In passato avrò fatto svolgere un centinaio di prove affinché si cercasse di capire perché si sarebbero percepite delle differenze a fronte di variazioni alle misure abbondantemente sotto il limite delle JND.Polin ha scritto: ↑13/09/2021, 14:39 Se c'è chi è convinto di sentire certe differenze bisogna credere alla loro parola,il punto,semmai, è capire il perchè le senta!Cerco di non semplificare troppo.TomCapraro ha scritto: ↑13/09/2021, 13:40 Tu stai mettendo tanti di quei paletti da pensare veramente all'impossibilità di poter confrontare qualcosa.Anche il tuo è da considerarsi un pensiero figlio di una mentalità pragmatista.TomCapraro ha scritto: ↑13/09/2021, 13:40 Personalmente la vedo molto piu semplice.
Si misura (bene) se non c'è differenza stop, abbiamo finito.
Il resto è fantasia.
Quello che percepivano durante un processo di ascolto non controllato, non si ripeteva in cieco.
Dunque ammesso e concesso che nei due casi si sarebbe ascoltato in momenti diversi... l'ascoltatore percepiva brillantemente differenze solo osservando ciò che si confrontava.
In cieco cambiava tutto, a volte invertivano perfino i giudizi espressi in precedenza.
Il pragmatismo è figlio di leggi fisiche consolidate, di strumenti ben tarati e di metodologie comprovate, sia dall'esperienza che dalle teorie stesse.
La percezione audiofila mi ha fornito sempre riscontri deludenti...tanto deludenti che, in base all'insistenza di come era stata preventivata, l'epilogo si sarebbe spostato verso qualcosa di buffo e divertente.
Gente che asseriva di sentire differenze invertendo fusibili, ponticelli per diffusori, legnetti messi sui mobili, cavi invertiti, cavi trattati criogenicamente...ect...ect...ect...ect...ect...ect...