Il prezzo dei diffusori
-
- Messaggi: 42
- Iscritto il: 28/03/2025, 11:28
- Il mio Impianto: Teac VRDS 25X - Modwright Instruments KWA 150 - Opera Tebaldi - Cavi Jps- Airtech - MIT
Il prezzo dei diffusori
Buon pomeriggio a tutti.
Vorrei condividere alcune riflessioni...
Ho il pdf di varie annate di "Bestenliste" di Stereoplay, del 2006, 2009, 2012, 2015, 2018, 2021 ecc.
Sulla Bestenliste "Rang und Namen" pochi numeri definiscono il "valore" di un diffusore: suono, punteggio complessivo comprensivo di misure, prezzo e data della prova.
Numeri, soprattutto il primo, apparentemente oggettivo, ma che, secondo me, non ha nulla a che fare con il gradimento soggettivo del prodotto, e lo dico per esperienza diretta.
Comparando le varie annate ho notato due cose prima di tutto:
la prima è che lentamente, nel corso degli anni, gli indicatori del suono tendono a salire, come se la tecnologia, e vorrei vedere che non fosse così, riesca a rosicchiare sempre un po' più di qualità; a corollario di ciò, probabilmente, anche i prezzi dei diffusori che esprimono una certa qualità, indicata dal primo indicatore, "Klang", tendono lentamente a scendere.
La seconda è che il prezzo dei diffusori top, in 10 anni, salgono vertiginosamente.
Esempio: nel 2006 il diffusore di riferimento è l' Avalon Eidolon: costa 30000 euro e totalizza 64 punti riferiti alla qualità del suono. Il diffusore più costoso in assoluto è il Sonus Faber Stradivari Homage, 31000€ per 63 punti relativi al suono.
Non posso non notare con mia somma soddisfazione, che Opera Tebaldi si trova in ottava posizione assoluta, con un indice di qualità di 62. Significa che il diffusore Opera Tebaldi, l'anno in cui è stato commercializzato, si avvicinava e rasentava il livello massimo esprimibile a prescindere dal prezzo.
Nel 2012 ci sono 8 diffusori che costano più dei Wilson Sasha da 30000€, che totalizza 68 punti: diversi Magico, 70000 e 110000€, Focal Grande utopia, 130000€ per finire alle Isophon RC11 con un indice di qualità di 70 punti per 150000€ di costo...
Nel 2023 le RC11 costano 160000€, e per portarsi a casa un diffusore che, a detta della stessa rivista, rasenta il massimo esprimibile con 69 punti "bastano" i 30000€ delle Magico A5 o i 56000€ delle Focal Maestro Utopia Evo.
Suppongo, quindi, ci sia una ricaduta verso il basso della qualità dovuta al lento avanzamento della tecnologia, per lo meno leggendo questi numeri e questi indicatori che, secondo Stereoplay, sono numeri "assoluti" e confrontabili anche tra le diverse annate:
sempre come esempio, per avere un diffusore con un indice del suono di 62 nel 2006 si andava dalle 12000€ delle B&W N802 D alle 27000 delle Piega C40, con prezzature intermedie di JBL, Thiel, KEF, Opera ecc. Nel 2023 per avere qualcosa che la rivista giudica avente la stessa qualità sonora (62) abbiamo da Gauder Arcona 80 mk2, prezzate a 6000€ fino ai 8900€ di Heco Concerto grosso, con tanti modelli di costo simile ma non superiore da parte di KEF, Revel, Focal, Canton, Dynaudio, Klipsch ecc. ecc.
E, per concludere, nel 2021 noto come anche in casa Opera un altro modello, il Gran Callas, ha lo stesso indice sonoro di 62 ad un costo di 8900€, sensibilmente inferiore a quello del Tebaldi del 2006.
Quindi devo desumere che anche in casa Opera, in 15 anni, si è riusciti ad ottenere una qualità simile abbassando i costi e, quindi, il prezzo finale?
Spero di essere stato sufficientemente chiaro! mi piacerebbe leggere altre osservazioni e considerazioni sul tema. Ciao!!
Vorrei condividere alcune riflessioni...
Ho il pdf di varie annate di "Bestenliste" di Stereoplay, del 2006, 2009, 2012, 2015, 2018, 2021 ecc.
Sulla Bestenliste "Rang und Namen" pochi numeri definiscono il "valore" di un diffusore: suono, punteggio complessivo comprensivo di misure, prezzo e data della prova.
Numeri, soprattutto il primo, apparentemente oggettivo, ma che, secondo me, non ha nulla a che fare con il gradimento soggettivo del prodotto, e lo dico per esperienza diretta.
Comparando le varie annate ho notato due cose prima di tutto:
la prima è che lentamente, nel corso degli anni, gli indicatori del suono tendono a salire, come se la tecnologia, e vorrei vedere che non fosse così, riesca a rosicchiare sempre un po' più di qualità; a corollario di ciò, probabilmente, anche i prezzi dei diffusori che esprimono una certa qualità, indicata dal primo indicatore, "Klang", tendono lentamente a scendere.
La seconda è che il prezzo dei diffusori top, in 10 anni, salgono vertiginosamente.
Esempio: nel 2006 il diffusore di riferimento è l' Avalon Eidolon: costa 30000 euro e totalizza 64 punti riferiti alla qualità del suono. Il diffusore più costoso in assoluto è il Sonus Faber Stradivari Homage, 31000€ per 63 punti relativi al suono.
Non posso non notare con mia somma soddisfazione, che Opera Tebaldi si trova in ottava posizione assoluta, con un indice di qualità di 62. Significa che il diffusore Opera Tebaldi, l'anno in cui è stato commercializzato, si avvicinava e rasentava il livello massimo esprimibile a prescindere dal prezzo.
Nel 2012 ci sono 8 diffusori che costano più dei Wilson Sasha da 30000€, che totalizza 68 punti: diversi Magico, 70000 e 110000€, Focal Grande utopia, 130000€ per finire alle Isophon RC11 con un indice di qualità di 70 punti per 150000€ di costo...
Nel 2023 le RC11 costano 160000€, e per portarsi a casa un diffusore che, a detta della stessa rivista, rasenta il massimo esprimibile con 69 punti "bastano" i 30000€ delle Magico A5 o i 56000€ delle Focal Maestro Utopia Evo.
Suppongo, quindi, ci sia una ricaduta verso il basso della qualità dovuta al lento avanzamento della tecnologia, per lo meno leggendo questi numeri e questi indicatori che, secondo Stereoplay, sono numeri "assoluti" e confrontabili anche tra le diverse annate:
sempre come esempio, per avere un diffusore con un indice del suono di 62 nel 2006 si andava dalle 12000€ delle B&W N802 D alle 27000 delle Piega C40, con prezzature intermedie di JBL, Thiel, KEF, Opera ecc. Nel 2023 per avere qualcosa che la rivista giudica avente la stessa qualità sonora (62) abbiamo da Gauder Arcona 80 mk2, prezzate a 6000€ fino ai 8900€ di Heco Concerto grosso, con tanti modelli di costo simile ma non superiore da parte di KEF, Revel, Focal, Canton, Dynaudio, Klipsch ecc. ecc.
E, per concludere, nel 2021 noto come anche in casa Opera un altro modello, il Gran Callas, ha lo stesso indice sonoro di 62 ad un costo di 8900€, sensibilmente inferiore a quello del Tebaldi del 2006.
Quindi devo desumere che anche in casa Opera, in 15 anni, si è riusciti ad ottenere una qualità simile abbassando i costi e, quindi, il prezzo finale?
Spero di essere stato sufficientemente chiaro! mi piacerebbe leggere altre osservazioni e considerazioni sul tema. Ciao!!
- MarioBon
- Amministratore del forum
- Messaggi: 10452
- Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
- Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
- Località: Venezia
- Contatta:
Re: Il prezzo dei diffusori
La Opera Tebaldi ha 2 Woofer da 8", 2 passivi, 2 medi da 5" Seas Excel al magnesio con ogiva in rame massiccio, e cinque tweeter Scanspeak 9700.Pasquale Farinacci ha scritto: 04/04/2025, 18:09 ...
E, per concludere, nel 2021 noto come anche in casa Opera un altro modello, il Gran Callas, ha lo stesso indice sonoro di 62 ad un costo di 8900€, sensibilmente inferiore a quello del Tebaldi del 2006.
Quindi devo desumere che anche in casa Opera, in 15 anni, si è riusciti ad ottenere una qualità simile abbassando i costi e, quindi, il prezzo finale?
...
la Opera Grand Callas ha 2 Woofer da 8", 1 medio da 7" in CURV con ogiva in PVC e un tweeter Scanspeak 9700 + due tweeter Scanspeak 913.
Olte alla differenza di componentistica (4 tweeter 9700 hanno un costo) il mobile, l'imballo e le spese si spedizione di una Tebaldi sono molto più alte rispetto alla Grand Callas 2014 (che è la stessa di oggi).
Le Opera erano distribuite dalla Opera stessa. Oggi le Opera sono distribuite da HighFight e questo ha comportanto un aumento consistente del prezzo.
Per il resto le casse economiche sono realizzate in Cina (ed è impossibile competere con i costi). Di casse di un certo pregio se ne vendono poche e conviene passare al segmento "lusso" e venderne meno ma con ricavi maggiori.
Quando Opera portò la Caruso al CES (USA) costava 40.000 €. Ebbe il miglior suono del primo giorno.
Alla fine il premio fu assegnato ad un sistema da 140.000 $, le Sonus Faber ebbero una menzione speciale e le Opera Caruso nemmeno un trafiletto.
Costavano troppo poco. Se fossero costate 250.000 € sarebbero state sulle copertine di tutte le riviste del settore.
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Addams Family)
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Addams Family)
-
- Messaggi: 42
- Iscritto il: 28/03/2025, 11:28
- Il mio Impianto: Teac VRDS 25X - Modwright Instruments KWA 150 - Opera Tebaldi - Cavi Jps- Airtech - MIT
Re: Il prezzo dei diffusori
Intanto La saluto, contento di poter dialogare con Lei!!MarioBon ha scritto: 04/04/2025, 18:48La Opera Tebaldi ha 2 Woofer da 8", 2 passivi, 2 medi da 5" Seas Excel al magnesio con ogiva in rame massiccio, e cinque tweeter Scanspeak 9700.Pasquale Farinacci ha scritto: 04/04/2025, 18:09 ...
E, per concludere, nel 2021 noto come anche in casa Opera un altro modello, il Gran Callas, ha lo stesso indice sonoro di 62 ad un costo di 8900€, sensibilmente inferiore a quello del Tebaldi del 2006.
Quindi devo desumere che anche in casa Opera, in 15 anni, si è riusciti ad ottenere una qualità simile abbassando i costi e, quindi, il prezzo finale?
...
la Opera Grand Callas ha 2 Woofer da 8", 1 medio da 7" in CURV con ogiva in PVC e un tweeter Scanspeak 9700 + due tweeter Scanspeak 913.
Questa puntualizzazione sul numero degli altoparlanti vuole alludere al fatto che un diffusore con più altoparlanti ha comunque la meglio, in qualche parametro della riproduzione, su un diffusore con meno altoparlanti? Ovviamente di qualità comparabile?
Estendendo il discorso in generale, crede che questi indicatori riferiti al suono non siano da prendere in considerazione perché intervengono altri aspetti e magari anche altri interessi tesi a voler premiare marchi "di grido" o modelli più costosi?
Mi piacerebbe che il discorso fosse "in generale" ed applicabile come principio per capire i meccanismi latenti di questo mondo, più che riferito al marchio Opera, di cui, naturalmente, ho grande piacere parlare...
- MarioBon
- Amministratore del forum
- Messaggi: 10452
- Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
- Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
- Località: Venezia
- Contatta:
Re: Il prezzo dei diffusori
Gli altoparlanti costano. Altoparlanti+cross over e mobile si contendono la prima voce del costo.
Il discorso della formazione del costo finale è complicata perchè dipende da molti fattori (e non liconosco nemmeno tutti).
Per un sistema come Rockport (con il mobile in composito) o Magico (con il mobile in alluminio) il costo molto elevato è legato anche alla produzione limitata.
Lo stesso per chi usa solo altoparlanti custom. Poi ci sono costi meno evidenti come per esempio il trasporto che incide molto sui modelli più ingombranti e pasanti (e si deve tenere conto anche di un eventuale rientro in garanzia). Poi c'è la distribuzione che può contare anche tre passaggi. Senza contare a pubblicità e la partecipazione alle fiere.
Secondo me non è facile giustificare prezzi nell'ordine di 100.000 €. Ma vedo che i sistemi da 400.000 euro oggi non sono rari.
Del resto il lusso è l'unico settore che non è mai un crisi.
Il discorso della formazione del costo finale è complicata perchè dipende da molti fattori (e non liconosco nemmeno tutti).
Per un sistema come Rockport (con il mobile in composito) o Magico (con il mobile in alluminio) il costo molto elevato è legato anche alla produzione limitata.
Lo stesso per chi usa solo altoparlanti custom. Poi ci sono costi meno evidenti come per esempio il trasporto che incide molto sui modelli più ingombranti e pasanti (e si deve tenere conto anche di un eventuale rientro in garanzia). Poi c'è la distribuzione che può contare anche tre passaggi. Senza contare a pubblicità e la partecipazione alle fiere.
Secondo me non è facile giustificare prezzi nell'ordine di 100.000 €. Ma vedo che i sistemi da 400.000 euro oggi non sono rari.
Del resto il lusso è l'unico settore che non è mai un crisi.
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Addams Family)
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Addams Family)
-
- Messaggi: 2138
- Iscritto il: 02/12/2016, 17:46
Re: Il prezzo dei diffusori
Mario Bon in un altro topic ha scritto (secondo me) una grande verità, e cioè che coloro che spendono centinaia di migliaia di euro per un impianto stereo non si preoccupano di come suona...questa affermazione è la sintesi che comprende tutte le motivazioni per le quali alcuni prodotti, non solo audio, hanno prezzi che a molti appaiono ingiustificati.MarioBon ha scritto: 04/04/2025, 20:20 .........
Del resto il lusso è l'unico settore che non è mai un crisi.
Cit Fabrizio Calabrese da qui..... https://www.audiofaidate.org/forum/viewtopic.php?t=6077
Gli insulti sono -semplicemente- la risposta di chi ammette la propria inconsistenza, prima umana, poi culturale...
Gli insulti sono -semplicemente- la risposta di chi ammette la propria inconsistenza, prima umana, poi culturale...
-
- Messaggi: 42
- Iscritto il: 28/03/2025, 11:28
- Il mio Impianto: Teac VRDS 25X - Modwright Instruments KWA 150 - Opera Tebaldi - Cavi Jps- Airtech - MIT
Re: Il prezzo dei diffusori
Dunque, mettendo insieme varie considerazioni, mi pare che gli aumenti vertiginosi dei modelli top derivino dal fatto che si vuole creare prodotti di lusso, che i ricchi possono permettersi e che vogliono tenere in casa, anche se non hanno gli strumenti culturali per poterne godere.mario061 ha scritto: 04/04/2025, 20:34Mario Bon in un altro topic ha scritto (secondo me) una grande verità, e cioè che coloro che spendono centinaia di migliaia di euro per un impianto stereo non si preoccupano di come suona...questa affermazione è la sintesi che comprende tutte le motivazioni per le quali alcuni prodotti, non solo audio, hanno prezzi che a molti appaiono ingiustificati.MarioBon ha scritto: 04/04/2025, 20:20 .........
Del resto il lusso è l'unico settore che non è mai un crisi.
Quest'ultima considerazione sociologica a me non interessa più di tanto: mi interessa solo sapere se da tale dispendio e profusione di materiali speciali, che incidono su peso e dimensioni ci sia anche un miglioramento della qualità di riproduzione. La rivista stereoplay, con i suoi punticini crescenti negli anni, pare affermare di sì, ma ad esempio, leggendo una serie di scritti, sul suo blog, di Claudio Checchi, sembrerebbe che spesso il prodotto fatto di metallo marziano e altoparlanti nucleari sia spesso fuffa malsuonante.
Quindi mi chiedo: una Magico A5 attuale va veramente meglio di una Avalon Eidolon di "inizio secolo"?
- MarioBon
- Amministratore del forum
- Messaggi: 10452
- Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
- Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
- Località: Venezia
- Contatta:
Re: Il prezzo dei diffusori
c'è un sistema prodotto da Tidal che si chama "la Assoluta" prodotta nel 1999 che monta altoparlanti con il diaframma in diamente (non alluminio con diamante vaporizzato in superficie) per un totale di 69 carati. Oggi al massimo con il diamante ci fanno un tweeter e costa 1000 euro (o più).
Non la ho mai vista dal vivo ma per come è fatta non ho motivo di dubitare che suoni degnamente (nell'ambiente adatto).
Si può migliorare? si, basta renderla attiva e gestita da un DSP magari con Dirac Live.
La maggiore differenza tra due sistemi, uno attuale e uno di 35 anni fa, è che oggi esiste il DSP ed il DRC. La multiamplificazione era costosa ed analogica. Se prendi un buon sistema del 1990 e lo fai multiamplificato con DSP e DRC ottieni risultati di valore assoluto anche oggi.
Un tempo lavoravo in una ditta di prodotti informatico e avevamo in vendita un spacie di locandina elettronica che girando canbiaba l'immagine. Funzionava su principio del fax. Fatto sta che non si riusciva a vendere. Allora Cassini, il titolare, raddoppiò il prezzo e fu venduta.
La gente valuta il valore dal prezzo:
Costa poco => vale poco.
Costa molto => vale molto.

a differenza delle Tidal guardo queste (in oro massiccio per 4.7 milioni di euro nel 2020) e mi immagino come possano suonare (come un due vie con un larga banda e un super tweeter).

https://www.afdigitale.it/diffusori-piu ... -pleasure/
Non la ho mai vista dal vivo ma per come è fatta non ho motivo di dubitare che suoni degnamente (nell'ambiente adatto).
Si può migliorare? si, basta renderla attiva e gestita da un DSP magari con Dirac Live.
La maggiore differenza tra due sistemi, uno attuale e uno di 35 anni fa, è che oggi esiste il DSP ed il DRC. La multiamplificazione era costosa ed analogica. Se prendi un buon sistema del 1990 e lo fai multiamplificato con DSP e DRC ottieni risultati di valore assoluto anche oggi.
Un tempo lavoravo in una ditta di prodotti informatico e avevamo in vendita un spacie di locandina elettronica che girando canbiaba l'immagine. Funzionava su principio del fax. Fatto sta che non si riusciva a vendere. Allora Cassini, il titolare, raddoppiò il prezzo e fu venduta.
La gente valuta il valore dal prezzo:
Costa poco => vale poco.
Costa molto => vale molto.

a differenza delle Tidal guardo queste (in oro massiccio per 4.7 milioni di euro nel 2020) e mi immagino come possano suonare (come un due vie con un larga banda e un super tweeter).

https://www.afdigitale.it/diffusori-piu ... -pleasure/
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Addams Family)
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Addams Family)
-
- Messaggi: 813
- Iscritto il: 24/04/2019, 17:28
Re: Il prezzo dei diffusori
Un diffusore con più altoparlanti:Pasquale Farinacci ha scritto: 04/04/2025, 19:20 Questa puntualizzazione sul numero degli altoparlanti vuole alludere al fatto che un diffusore con più altoparlanti ha comunque la meglio, in qualche parametro della riproduzione, su un diffusore con meno altoparlanti? Ovviamente di qualità comparabile?
1. permette di ripartire la banda da riprodurre su trasduttori con caratteristiche dedicate alla frazione di banda da riprodurre (subwoofer, woofer, midwoofer, midrange, tweeter)
2. permette di ripartire la pressione sonora richiesta su più altoparlanti con le stesse caratteristiche, limitando l'escursione di ciascun trasduttore (e quindi la distorsione prodotta dallo stesso).
Se vogliamo, il primo è un vantaggio "qualitativo" (nel senso, che permette di realizzare un diffusore che riproduce meglio la banda audio limitando le situazioni da "coperta corta") mentre il secondo è più "quantitativo" (nel senso che permette di estendere a SPL più elevati una data qualità della riproduzione).
Mario Bon ha scritto:Perfetto
-
- Messaggi: 42
- Iscritto il: 28/03/2025, 11:28
- Il mio Impianto: Teac VRDS 25X - Modwright Instruments KWA 150 - Opera Tebaldi - Cavi Jps- Airtech - MIT
Re: Il prezzo dei diffusori
Assolutamente sì. La domanda sembra anche un po' ingenua se riferita a principi generali. Più vie significa meno distorsione di intermodulazione, più altoparlanti dedicati alle stesse frequenze meno escursione e anche, per frequenze superiori, miglior dispersione.Interference ha scritto: 05/04/2025, 13:33Un diffusore con più altoparlanti:Pasquale Farinacci ha scritto: 04/04/2025, 19:20 Questa puntualizzazione sul numero degli altoparlanti vuole alludere al fatto che un diffusore con più altoparlanti ha comunque la meglio, in qualche parametro della riproduzione, su un diffusore con meno altoparlanti? Ovviamente di qualità comparabile?
1. permette di ripartire la banda da riprodurre su trasduttori con caratteristiche dedicate alla frazione di banda da riprodurre (subwoofer, woofer, midwoofer, midrange, tweeter)
2. permette di ripartire la pressione sonora richiesta su più altoparlanti con le stesse caratteristiche, limitando l'escursione di ciascun trasduttore (e quindi la distorsione prodotta dallo stesso).
Se vogliamo, il primo è un vantaggio "qualitativo" (nel senso, che permette di realizzare un diffusore che riproduce meglio la banda audio limitando le situazioni da "coperta corta") mentre il secondo è più "quantitativo" (nel senso che permette di estendere a SPL più elevati una data qualità della riproduzione).
Mario Bon ha scritto:Perfetto
In realtà la mia domanda era riferita a Tebaldi e Gran Callas, in quanto quest'ultima prometterebbe le stesse prestazioni della prima con pesi, ingombri e prezzi più ridotti. Magari non darà esattamente le stesse prestazioni della Tebaldi ma si avvicinerà come risultato complessivo...
Proprio a livello di dispersione ho notato che le Tebaldi hanno questa fantastica caratteristica di mantenere la scena inchiodata al centro anche se l'ascoltatore non si trova in asse, proprio come avviene dal vero. Non è facile trovare diffusori con questa qualità, e non credo che la Gran Callas, di progetto più convenzionale rispetto alla prima, possa avere questa caratteristica... Magari, invece, ce l'ha...

- MarioBon
- Amministratore del forum
- Messaggi: 10452
- Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
- Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
- Località: Venezia
- Contatta:
Re: Il prezzo dei diffusori
La produzione della Tebaldi (2004) è terminata perchè i rivenditori dicevano di aver difficoltà nel gestirla (monta, smonta, sposta...)
il volume della GC (2014) è di 30 litri (al massimo) meno della Tebaldi. La forma fa la differenza. Il pannello frontale della Tebaldi è forse il migliore che ho mai disegnato.
La Tebaldi è il primo sistema con CLD posteriore (poi ridotto a tripletta e infine a dipolo)
La radiazione posteriore è molto simile (anche se ha solo due tweeter).
come risposta in potenza è migliore la Tebaldi che ha una coppia di medi da 5" in quasi parallelo in luogo di un mid da 7".
Le frequenze di taglio sono praticamente le stesse per i due modelli.
La GC monta due woofer con spostamento Xmax leggermente maggiore.
La Tebaldi si adatta meglio all'ambiente.
i medi Seas con il diaframma in megnesio, sulla risposta in frequenza, hanno tolleranze più strette del medio Seas in CURV.
Mi è sempre piaciuta di più la Tebadi: dove la metti suona anche con amplificatori poco potenti (provata anche con il Simply Two).
La maggior parte credo sia stata venduta in Spagna.
il volume della GC (2014) è di 30 litri (al massimo) meno della Tebaldi. La forma fa la differenza. Il pannello frontale della Tebaldi è forse il migliore che ho mai disegnato.
La Tebaldi è il primo sistema con CLD posteriore (poi ridotto a tripletta e infine a dipolo)
La radiazione posteriore è molto simile (anche se ha solo due tweeter).
come risposta in potenza è migliore la Tebaldi che ha una coppia di medi da 5" in quasi parallelo in luogo di un mid da 7".
Le frequenze di taglio sono praticamente le stesse per i due modelli.
La GC monta due woofer con spostamento Xmax leggermente maggiore.
La Tebaldi si adatta meglio all'ambiente.
i medi Seas con il diaframma in megnesio, sulla risposta in frequenza, hanno tolleranze più strette del medio Seas in CURV.
Mi è sempre piaciuta di più la Tebadi: dove la metti suona anche con amplificatori poco potenti (provata anche con il Simply Two).
La maggior parte credo sia stata venduta in Spagna.
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Addams Family)
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Addams Family)
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Amazon [Bot], SEMrush [Bot] e 3 ospiti