Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose ....

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Polin
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose ....

#201 Messaggio da Polin »

TomCapraro ha scritto: 01/09/2021, 13:16
Polin ha scritto: 01/09/2021, 9:58 Sarebbe invece un bene per molti se si partecipasse in maniera congruente al tema della discussione che non è banale come sembra!
Se non fosse stato mai affrontato sarebbe stato un argomento poco banale, il fatto che su tutti i forum, le chat, i social ect...si scannano per coniugare la realtà fisica "matematicamente" a quella percepita lo porta ad essere un argomento stucchevole
Quello che mi è capitato di leggere nei vari forum sull'argomento in oggetto negli ultimi 10 anni è sempre stato limitato a qualche argomentazione neanche tanto consona e non affatto sufficiente a sviscerare qualche elemento degno di considerazione ,solo in qualche caso particolare è successo.
Anche solo e sempre parlare di aspetti "fisici relativi alle sole misure" che contraddistinguono gli accadimenti "sonori" con una dogmatica monotona può considerarsi scucchevole!
TomCapraro ha scritto: 01/09/2021, 13:16 Trattandosi di realtà percepita in contrapposizione con quella fisica, posso soltanto asserire qualcosa relativa alle mie esperienze, ovvero: nel momento in cui un impianto di riproduzione audio viene ben strutturato ed interfacciato con l'acustica, il sistema di percezione (personale e di altri ascoltatori) ne trae un importante beneficio.
Questo aspetto non è in discussione!
Il tema del thread è dare una "identità" al suono.
Saluti
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MarioBon
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose ....

#202 Messaggio da MarioBon »

Immagino che il concetto di identità abbia a che fare con una serie di caratteristiche riconoscibili dell'evento sonoro.
Quindi chiedo: come si descrive un suono al fine di poterlo riconoscere e quindi identificare?
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Polin
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose ....

#203 Messaggio da Polin »

MarioBon ha scritto: 01/09/2021, 16:42 Immagino che il concetto di identità abbia a che fare con una serie di caratteristiche riconoscibili dell'evento sonoro.
Quindi chiedo: come si descrive un suono al fine di poterlo riconoscere e quindi identificare?
Sappiamo tutti cosa ci racconta la fisica delle identità del suono con le sue caratteristiche e non serve ribadirlo in questa sede.
Si parte dall'assioma che il suono sia oggettivo dato che le sue tipiche caratteistiche fisiche si possono misurare.
Prima dell'assioma posto, però, si sono ignorate ed azzerate le migliaia di operazioni mentali compiute per partire da questa condizione...il resto è storia.
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose ....

#204 Messaggio da Interference »

Polin ha scritto: 01/09/2021, 18:49 Sappiamo tutti cosa ci racconta la fisica delle identità del suono con le sue caratteristiche e non serve ribadirlo in questa sede.
Si parte dall'assioma che il suono sia oggettivo dato che le sue tipiche caratteistiche fisiche si possono misurare.
Prima dell'assioma posto, però, si sono ignorate ed azzerate le migliaia di operazioni mentali compiute per partire da questa condizione...il resto è storia.
A parte che non penso che le "operazioni mentali" siano qualcosa che si possa contare in decine, centinaia o migliaia... se proprio volessimo essere attenti al lessico...

Però non c'è elemento del sistema di riproduzione che possa influire in maniera sistematica su tali operazioni, ed è sul sistema di riproduzione che in questa sede bene o male possiamo dare consigli.

L'ascoltatore è libero di sperimentare stimoli di altro tipo: luci, temperatura, sostanze psicotrope più o meno legali (i metodi di stimolazione elettromagnetica rimangono appannaggio dell'ambito terapeutico/clinico), compagnia più o meno piacevole etc. etc. però ecco per consigli di tal genere meglio rivolgersi ad un neuropsicologo.
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TomCapraro
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose ....

#205 Messaggio da TomCapraro »

Polin ha scritto: 01/09/2021, 18:49 Prima dell'assioma posto, però, si sono ignorate ed azzerate le migliaia di operazioni mentali compiute per partire da questa condizione...il resto è storia.
Vogliamo "consigliare" qualcuno affinchè le operazioni mentali risultino meno complesse e favorite da un azione migliore ?

Se dovessi consigliare qualcuno direi:

1) ascoltare quando ci si sente predisposti, ed evitare gli ascolti dopo un furioso litigio con la moglie e/o i figli.

2) evitare gli ascolti quando si è stanchi, dopo una giornata di lavoro.

3) evitare gli ascolti dopo aver viaggiato sopra un mezzo rumoroso.

4) evitare gli ascolti quando in casa c'è troppo rumore.

5) evitare gli ascolti dopo aver mangiato patatine fritte e/o roba molto croccante.

6) ascoltare impianti ben interfacciati con l'acustica della sala. (riduce anche i tempi di "assestamento percettivo")

7) evitare ascolti con il segnale clippato. (aumenta la fatica di ascolto)

8) evitare ascolti con il segnale che contiene distorsione di forma entro segmenti temporali di 100ms. (ne riduce la risoluzione e tende a stancare)

QUANTO DESCRITTO SOPRA IN GENERALE...
Poi ci sarebbero altre cose prettamente soggettive tipo:

A) ascoltare al buio. (azzera la dimensione reale del locale a fronte di una dimensione virtuale "infinita")

B) inserire oggetti il cui funzionamento è dettato da una dottrina di tipo fideistico.

C)...se qualcuno ha altre idee scriva pure.
saluti, Tom
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose ....

#206 Messaggio da Polin »

Interference ha scritto: 01/09/2021, 19:39 A parte che non penso che le "operazioni mentali" siano qualcosa che si possa contare in decine, centinaia o migliaia... se proprio volessimo essere attenti al lessico...
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Interference ha scritto: 01/09/2021, 19:39 Però non c'è elemento del sistema di riproduzione che possa influire in maniera sistematica su tali operazioni, ed è sul sistema di riproduzione che in questa sede bene o male possiamo dare consigli.
Non intendevo asserire questo ma che i presupposti a monte per fare certe analisi siano stati eliminati oppure non compresi (cosa molto più probabile).
TomCapraro ha scritto: 01/09/2021, 20:59 Vogliamo "consigliare" qualcuno affinchè le operazioni mentali risultino meno complesse e favorite da un azione migliore ?
Non è questo che volevo intendere in precedenza.
Saluti
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose ....

#207 Messaggio da TomCapraro »

Polin ha scritto: 01/09/2021, 21:17 Non intendevo asserire questo ma che i presupposti a monte per fare certe analisi siano stati eliminati oppure non compresi (cosa molto più probabile).
Come consideri allora tutti gli studi scientifici delle curve isofoniche, le JND, le JDD, gli studi di Moeller di Toole e tantissimi altri ?
Non hanno tenuto minimamente conto dei meccanismi dell'uomo ?
Per il resto non credo ci sia molto, ma forse per impossibilità di poter approfondire.
saluti, Tom
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose ....

#208 Messaggio da Interference »

Polin ha scritto: 01/09/2021, 21:17
Interference ha scritto: 01/09/2021, 19:39 A parte che non penso che le "operazioni mentali" siano qualcosa che si possa contare in decine, centinaia o migliaia... se proprio volessimo essere attenti al lessico...
http://www.merkle.com/brainLimits.html
Tu parli di operazioni mentali, il link parla di operazioni sinaptiche. Non capisco da dove origini la confusione ma magari prova a leggere con più attenzione il testo.
Non intendevo asserire questo ma che i presupposti a monte per fare certe analisi siano stati eliminati oppure non compresi (cosa molto più probabile).
"Certe analisi" in che senso?
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose ....

#209 Messaggio da Polin »

Interference ha scritto: 01/09/2021, 21:43 Tu parli di operazioni mentali, il link parla di operazioni sinaptiche. Non capisco da dove origini la confusione ma magari prova a leggere con più attenzione il testo.
Le operazioni cosiddette mentali consistono in circuiti sinaptici che sono formati da neuroni. I neuroni presenti nel cervello umano sono mediamente 100 miliardi ed ogni neurone può avere anche oltre 25 000 collegamenti diversi.
As esempio un quartetto d’archi di Beethoven, coinvolge circa 6 milioni di neuroni, ciascuno dei quali può ricevere 10.000 stimoli da altri neuroni e tutto questo avviene in millesimi di sec.
Tutto questo processo si serve della memoria: l'attività mentale infatti classifica i processi della memoria sulla base del tempo. C’è la memoria a brevissimo termine, che si conserva per circa 100 millisecondi; la memoria a breve termine, che permane per alcuni secondi; la memoria di lavoro, che conserva le esperienze recenti; e la memoria a lungo termine, che immagazzina le informazioni.

Interference ha scritto: 01/09/2021, 21:43 "Certe analisi" in che senso?
Mi riferivo alle modalità "mentali" con cui si stabilisce di partire "a priori" e da cui poi staturiscono le conseguenti analisi.
Quando parlo di "oggettivazione" del "suono" mi riferisco essenzialmente al fatto che esso (IL SUONO) sia stato considerato da sempre come la "fenomenologia" e NON con UNA "fenomenologia".
E ' inutile aggiungere che le fenomenologie possibili sono molteplici.
La differenza qui è sostanziale.
Saluti
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Re: Il suono è un evento fisico, le orecchie sono bizzose ....

#210 Messaggio da MarioBon »

Polin ha scritto: 01/09/2021, 18:49
MarioBon ha scritto: 01/09/2021, 16:42 Immagino che il concetto di identità abbia a che fare con una serie di caratteristiche riconoscibili dell'evento sonoro.
Quindi chiedo: come si descrive un suono al fine di poterlo riconoscere e quindi identificare?
Sappiamo tutti cosa ci racconta la fisica delle identità del suono con le sue caratteristiche e non serve ribadirlo in questa sede.
Si parte dall'assioma che il suono sia oggettivo dato che le sue tipiche caratteristiche fisiche si possono misurare.
Prima dell'assioma posto, però, si sono ignorate ed azzerate le migliaia di operazioni mentali compiute per partire da questa condizione...il resto è storia.
Lasciamo perdere il "sappiamo tutti..." perché non ne sono sicuro. Detto per inciso la fisica, sulle identità del suono con le sue caratteristiche, non dice proprio niente e sbaglierebbe se lo facesse. La necessità di disporre di una descrizione oggettiva dei fenomeni fisici è stata abbandonata alla fine del 1900 anche se resiste, erroneamente, in alcuni ambiti (che, a causa di ciò, non possono essere definiti scientifici). Oggi si ragiona in termini di sistemi isomorfi (dove l'isomorfismo non è quello della Gestald che ha utilizzato lo stesso termine per una roba che non ha nulla a che fare).

Ma tu pensi che chi deve progettare un teatro o un auditorium per ottenere un certo risultato pensi ai processi messi in atto dal cervello o si concentri su quello che arriva alle orecchie degli ascoltatori (trascurando tutto ciò che avviene dal timpano verso il cervello). In sostanza il progettista si preoccupa di produrre determinati stimoli o determinate percezioni?
Ti risulta che, prima di progettare un auditorium, vengano interrogati tutti i potenziali utenti di quella futura struttura per elaborane i modelli percettivi?
A me risulta che venga utilizzata l'auralizzazione della sala e valutati gli attributi del suono attraverso procedure ISO standardizzate. Tutto ciò ha preso gli ultimi 60 anni.
Lo stesso avviene per i diffusori acustici: i processi di percezione non sono considerati (e sarebbe un errore farlo).
Contando sul fatto che lo stesso stimolo produce, in individui diversi, sensazioni simili, ci si concentra sugli stimoli. Gli stimoli sono misurabili e l'ISO e IEC hanno definito le norme per farlo. Poi c'è chi sa misurare e chi no, chi sa leggere le misure e chi no. Ma questo dovrebbe essere un'altra storia.

La prossima volta che porti la macchina dal meccanico perché fa un rumore strano domandagli se, nell'ascoltare il motore, tiene conto di tutti i fenomeni che concorrono a formare il suono cosciente. La stessa cosa la puoi chiedere al medico quanto ti ausculta i polmoni. E tu stesso, quando qualcuno ti parla, tieni conto di tutti i fenomeni che concorrono a formare il suono cosciente? e quando leggi lo fai?
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