dB
Power Compression @-3dB => 2,0 dB
Power Compression @Full Power => 3,3 dB (80 Watt AES)

https://en.toutlehautparleur.com/media/ ... 9300-8.pdf
nel vecchio datasheet del 15NLW9300 la compressione era dichiarata:
Power Compression @-10dB => 0,6 dB
Power Compression @-3dB => 2,1 dB
Power Compression @Full Power => 3,0 dB (800 Watt AES)

Dato che con il pilotaggio in corrente la forza BLi è indipedente dal valore della resistenza Re della bobina mobile, non si osserva copressione termica e tutti sono felici. Poi il woofer brucia e la felicità passa.

Va osservato che:

Pilotaggio in tensione
la potenza vale la tensione al quadrato divisa per la resistenza (P=V V/R): se la resitenza aumenta la potenza diminuisce ed il rscaldamento della bobina si riduce. In questa condizione l'altoparlante può raggiungere l'equilibrio termico e funzionare per diverse ore. I concerto continua...

Pilotaggio in corrente
la potenza vale il quadrato della corrente moltiplicata per la resisitenza (P=i i R). Se la corrente resta costante, la resistenza si scalda di continuo e la potenza dissipata aumenta dello 0.4% per ogni grado di aumento della temperatura (fino a raggiungere il limite di fusione delle colle a 270°C).
Quado la temperatura è aumentata di 100°C la potenza dissipata è aumentata del 40%. In questa condizione l'altoparlante non può raggiungere l'equilibrio termico ma continua a riscaldarsi sempre più velocemente. Raggiunta la temperatura massima ammessa (dalle colle) si squaglia. Il concerto si interrompe per fusione degli altoparlanti.

Questo è un problema serio in campo pro e infatti nessuno usa il pilotaggio in corrente.
In campo HiFi la compressione termica è un fenomeno meno severo ma presente (la potenza in gioco è bassa perchè il fattore di cresta è più alto). Lo si può contrastare efficacemente anche con il classico pilotaggio in tensione aumentando la capacità di dissipare calore da parte degli altoparlanti.
Quello che ha maggior impatto sulla qualità della riproduzione domestica è la "compressione termica istantanea" (tipica di altoparlanti con bobina mobile di piccolo diametro) che è molto simile alla distorsione di forma introdotta dagli amplificatori a valvole.
Abbinare il pilotaggio in corrente e amplidicatori a valvole significa far uscire un difetto dalla porta e farlo rientrare dalla finestra. Tipica minkiata HiEnd.
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Re: Altoparlanti Pilotati in corrente

#6 Messaggio da MarioBon »

Gli artioli di Audio Review a firma di Montanucci sono del 1996 ovvero 28 anni fa.

Nel frattempo sono arrivate

- le bobine ISV (avvolte all'esterno ed all'interno del supporto)
- i traferri ventilati (Beyma e JBL)
- i traferri sagomati (Seas Excel, Wavecor, JBL, Scanspeak, Pioneer, ecc.)
- anelli di demodulazione
- i supporti bobina in fibra di vetro
- bobine con diametro di 13 pollici e oltre
- rame con coefficiente termico di 0.31% per grado °C.
- woofer che sopportano alcune migliaia di Watt

La temperatura limite di funzionamento dei woofer professionali arriva oggi a 270°C Con picchi di 350 °C.
Senza parlare degli altoparlanti a magnete mobile (PowerSoft) pilottati in tensione ed immuni dalla compresssione termica.
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Re: Altoparlanti Pilotati in corrente

#7 Messaggio da MarioBon »

NomeUtente ha scritto: 25/10/2024, 7:41
A omaggio linko: https://www.current-drive.info/projects ... er-project
Ci sono anche i papers di MILLS & HAWKSFORD. Da cercare con Google.
....
Ho letto l'articolo in 4 parti di Audio Review e lo ho trovato (errori a parte) vecchio di 30 anni.
Ancora più vecchio se si considera che l'ACE BASS di audio Pro è stato pubblicato nel 1978.
Se posso dare un consiglio cercate qualche cosa sull' ACE BASS di Audio Pro (che è stato pubblicato in una antologia dell'AES). Vedi due post più avanti.
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Re: Altoparlanti Pilotati in corrente

#8 Messaggio da NomeUtente »

NomeUtente ha scritto:Anche :) :) :)
Mario Bon ha scritto:
NomeUtente ha scritto: 25/10/2024, 17:44 Anche :) :) :)
ho sbagliato, ho cancellato.
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Re: Altoparlanti Pilotati in corrente

#9 Messaggio da NomeUtente »

Stamattina mi sento generoso. Si suggeriva l'ACE-Bass (Karl Erik Stahl),

Toh, ciapate: https://tinyurl.com/yc848zdz
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Re: Altoparlanti Pilotati in corrente

#10 Messaggio da MarioBon »

Misura della distorsione di corrente
Nessuno pubblica le misure di distorsione di corrente anche se è nota da oltre 40 anni.
Immagine
Tensione (traccia superiore) e corrente (traccia inferiore) ai capi e attraverso tre diffusori acustici commerciali (da SUONO Stereo n. 105 – settembre 1981). Quello in centro è “buono” (sicuramente meglio degli altri due).
Questo dimostra che non è necessario implementare il pilotaggio in corrente: basta usare altoparlanti di qualità (con cappuccio di rame, anelli di demodulazione, traferro sagomato, diaframma rigido, ecc.)

i prossimi grafici mostrano la distorsione di corrente di due woofer che differiscono solo per il traferro (normale ed Excel). Nel traferro Excel la distorsione è ridotta di oltre tre volte. Notare la riduzione tra 50 e 1000 Hz.
Immagine
A destra il woofer W22 custom Seas utilizzato nel mod. Tebaldi nel 2004.
La distorsione del W22 è stata poi ulteriormente ridotta.
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