Re: Suonare All’inglese
Inviato: 07/05/2025, 21:07
Mah, io credo che, più che un match Italia Inghilterra, il thread volesse tendere a definire un tipico suono "inglese", in special modo riferito ai diffusori.
Qualcuno ha già delineato delle caratteristiche di massima, quando ha parlato di suono "compassato"...
Ebbene, per quello che ho ascoltato io, mi ritrovo, come minimo, in questa definizione di massima, che non deve essere una gabbia nella quale inserire tutti i diffusori inglesi, visto che le eccezioni ci sono sempre ed alcuni marchi inglesi di altoparlanti non hanno nulla a che vedere con altri marchi inglesi di altoparlanti...
Il fatto che il suono "compassato" lo trovo detestabile e insopportabile è riferito a me, ma bisogna anche aggiungere che, se è possibile trarre una conclusione così tranchant, ciò diventa all'istante un limite, in quanto qualsiasi componente hifi dovrebbe restituire il segnale il più possibile puro e privo di caratterizzazioni grossolane.
Per me dire che un componente suona "compassato" significa dire che ha una caratterizzazione grossolana. Ed è molto grave.
Qualcuno mi sa dire come suonano i diffusori italiani?
Non ho mai sentito dire che, mediamente, i diffusori italiani abbiano una qualche caratterizzazione, il che è un enorme complimento, in quanto, mediamente, i diffusori italiani non hanno caratterizzazioni grossolane. Non ricordo si sia mai detto che ESB, un tempo, aveva una certa caratterizzazione, o Chario, o Diapason, o SF o Opera, poiché i tecnici di quei brand hanno avuto modelli sonori improntati a trasparenza e neutralità.
Poi nessuno mette in dubbio che i marchi inglesi abbiano fatto scuola, hanno inventato loro il minimalismo audio, hanno decretato loro il primato della sorgente, Rega, Linn, Systemdeck, Michell e una vagonata di altri marchi hanno spiegato al mondo come si fanno i giradischi e gli amplificatori integrati. Non si può prescindere da loro.
Ciò non toglie, che, al di là della serie 800 di B&W, per scegliere un diffusore, io personalmente resterei in Italia, per i motivi detti prima, ed infatti da diversi decenni così mi sono orientato.
Qualcuno ha già delineato delle caratteristiche di massima, quando ha parlato di suono "compassato"...
Ebbene, per quello che ho ascoltato io, mi ritrovo, come minimo, in questa definizione di massima, che non deve essere una gabbia nella quale inserire tutti i diffusori inglesi, visto che le eccezioni ci sono sempre ed alcuni marchi inglesi di altoparlanti non hanno nulla a che vedere con altri marchi inglesi di altoparlanti...
Il fatto che il suono "compassato" lo trovo detestabile e insopportabile è riferito a me, ma bisogna anche aggiungere che, se è possibile trarre una conclusione così tranchant, ciò diventa all'istante un limite, in quanto qualsiasi componente hifi dovrebbe restituire il segnale il più possibile puro e privo di caratterizzazioni grossolane.
Per me dire che un componente suona "compassato" significa dire che ha una caratterizzazione grossolana. Ed è molto grave.
Qualcuno mi sa dire come suonano i diffusori italiani?
Non ho mai sentito dire che, mediamente, i diffusori italiani abbiano una qualche caratterizzazione, il che è un enorme complimento, in quanto, mediamente, i diffusori italiani non hanno caratterizzazioni grossolane. Non ricordo si sia mai detto che ESB, un tempo, aveva una certa caratterizzazione, o Chario, o Diapason, o SF o Opera, poiché i tecnici di quei brand hanno avuto modelli sonori improntati a trasparenza e neutralità.
Poi nessuno mette in dubbio che i marchi inglesi abbiano fatto scuola, hanno inventato loro il minimalismo audio, hanno decretato loro il primato della sorgente, Rega, Linn, Systemdeck, Michell e una vagonata di altri marchi hanno spiegato al mondo come si fanno i giradischi e gli amplificatori integrati. Non si può prescindere da loro.
Ciò non toglie, che, al di là della serie 800 di B&W, per scegliere un diffusore, io personalmente resterei in Italia, per i motivi detti prima, ed infatti da diversi decenni così mi sono orientato.