"Misurata" la Dinamica di un Full Horn...(cc)
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"Dove sussistono problemi lessicali non è possibile formulare ragionamenti logici" (P.A.M. Kistanami). Niente insulti e parolacce. A quelle ci pensa già il Sig. Fabrizio Calabrese.
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- Tiromancino
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- Il mio Impianto: Shure M95HE + Sme3009 S2 Improved detac.+ Era MK6 , Yamaha cx-1 , Yamaha mx-1000, Kef 105/3 + Kube200 . Pioneer BDP170K . Behringer DCX-2496. Phonic max2500. Collezione di circa 50 pezzi Vintage.
Laboratorio: Hp 1740a, Hp3478a, Wavetek 145, Philips pm5110,pm5712,pm6302, ShibaSoku 860A, Leader LFM39A, Leader LTC905, Rigol Ds1054Z, Uni-T UT71D, MiniPro TL866CS
Aneng 8008 e oltre 20 pezzi vintage da laboratorio (tester Ice, Cassinelli, Gavazzi, Philips ecc)
Re: "Misurata" la Dinamica di un Full Horn...
Trovo giuste tutte le osservazioni che fate. Tuttavia non si può dimenticare che ai fini della dinamica percepita , un diffusore di maggiore efficienza sarà capace di maggiore spl . Il rumore delle elettroniche resta mascherato durante il programma musicale normale e questo aspetto conta ai fini pratici . Del resto questo è l’ aspetto vincente dei sistemi a tromba . Altre sono le criticità: 1) gigantismo della ricostruzione sonora 2) accentuazione delle colorazioni che richiede la massima linearità della risposta dei driver 3) distorsione da non linearità aggiunta dalla massa d’aria nella gola . Ma soprattutto direttività delle trombe che pur non essendo un problema insormontabile richiede rispetto ai più comuni sistemi a rd , che presentano e rincorrono direttivita prossime ai 180 •, uno studio dell’ambiente di installazione partendo dal presupposto di accettare una minore area di ascolto ideale
- SM63
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Re: "Misurata" la Dinamica di un Full Horn...
Idem pure per me quelli sono gli ultimi gradini della scala .
Detto questo ammesso sia cosi poniamoci la domanda ..... il senso della prova .....?
Cosa me ne faccio del risultato ottenuto con questa verifica , visto che interessa una sola frequenza, per giunta necessariamente filtrata a banda stretta per escludere parte del rumore ambientale ?
Solitamente un normale diffusore senza un ampli e una sorgente non puo' suonare ,questa prova al massimo potrebbe stabilire la dinamica utile ottenuta dalla combinata ,sorgente, ampli, diffusore .
Secondo me ancora manca un dato importantissimo ,il livello di attenuazione per fare corrispondere lo zero digitale ,ottenendo un livello in uscita analogico sufficiente a pilotare il finale alla massima potenza ,QUANTO ...DOVE ....COME .
Dico questo perche il DCX 2496 ha un grosso problema con segnali prossimi allo zero dB ,con tale livello alle uscite presenta un segnale analogico con evidente clip ,forse questo spiega perche' i primi gradini sono in clip ,infatti scalando il segnale a -3 dB ,rietra nella norma .
A mio avviso gia' si parte penalizzati ,perche' potenzialmente si sono persi 3 dB .

A suo tempo ho fatto una serie di verifiche ,tra cui anche questa .....viewtopic.php?f=4&t=383&start=10
Detto questo ammesso sia cosi poniamoci la domanda ..... il senso della prova .....?
Cosa me ne faccio del risultato ottenuto con questa verifica , visto che interessa una sola frequenza, per giunta necessariamente filtrata a banda stretta per escludere parte del rumore ambientale ?
Solitamente un normale diffusore senza un ampli e una sorgente non puo' suonare ,questa prova al massimo potrebbe stabilire la dinamica utile ottenuta dalla combinata ,sorgente, ampli, diffusore .
Secondo me ancora manca un dato importantissimo ,il livello di attenuazione per fare corrispondere lo zero digitale ,ottenendo un livello in uscita analogico sufficiente a pilotare il finale alla massima potenza ,QUANTO ...DOVE ....COME .
Dico questo perche il DCX 2496 ha un grosso problema con segnali prossimi allo zero dB ,con tale livello alle uscite presenta un segnale analogico con evidente clip ,forse questo spiega perche' i primi gradini sono in clip ,infatti scalando il segnale a -3 dB ,rietra nella norma .
A mio avviso gia' si parte penalizzati ,perche' potenzialmente si sono persi 3 dB .

A suo tempo ho fatto una serie di verifiche ,tra cui anche questa .....viewtopic.php?f=4&t=383&start=10
Salvatore Micale
- Dindy
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Re: "Misurata" la Dinamica di un Full Horn...
Sono d'accordo se si ragiona in termini di dinamica, ma il discorso non torna se si vogliono rispettare i livelli originali della registrazione, che mi sembra il minimo sindacale se si vuole parlare di alta fedeltà. In sostanza se il tuo sistema ha 40 dBA di rumore di fondo, non è che puoi ascoltare un quartetto d'archi a 130 dB di SPL per poter sfruttare i 90 dB di dinamica del tuo sistema. Nella musica acustica a richiedere livelli elevati di fatto è solo la sinfonica, e comunque si parla in genere di 115 dB SPL di picco, raramente oltre. La musica registrata in studio di fatto non ha un livello di riferimento, non c'è un vero evento sonoro originale a cui riferirsi, a meno che non te lo indichi l'artista. Io non ne ho mai visto uno, a parte un disco dei Cure in cui si diceva genericamente di ascoltare ad alto volume. Le registrazioni dei concerti rock e pop dal vivo sono pesantemente rimaneggiate in studio, per cui si rientra nel caso precedente, ma forse sono le uniche per cui si potrebbe parlare di una necessità di SPL elevati, per avvicinarsi a quello che si può sentire dal vivo, vicini permettendo. Alla fine ti rimane solo la registrazione del decollo dello Shuttle e altre curiosità che lasciano il tempo che trovano.Tiromancino ha scritto:un diffusore di maggiore efficienza sarà capace di maggiore spl . Il rumore delle elettroniche resta mascherato durante il programma musicale normale e questo aspetto conta ai fini pratici .
Quindi alla fine a comandare è sempre il rumore di fondo, che quasi sempre è dominato dal rumore ambientale, non certo dal rumore delle elettroniche. Di fatto la dinamica che hai a disposizione è data dal livello di riferimento della registrazione meno il rumore ambientale. Se vuoi migliorare devi toccare il secondo, se tocchi il primo non si parla già più di alta fedeltà.
Questo non per denigrare le trombe, contro cui non ho nulla. Anzi, hanno innegabili vantaggi tra cui alcuni, in particolare la possibilità di controllare accuratamente la direttività, estremamente utili anche in ambito domestico. Semplicemente questa corsa ad ottenere SPL folli non ha molto senso ed è speculare all'altrettanto stupida corsa a chi fa il diffusore con il woofer più piccolo pur di non mettere un quarzo di midrange, per poi magari trovarsi costretti a stiparne 6 per riuscire a distinguersi da un cellulare.
Non so quante volte avrò sottolineato che questi sono gli aspetti che sono più facili da correggere con un sistema attivo in stile DRC. L'abbinata trombe + correzione attiva può essere un'arma da guerra praticamente imbattibile. Del resto è l'approccio che ho adottato io, anche se le mie Genelec hanno delle guide d'onda, che non sono delle vere trombe ma ne condividono alcuni dei vantaggi e anche parte degli svantaggi. Non sai quanta gente si è stupita nel sentire quei cassoni sgraziati tirar fuori una trasparenza da elettrostatico e un'immagine da contarci i peli del naso ai cantanti.Tiromancino ha scritto:Altre sono le criticità: 1) gigantismo della ricostruzione sonora 2) accentuazione delle colorazioni che richiede la massima linearità della risposta dei driver
Ultima modifica di Dindy il 31/03/2018, 12:15, modificato 1 volta in totale.
Denis Sbragion
- rollo
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Re: "Misurata" la Dinamica di un Full Horn...
dindy avrei una domanda: le genelec che hai sono attive o passive, e nel caso si può applicare il drc ad entrambe le soluzioni ?
- Dindy
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Re: "Misurata" la Dinamica di un Full Horn...
Genelec 1038B, rigorosamente attive. La correzione basta che sia sul percorso del segnale, caso per caso si può valutare dove sia meglio inserirla. Nel mio caso è fatto tutto via software e in termini logici sta tra uscita del player digitale e crossover tra sub e Genelec. In più ho la possibilità di riconfigurare il tutto per operare sull'uscita S/PDIF di un normale CD player, opzione che ormai uso rarissimamente ma che ci tengo a conservare.rollo ha scritto:dindy avrei una domanda: le genelec che hai sono attive o passive, e nel caso si può applicare il drc ad entrambe le soluzioni ?
Denis Sbragion
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Re: "Misurata" la Dinamica di un Full Horn...
Ti è già stato detto ma ribadisco, l'spl massimo non centra nulla con la dinamica. La massima dinamica contenuta in un disco oggi si aggira attorno agli 80 db. Generalemte nemmeno si sarriva a 60. Come credi di sentirla la dinamica se non partendo dal silenzio? Quale sistema appena decente non è in grado di riprodurla? Le trombe, con i moderni sistemi dsp / drc non hanno nessun gigantismo, nessuna colorazione, nessuna distorsione. I loro problemi non sono più quelli, nel senso che sono facilmente superabili. La direttività può essere un vantaggio. In pratica oggi è quasi tutto il contrario di quel che hai scritto. Anzi grazie alla posssibilità di sprecare db si possono fare cose impensabili. Ma ai fini della dinaminca tutta questa sensibilità è inutile. Anzi, mi permetto di dire svantaggiosa. Nel mio caso, con ambiente molto silenzioso la lotta diventa non sentire il rumore prodotto dall'impianto. E con 110 db di sensibilità, credimi, soffia e ronza quasi tutto. In parrticolare se usi dsp in doppia conversione e valvole. L'ideale sarebbe rivedere tutto l'impianto in digitale fino alla sezione finale degli amplificatori. Con il senno di poi e con i moduli in vendita oggi l'avrei certamente fatto. Per l'analogico si potrebbe fare una conversione a/d così da non perdersi l'ascolto degli lp (per chi ne avesse)Tiromancino ha scritto:Trovo giuste tutte le osservazioni che fate. Tuttavia non si può dimenticare che ai fini della dinamica percepita , un diffusore di maggiore efficienza sarà capace di maggiore spl . Il rumore delle elettroniche resta mascherato durante il programma musicale normale e questo aspetto conta ai fini pratici . Del resto questo è l’ aspetto vincente dei sistemi a tromba . Altre sono le criticità: 1) gigantismo della ricostruzione sonora 2) accentuazione delle colorazioni che richiede la massima linearità della risposta dei driver 3) distorsione da non linearità aggiunta dalla massa d’aria nella gola . Ma soprattutto direttività delle trombe che pur non essendo un problema insormontabile richiede rispetto ai più comuni sistemi a rd , che presentano e rincorrono direttivita prossime ai 180 •, uno studio dell’ambiente di installazione partendo dal presupposto di accettare una minore area di ascolto ideale
- Dindy
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Re: "Misurata" la Dinamica di un Full Horn...
Con certi dischi pop mixati per sentirsi sui cellulari manco si arriva a 6. Rimpiango i tempi in cui si denigravano i compattoni.Grisulea ha scritto:Generalemte nemmeno si sarriva a 60.
Denis Sbragion
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Re: "Misurata" la Dinamica di un Full Horn...
http://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/v ... 17#p131017
Si parlava di dinamica delle elettroniche, che da sempre si misura in lineare, per ovvi motivi. Ma in compenso mi ha fatto notare che un errore nel mio calcolo c'è per davvero. La sua misura è pesata A. La pesatura A a 315 Hz sottrae 6.6 dB. Quindi il rumore senza pesatura è 6.6 dB più alto e quindi la dinamica senza pesatura scende a 90.6 - 6.6 = 84 dB. 14 bit, come i primi registratori PCM commerciali. Non male per uno che si vantava di aver realizzato un DAC a 24 bit veri grassetto sottolineato.Hai sbagliato nell'interpretare il risultato, come se l'udito umano analizzasse quel che percepisce con filtri 20-20K lineari...
Denis Sbragion
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Re: "Misurata" la Dinamica di un Full Horn...
Vediamo più in dettaglio questa misura:

partiamo dallo stimolo: è composto da una serie di burst sinusoidali a 315 Hz. Tre secondi di segnale e tre secondi di silenzio. Ogni burst ha una ampiezza pari a 0.707 del precedente (in pratica decrescono a passi di 3db).
Il tempo tra un burst e l'altro consente al sistema di smaltire il calore e di non mostrare la compressione termica.
Una sinusoide che dura tre secondi è sufficiente per richiedere erogazione di potenza continua.
La misura quindi equivale ad una misura con stimolo sinusoidale in regime stazionario.
Come scopo la misura dovrebbe mostrare che, diminuendo lo stimolo di 3 dB, la risposta si attenua di tre dB.
Il risultato della misura dipende dalla compressione termica? poco. Se si fosse voluto tener conto della compressione termica si sarebbe dovuto, al minimo, far partire il segnale con i burst più attenuati a salire e si sarebbe ridotto il tempo tra un burst e l'altro. Così come è stato fatto, invece, la temperatura ha poco effetto.
Il risultato dipende dalla distorsione? No, o meglio non si può vedere perchè la presenza di distorsione al massimo altera il valore RMS di frazioni di decibel (che il grafico non consente i valutare nè sono riportati i valori di SPL dei singoli burst).
E' un segnale impegnativo per il sistema? No. Per ottenere 120 dB (su spazio intero con Q=1) a un metro basta un altoparlante da 8" (SD=220 cm2) che possa spostarsi di 3.425 millimetri (6.85 mm picco-picco). Il problema è la potenza necessaria (che magari l'altoparlante non regge) ma meccanicamente non sarebbe un problema. Nemmeno ottenere una distorsione decente sarebbe un problema. Il sistema non è particolarmente sotto stress.
Certo che, se si ripete questa misura a frequenza più bassa, le cose cambiano:
315.0 Hz SD=220 X=3.425 => SV=0.075375 120 dB
157.5 Hz SD=220 X=3.425 => SV=0.3014 120 dB
78.75 Hz SD=220 X=3.425 => SV=1.2056 120 dB
38.37 Hz SD=220 X=3.425 => SV=4.8224 120 dB
SV è lo spostamento volumetrico in litri.
A 38.37 Hz servirebbe una superficie radiante di un metro quadro che si sposta di 4.8224 mm (9.6448 mm picco-picco). Ma a quelle frequenze conviene mettere il sistema in angolo e sfruttare il Q=8 che "risparmia" 9 dB.
Alla fine cosa mostra questa misura? che con la potenza che serve si raggiuge un certo SPL. Più potenza regge il sistema e più alta è questa "dinamica" che dipende dalla potenza disponibile e dal rumore ambientale. Più il rumore ambinetale è basso e meglio è. Notizia interessante ma che ha poco a che vedere con la qualità della riproduzione e che riguarda una frequenza dove tale risultato è alla portata (meccanica) di molti altoparlanti.
Mi sembra più utile definire il livello SPL massimo ottenibile su tutta la banda utile (non solo ad una frequenza) con un certo tasso di distorsione e poi, a secoda del rumore ambientale, ogni utente otterrà una "dinamica" diversa. SE la misura fosse stata fatta in camera anecoica Calabrese avrebbe ottenuto un risultato ancora migliore.
P.S. il termine "linere", quando si parla i sistemi, si riferisce alla assenza di distorsione. In inglesi si dice "linear". Sempre in inglese, quando una risposta è piatta, si dice "flat". Noi italiani tendiamo a confondere i termini.

partiamo dallo stimolo: è composto da una serie di burst sinusoidali a 315 Hz. Tre secondi di segnale e tre secondi di silenzio. Ogni burst ha una ampiezza pari a 0.707 del precedente (in pratica decrescono a passi di 3db).
Il tempo tra un burst e l'altro consente al sistema di smaltire il calore e di non mostrare la compressione termica.
Una sinusoide che dura tre secondi è sufficiente per richiedere erogazione di potenza continua.
La misura quindi equivale ad una misura con stimolo sinusoidale in regime stazionario.
Come scopo la misura dovrebbe mostrare che, diminuendo lo stimolo di 3 dB, la risposta si attenua di tre dB.
Il risultato della misura dipende dalla compressione termica? poco. Se si fosse voluto tener conto della compressione termica si sarebbe dovuto, al minimo, far partire il segnale con i burst più attenuati a salire e si sarebbe ridotto il tempo tra un burst e l'altro. Così come è stato fatto, invece, la temperatura ha poco effetto.
Il risultato dipende dalla distorsione? No, o meglio non si può vedere perchè la presenza di distorsione al massimo altera il valore RMS di frazioni di decibel (che il grafico non consente i valutare nè sono riportati i valori di SPL dei singoli burst).
E' un segnale impegnativo per il sistema? No. Per ottenere 120 dB (su spazio intero con Q=1) a un metro basta un altoparlante da 8" (SD=220 cm2) che possa spostarsi di 3.425 millimetri (6.85 mm picco-picco). Il problema è la potenza necessaria (che magari l'altoparlante non regge) ma meccanicamente non sarebbe un problema. Nemmeno ottenere una distorsione decente sarebbe un problema. Il sistema non è particolarmente sotto stress.
Certo che, se si ripete questa misura a frequenza più bassa, le cose cambiano:
315.0 Hz SD=220 X=3.425 => SV=0.075375 120 dB
157.5 Hz SD=220 X=3.425 => SV=0.3014 120 dB
78.75 Hz SD=220 X=3.425 => SV=1.2056 120 dB
38.37 Hz SD=220 X=3.425 => SV=4.8224 120 dB
SV è lo spostamento volumetrico in litri.
A 38.37 Hz servirebbe una superficie radiante di un metro quadro che si sposta di 4.8224 mm (9.6448 mm picco-picco). Ma a quelle frequenze conviene mettere il sistema in angolo e sfruttare il Q=8 che "risparmia" 9 dB.
Alla fine cosa mostra questa misura? che con la potenza che serve si raggiuge un certo SPL. Più potenza regge il sistema e più alta è questa "dinamica" che dipende dalla potenza disponibile e dal rumore ambientale. Più il rumore ambinetale è basso e meglio è. Notizia interessante ma che ha poco a che vedere con la qualità della riproduzione e che riguarda una frequenza dove tale risultato è alla portata (meccanica) di molti altoparlanti.
Mi sembra più utile definire il livello SPL massimo ottenibile su tutta la banda utile (non solo ad una frequenza) con un certo tasso di distorsione e poi, a secoda del rumore ambientale, ogni utente otterrà una "dinamica" diversa. SE la misura fosse stata fatta in camera anecoica Calabrese avrebbe ottenuto un risultato ancora migliore.
P.S. il termine "linere", quando si parla i sistemi, si riferisce alla assenza di distorsione. In inglesi si dice "linear". Sempre in inglese, quando una risposta è piatta, si dice "flat". Noi italiani tendiamo a confondere i termini.
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Re: "Misurata" la Dinamica di un Full Horn...
alcune volte capita di affezionarsi alle proprie idee e realizzazaioni , cercando di battere solo su alcuni punti .Grisulea ha scritto:Ti è già stato detto ma ribadisco, l'spl massimo non centra nulla con la dinamica. La massima dinamica contenuta in un disco oggi si aggira attorno agli 80 db. Generalemte nemmeno si sarriva a 60. Come credi di sentirla la dinamica se non partendo dal silenzio? Quale sistema appena decente non è in grado di riprodurla? Le trombe, con i moderni sistemi dsp / drc non hanno nessun gigantismo, nessuna colorazione, nessuna distorsione. I loro problemi non sono più quelli, nel senso che sono facilmente superabili. La direttività può essere un vantaggio. In pratica oggi è quasi tutto il contrario di quel che hai scritto. Anzi grazie alla posssibilità di sprecare db si possono fare cose impensabili. Ma ai fini della dinaminca tutta questa sensibilità è inutile. Anzi, mi permetto di dire svantaggiosa. Nel mio caso, con ambiente molto silenzioso la lotta diventa non sentire il rumore prodotto dall'impianto. E con 110 db di sensibilità, credimi, soffia e ronza quasi tutto. In parrticolare se usi dsp in doppia conversione e valvole. L'ideale sarebbe rivedere tutto l'impianto in digitale fino alla sezione finale degli amplificatori. Con il senno di poi e con i moduli in vendita oggi l'avrei certamente fatto. Per l'analogico si potrebbe fare una conversione a/d così da non perdersi l'ascolto degli lp (per chi ne avesse)Tiromancino ha scritto:Trovo giuste tutte le osservazioni che fate. Tuttavia non si può dimenticare che ai fini della dinamica percepita , un diffusore di maggiore efficienza sarà capace di maggiore spl . Il rumore delle elettroniche resta mascherato durante il programma musicale normale e questo aspetto conta ai fini pratici . Del resto questo è l’ aspetto vincente dei sistemi a tromba . Altre sono le criticità: 1) gigantismo della ricostruzione sonora 2) accentuazione delle colorazioni che richiede la massima linearità della risposta dei driver 3) distorsione da non linearità aggiunta dalla massa d’aria nella gola . Ma soprattutto direttività delle trombe che pur non essendo un problema insormontabile richiede rispetto ai più comuni sistemi a rd , che presentano e rincorrono direttivita prossime ai 180 •, uno studio dell’ambiente di installazione partendo dal presupposto di accettare una minore area di ascolto ideale
Allora , io , nella mia esperienza che è quella che posso portare in questo forum , non ho trovato ancora un sistema a tromba che abbia superato gli aspetti che ho puntualizzato .
Inoltre , qui si dà per scontato che la dinamica sia un fatto di elettroniche . Invece FC la sta misurando nel risutato finale , ovvero quello acustico.
In questo caso , per definizione elementare, trattandosi di una sottrazione tra due numeri, non si può prescindere dall' SPL max dei diffusori ,
con l'indiscussa implicazione che un maggiore SPL permette una maggiore dinamica .
Se poi esiste una rumorosità delle elettroniche non si deve addebitare alle trombe il difetto.
Ma qui mi preme evidenziare che , prima di dire gatto bisogna averlo nel sacco.
Non tutti i sistemi RD ( anzi per la verità nessuno) sono capaci di livelli indistorti del descritto livello di cui è capace l'orchestra sinfonica ( ndr 115 db) , tanto più se riferiti alle frequenze inferiori ai 100 hz ( e sono stato buono).
E gran parte dei sistemi a tromba non sono capaci di SPL indistorti e lineari .
Per cui un diffusore a tromba su tutto lo spettro acustico ( con i problemi irrisolti NELLA MIA ESPERIENZA) che abbia elevatissimi SPL è AUSPICABILE comunque quale garanzia di bassi livelli di distorsione all'ascolto comune e con dinamica percepita ( concetto che si ripete ) migliore
Chi c’è in linea
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