Io l’ho abbinato alle Opera Quinta 2014, splendidi diffusori la cui sinergia con l’ampli è garantita.
Il lettore CD è il modello Crescendo della Audio Analogue.
Dopo il classico “riscaldamento”, giusto per mandare in temperatura le Gold Lion, incomincio gli ascolti con “Back on the Block”, in questo lavoro Quincy Jones riunisce un numeroso insieme di cantanti e musicisti di assoluto valore, un disco con pezzi delicati che si alternano a pezzi veloci e ritmati, le voci sono rese alla perfezione, pulite, corrette e molto naturali, il ritmo è ottimo, teso e incisivo, sulle note di “Birdland” non si può fare a meno di battere il tempo col piede…
Passo ad ascoltare “Melos” di Paolo Fresu, un disco che si apre con la tromba precisa, graffiante e con effetto presenza notevole, si percepisce anche il soffio dell’aria, si rimane avvolti da queste note prima che gli altri strumenti facciano la loro comparsa contribuendo ad un suono pieno, d’atmosfera e ricco di particolari.
L’ampli è molto equilibrato, non c’è una gamma che prevale sulle altre, gli alti sono nitidi e precisi senza essere mai stancanti, i medi sono corretti, non eccedono, il senso del ritmo è assicurato.
Il secondo brano del cd inizia con un assolo di batteria splendido, si distingue nitidamente tutto, i piatti sono lucidi e molto presenti e, dal registro medio/basso, arrivano le bordate di timpano e gran cassa che sono entusiasmanti. I bassi sono controllati e profondi… le Quinta tirano fuori il meglio...
Cambio genere e ascolto la “5^ sinfonia di Bruckner” diretta da Sinopoli, qui la trama sonora esce fuori pienamente, un suono spesso e corposo, bellissimo... Una sensazione appagante, si riescono a percepire le linee melodiche delle diverse sezioni, attacchi e rilasci vengono riprodotti con disinvoltura restituendo un risultato emozionante.
La musica di Bruckner, come quella di Mahler, richiede un impianto di un certo livello perché, oltre al maggior piacere dell’ascolto, si rischia di perdere buona parte degli infiniti intrecci, tessuti sonori e “ricami” con i quali questi due geni hanno “costruito” le loro sinfonie.
Passo all’ascolto della “1^ sinfonia di Mahler” diretta da Bernstein, il quarto tempo inizia con un’esplosione sonora micidiale..., archi, fiati, timpani, gran cassa e chi più ne ha più ne metta, suonano all’unisono producendo variazioni dinamiche notevoli, l’Unico 90 non fa una grinza e segue il messaggio sonoro perfettamente, riproducendo il pezzo in maniera impeccabile con grande pulizia e controllo.
Non può mancare l’ascolto di “piano solo”, scelgo Martha Argerich che interpreta “Chopin – La Grande Polonaise”..., cosa aggiungere? sembra di essere lì, ad un metro dal piano con le note di questo capolavoro che si “liberano” delicatissime e ogni vibrazione è riprodotta stupendamente.
Chiudo con De André, “Anime salve”, la voce rapisce per la bellezza, la chitarra è precisa nitida e il livello dei dettagli di assoluto rilievo, vien voglia solo di continuare ad ascoltare...
Riassumendo, l’Unico 90 colpisce da subito, il suono prodotto è bello, possente, viene voglia di alzare il volume sempre di più, non stanca mai, in ambiente condominiale la potenza sembra non avere limiti e anche gli ascolti a basso volume regalano una riproduzione piacevolissima.
Quando si sale di potenza con ottimi apparecchi, mi viene da fare un paragone motociclistico: uno guida una 500 di cilindrata e ha l’idea che, in quanto a potenza, ripresa e velocità, ce ne sia da vendere, poi passa a un mille e capisce che è un altro mondo…, ecco, l’Unico 90 mi ha restituito la stessa impressione, potenza e dinamica ne ha in abbondanza e anche di più, è raffinato, musicale e con un ottimo dettaglio, si lascia ascoltare per ore e fa dell’equilibrio una delle sue caratteristiche, è un ampli che, chi ama la musica, non può non apprezzare.
Non dimentichiamoci le Opera Quinta, diffusori che l’Unico 90 fa “volare” nel vero senso della parola, un’abbinata molto musicale, un connubio perfetto, appagante sotto tutti gli aspetti che, per quanto mi riguarda, e forse anche per tanti altri tra noi, può ritenersi una scelta definitiva.
Ultima nota, l’impianto in questione è tutto italiano e di questo, nel mio piccolo, ne vado orgoglioso.
Complimenti dunque a Unison per questo integrato stupendo e a Mario Bon per i diffusori che riesce a progettare.
Grazie alle persone che mi hanno fornito i consigli per questa scelta.
